Recensione a cura di Donatella Palli
Questo è un romanzo dalle molteplici suggestioni perché presenta tante storie in una ed è corredato da disegni e mappe di tutti i luoghi citati.
Al suo inizio pare il solito romanzo storico sulla seconda guerra mondiale, anche se dalla parte di un ufficiale tedesco sui generis in quanto antinazista. Diventa poi un mistery con un tocco di romance, un romanzo d’avventura alla Indiana Jones: una rocambolesca caccia al tesoro con l’aggiunta di alcune leggende nordiche e occidentali che manifestano l’estrema preparazione e versatilità dell’autore. Per il lettore, dopo un momento di sbigottimento, un racconto ricchissimo di riferimenti e straordinario in cui perdersi.
Il giovane tenente della Wehrmacht, Thomas Kruger, professore di storia e letteratura medievale all’università di Berlino, deve lasciare l’insegnamento per arruolarsi. Sa bene che non può rifiutarsi, sa quali sarebbero state le conseguenze del suo rifiuto. Sarebbe stato destituito dalla cattedra universitaria e, cosa ancora più grave, avrebbe esposto la sua famiglia – i vecchi genitori, la moglie e il figlio – a gravi ritorsioni.
Per le sue qualifiche Goring lo spedisce in Italia a Montecassino.
L’abbazia è diventata un centro di raccolta delle opere d’arte provenienti dal sud Italia.
L’operazione Diomede intende trasportare i tanti capolavori in luoghi più sicuri, in realtà i Tedeschi vogliono appropriarsi dei pezzi più importanti e portarli in Germania.
Il tenente Kruger che deve occuparsi della spedizione ne è ben consapevole e disgustato così quando nota un’opera preziosa di oreficeria, decide di nasconderla:
Si imbatte’ in un bellissimo medaglione d’oro (…) risalente al tredicesimo secolo, appartenuto a un gran maestro degli Ospitalieri. Su una delle due facce vi era una scritta in runico, sull’altra era tracciata una sorta di mappa (…) Il medaglione aveva un valore più importante del metallo di cui era composto.
Il 15 febbraio ’44, le truppe alleate, credendo che l’abbazia nasconda un presidio militare tedesco, la bombardano e la riducono in cenere.
Le truppe tedesche in ritirata risalgono la penisola, arrivano a Roma e poi in Maremma dove si asserragliano all’interno delle mura del borgo di Magliano.
Il 10 giugno, il bombardamento del paese semina centinaia di vittime. In ricognizione verso il paese vicino (Pereta) il giovane tenente troverà la morte per mano di un civile, non prima di aver nascosto il prezioso monile.
Fin qui abbiamo un resoconto storico abbastanza dettagliato e veritiero di questi ultimi due anni di guerra sul suolo italiano: l’avanzata inarrestabile degli alleati, i bombardamenti a tappeto, il ripiegare dell’esercito tedesco.
La storia prosegue con un salto temporale non indifferente: l’autore ci porta a Muhlheim am Main, cittadina vicino a Francoforte, sessantatrè anni dopo con un bisnipote omonimo del tenente.
Il giovane Thomas, alla morte del nonno, riceve il diario del bisnonno, ne rimane affascinato e vuole ritrovare i luoghi dove si sono svolti i fatti.
Confesso che questo espediente narrativo mi ha all’inizio fatto un po’ storcere il naso ma poi, il racconto complesso e affascinante, mi ha rapito. Sembra infatti di entrare in un nuovo romanzo e la maestria dell’autore è nel suo riuscire ad amalgamare due generi così diversi.
Il memoriale tratta di poco più di otto mesi dall’ottobre ’43 al giugno ’44: le azioni di guerra sono inframmezzate da riflessioni sulla assurdità di tante morti e nostalgia per la famiglia lontana. Nel diario è anche citato il prezioso oggetto nascosto dal tenente.
Il giovane Thomas, colpito e commosso, decide di andare con la sua ragazza Julia a visitare il teatro di guerra del suo avo.
Questo sarà per loro un viaggio avventuroso ma anche di formazione.
Ogni ostacolo da affrontare sarà uno stimolo ad essere più forti delle avversità.
Si recano dapprima in Maremma, dove il bisnonno ha perso la vita in quel giugno del ’44, parlano con la gente del luogo e vengono a sapere che il tenente aveva salvato una famiglia ebrea , incontrano un discendente del suo assassino che confida loro il ritrovamento del medaglione, poi venduto nel 1987 a un antiquario svizzero.
Il mistero s’infittisce anche per una serie di morti sospette. I due giovani arrivano a Montecassino dove in tutta l’area si contarono nei primi mesi del ’44 ben 130.000 morti tra tedeschi, civili e alIeati.
