A cura di Maria Marques
Oggi, nel nostro viaggio attraverso gli hotel storici, ci trasferiamo nella nebbiosa Londra, ci aspettano il lusso e le comodità dell’Hotel Savoy.
La creazione di questo hotel si deve a un impresario teatrale, Richard D’Oyly Carte che, grazie ai proventi delle opere teatrali di Gilbert & Sullivan e della sua agenzia teatrale tra cui annoverava Adelina Patti, Oscar Wilde, acquistò delle proprietà nella zona est dello Strand che si affacciava sul Tamigi. Su questi terreni, donati nel 1246 da Enrico III d’Inghilterra allo zio della moglie, il conte di Pietro di Savoia, Savoy in inglese, costruì un teatro, appunto il Savoy Theatre e il nostro hotel, inaugurato il 6 agosto del 1889.
Il Savoy fu il primo hotel di lusso della Gran Bretagna, dotato di tutti i confort possibili: luci elettriche, elevatori elettrici, bagni dentro la maggior parte delle stanze riccamente arredate, con acqua calda e fredda. Non pago di un edificio simile, Carte volle che anche il personale fosse all’altezza della clientela assumendo come manager Cesar Ritz e lo chef Escoffier, raggiungendo con il loro aiuto un livello qualitativo impeccabile tanto che, tra il 1903 e 1904, l’hotel fu ampliato.
I turisti americani di passaggio a Londra che andavano a vedere le operette al Savoy Theatre furono tra i primi ospiti, ma divenne ben presto una meta per le persone più in vista e famose dell’epoca. Chi avreste visto aggirarsi nella hall? Per esempio Monet che dipinse numerose vedute del Tamigi proprio da una delle stanze dell’hotel oppure la famosa attrice Sarah Bernhardt, seguita dal suo setter rosso irlandese, Tosco.
In onore della famosa cantante lirica, Nellie Melba (1891-1931), lo chef Escoffier creò un dolce che chiamò Pesca Melba e uno spuntino noto come Melba toast. Nelle stanze e nelle suite dell’Hotel furono ospitati anche Lillie Langtry, Mary Pickford, Giacomo Puccini, Edoardo VII, allora Principe di Galles e poi ancora Cary Grant, Tallulah Bankhead, John Wayne, Ava Gardner, Frank Sinatra, Vivien Leigh, i fratelli Marx, Marilyn Monroe, ma anche Winston Churchill e Charlie Chaplin.
Gli ospiti celebri erano accolti oltre che da un servizio impeccabile, anche dalla musica. Una delle regole introdotte da Ritz fu che doveva esserci sempre musica nelle aree pubbliche. A suo dire: “La musica colma le lacune scomode nella conversazione”. Così le orchestre che intrattenevano gli ospiti, la Savoy Orpheans e la Savoy Havana Band, divennero famose e tra i suoi membri annoverano grandi artisti come George Gershwin, Frank Sinatra che soggiornarono nell’hotel.
Nel 1905 un miliardario americano, George Kessler che si divertiva a intrattenere i suoi ospiti in modo stravagante, organizzò il Gondola Party. A tal fine un tavolo per ventiquattro commensali fu posto sopra una grande gondola, costruita nel mezzo del cortile dell’hotel che fu allagato per ricordare il Canal Grande. Non solo, venne anche costruito un ponte tra la gondola e l’hotel per permettere agli ospiti di raggiungere il tavolo e consentire l’accesso ai camerieri. Alla festa si esibì anche Enrico Caruso, all’epoca il più grande tenore, e al termine della cena, una grande torta fu portata sul ponte sul dorso di un elefantino.
Nel 1923 invece in una delle lussuose stanze il principe Fahmy Bey fu ucciso dalla moglie che al termine del processo che ne seguì, non fu riconosciuta colpevole, poiché emerse la personalità violenta del marito.
Per tornare invece alla storia dell’Hotel come ultima curiosità, vi ricordo che trai i suoi dipendenti può annoverare un nome illustre, infatti, negli anni 20 vi fu assunto, come facchino, un giovane italiano, Guccio Gucci.