I documenti dell’abbazia segnalano, tra le opere trafugate, anche un prezioso medaglione di Alof de Vignacourt, maestro dell’ordine dell’ospedale di San Giovanni di Gerusalemme dal 1601 al 1622 ritratto da Caravaggio nel 1608, quando l’artista si era rifugiato a Malta, ricercato perché responsabile per il grave fatto di sangue occorso a Roma.
Il Vignacourt aveva difeso Malta durante l’assedio degli Ottomani nel 1614.
Il prezioso manufatto trafugato da un paggio di Caravaggio, in fuga con lui da Malta, approderà nelle mani del cardinale Scipione Borghese, nipote del papa Paolo V.
L’autore immagina così che l’oggetto sia arrivato a Montecassino insieme alle tante opere d’arte messe in salvo nell’abbazia.
Thomas ricerca l’antiquario svizzero ma viene a sapere che anche lui è deceduto misteriosamente e il suo negozio è stato bruciato. La figlia dell’antiquario, Nicole, fornisce un’immagine del medaglione che il padre aveva acquistato in Italia, rubato dalla cassaforte del negozio. L’antiquario voleva far decifrare l’iscrizione da un esperto di lingua runica, il professore Wussow, ma anche lui è mancato.
Il professore doveva incontrarsi negli Stati Uniti con il ricercatore Richard Nielsen, il massimo esperto della pietra di Kensington, un’antica pietra incisa con i caratteri runici trovata da un contadino nel 1898 in un campo vicino a Kensington in Minnesota.
Thomas contatta il suo amico archeologo Frankie per decifrare il medaglione.
Da questo momento i due ragazzi saranno affiancati dall’archeologo che riconosce nella misteriosa mappa due linee che si intersecano: da una parte la Linea del Drago, espressione che identifica fin dall’Alto Medioevo un percorso che unisce i luoghi consacrati a San Michele nella parte meridionale della penisola britannica (dall’estremo sud-ovest dell’Inghilterra alla costa della Contea del Norfolk), e quella più famosa di San Michele che attraversa l’Europa da occidente a oriente fino a Israele.
Questo percorso segue il tracciato di linee cariche di energia terrestre, essendo questa una delle ragioni principali dell’allineamento dei tempi fin dall’età neolitica.
Il luogo in cui le due linee si incontrano è il Michael’s Mount in Cornovaglia dove un tempo sorgeva un’abbazia consacrata a San Michele che, come l’analogo Mont Saint Michel in Francia, è raggiungibile solo con la bassa marea.
La tradizione vuole che di qui siano transitati i Templari, sfuggiti all’arresto ordinato da re Filippo IV il bello nel 1307, diretti in Scozia
Così i nostri si imbarcano in una ricerca, usando l’immagine sul medaglione come mappa, che li metterà davanti a molte difficoltà da superare.
Arrivano a Glastonbury, un villaggio nella contea del Somerset, un tempo conosciuto come Avalon e la capacità creativa di Claudio Terzaroli, che si avvale di testi medievali, spazia dai Templari a Stonehenge, al Santo Graal a re Artù e Ginevra, insomma tutto quello che di leggendario questa parte di Inghilterra può offrire.
Confesso che non ho molta familiarità con queste leggende benché siano estremamente affascinanti e mi ha interessato di più il racconto delle vicende occorse in Maremma in quegli anni di guerra, forse perché è una zona che conosco e amo molto.
Parimenti mi sono ritrovata immersa in quel paesaggio selvaggio, bellissimo e afoso che accompagna il nostro tenente nelle ultime tragiche ore della sua vita.
Prendo in prestito le parole di un omonimo nell’epilogo del romanzo:
Il vero tesoro non è quello che riluce in uno scrigno, bensì quello che ognuno riesce a scoprire dentro di sé.
Trama
Thomas Krüger, pronipote di un tenente tedesco di cui porta lo stesso nome, alla morte del nonno materno riceve in eredità il vecchio diario di guerra dell’ufficiale. Affascinato dalla figura dell’avo inizia a leggerne il diario nel quale ha annotato gli avvenimenti di cui è stato protagonista nei mesi trascorsi sul fronte italiano sessantatré anni prima. Sfogliando quelle pagine Thomas fa un’importante scoperta che dà inizio a un’avventurosa ricerca in cui si mescolano memorie storiche e antiche leggende. La trama avvolgente e intrigante del romanzo, ripropone, reinterpretandoli, alcuni protagonisti e alcune vicende della seconda guerra mondiale, conducendo il lettore a un epilogo imprevisto. A metà tra mistery e romanzo storico con generose concessioni al genere avventuroso, Il tesoro del tenente Krüger stupisce e affascina per l’accurata descrizione delle psicologie dei personaggi e degli ambienti e per la sapiente capacità di offrire una visione inedita e appassionante di alcune delle più note leggende della tradizione occidentale.