recensioni Saggistica

Galeoni e tesori sommersi – Claudio Bonifacio

Recensione a cura di Claudia Babudri

L’archeologia è indispensabile per la ricerca storica siano essi scavi sulla terraferma o indagini nelle acque, “mondo silenzioso” (per dirla alla Jacques Cousteau) ricco di misteri e testimonianze sepolte nei fondali. Studi interessanti riguardanti l’archeologia subacquea di tipo marittimo sono accuratamente registrati nell’opera di Claudio Bonifacio, Galeoni e tesori sommersi, edito da Mursia nel 2019.

L’opera è frutto di una titanica ricerca negli archivi del Portogallo e nell’Archivio delle Indie di Siviglia. Bonifacio, “naufrologo”, come l’autore si definisce con un neologismo, delegato per la Spagna della cooperativa di archeologia subacquea Aquarius di Milano, sin dal 1981 ha dedicato la sua attività di ricerca ai naufragi portoghesi e spagnoli afferenti all’epoca coloniale, ricostruendo le vicende di antichi galeoni e tesori sommersi in un arco temporale lunghissimo, dal 1544 al 1804.

La Spagna ha lasciato nei mari di tutto il mondo migliaia di relitti.” scrive Bonifacio “Dalle coste dell’Andalusia atlantica, alle isole Canarie a Madeira, a quel cimitero di relitti affondati che sono tutte le isole Azzorre […] per non parlare dell’intero mar dei Caraibi e della costa orientale degli Stati Uniti, del Rio de la Plata […], di tutto il Pacifico, per concludere questo giro del mondo con l’Oceano Indiano […].”

Galeoni e tesori sommersi è dunque importante testimonianza per comprendere l’epoca delle grandi conquiste e dello sfruttamento delle colonie. La corsa alla colonizzazione fu naturale conseguenza della scoperta dell’America nel 1492: impresa epocale che confutò la visione cosmografica dell’antichità, scatenando nel contempo la corsa europea ai possedimenti e alle risorse. Nello specifico, Bonifacio scrive:

“quando si parla dell’epoca coloniale spagnola si pensa in modo particolare alle immense ricchezze in oro, argento, smeraldi e perle che dai porti delle Indie venivano imbarcate verso la metropoli per essere poi inoltrate verso le più importanti piazze finanziarie d’Europa e del resto del mondo.”

Spagna e Portogallo, anticipando i tempi dei grandi traffici marittimi intercontinentali, generarono una prima globalizzazione commerciale resa ardua dalla concorrenza europea e dalla furia delle acque. Attraverso l’incalzante e coinvolgente narrazione, apprendiamo dei nefasti 1554 – 1555, segnati dalle innumerevoli disgrazie lungo la Via delle Indie, ovvero la rotta mercantile tra la Spagna e l’America. “L’uomo propone e il mare dispone”. La Capitana Santa Teresa e l’Ammiraglia Nuestra Señora del Juncal fecero i conti con la furia dei mari. Erano a capo della flotta salpata da Veracruz il 14 ottobre 1631, “epoca dell’anno molto pericolosa a causa dei venti di uragano provenienti dal nord”. Un religioso dell’ordine di San Giovanni di Dio ne testimonia il naufragio “Al virare entrava sempre più acqua. […] Abbiamo avuto tempesta continua per otto giorni con un mare infuriato[…]. La nave ebbe un contraccolpo […], cui ne seguì un altro che fece sprofondare le cannoniere sott’acqua, quindi con un ultimo sussulto da prua cominciò a affondare rapidamente sollevando la poppa…”.

Oltre la perdita degli ingenti carichi, vi era naturalmente la perdita degli schiavi, vittime dell’ingiusta tratta umana condannata dalRaynal nella sua “Storia delle due Indie” e dei marinai a bordo, i quali cercavano “tutti di riconciliarsi con Dio […], gridando e confessandosi ad alta voce”. I capricci degli oceani non erano l’unico problema: la presenza costante di imbarcazioni nemiche, francesi o inglesi, rendevano ostici i trasporti. Con questi riferimenti, entriamo direttamente nella Storia, riuscendo a capire con maggiore chiarezza eventi e relazioni internazionali attraverso la sorte dei galeoni e dei tesori naufragati. Si parla ad esempio delle sfortunate flotte del 1589. Un anno decisamente delicato: la presenza crescente del Portogallo sulla Via delle Indie si inquadra in un momento di minor prestigio della marina spagnola sui mari, flagellati dalla concorrenza inglese trionfante per la sconfitta dell’Invincibile Armata.

La passione dell’autore verso la complessa materia trattata è tale da coinvolgere il lettore non solo in un approfondito ripasso storico ma anche nella meticolosa ricerca di ori, argenti e isole del tesoro spesso fonte di dibattito e questioni legali lunghissime come quella iniziata nel 1605 attorno alle disperse San Roque, Santo Domingo, San Ambrosio e Nuestra Señora de Begoña.

Inoltre Galeoni e tesori sommersi è importante per le preziose informazioni sugli usi e costumi navali.

Non si usava a quei tempi evidenziare in modo univoco il nome delle imbarcazioni, ma era frequente chiamarle con il nome del proprietario, del comandante, della città o paese di «fabbricazione» (costruzione).

Bonifacio ci informa che le navi partivano da Siviglia o da Cadice, dati attestati anche da Raynal nella sua opera, ricostruendo per ognuna un accurato e meticoloso tracciamento tramite documenti, fonti, testimonianze con lo scopo di comprendere e riportare alla memoria storie dimenticate e tesori sepolti, per sensibilizzare e spingere alla riflessione le coscienze sull’importanza di questo inestimabile patrimonio storico sommerso, prezioso per l’intera umanità.

Editore: Ugo Mursia Editore
Edizione: 11 aprile 2011
Pagine: 424 p., ill.
ISBN-10: ‎ 8842543403
ISBN-13: ‎ 978-8842543404
Link di acquisto cartaceo: Galeoni e tesori sommersi

Trama
Tra il XVI e il XIX secolo, migliaia di galeoni, vascelli e fregate naufragarono nelle acque di Spagna, Portogallo, Messico, Cuba, Colombia e Filippine, trascinando con sé i loro carichi dal valore oggi inestimabile. In questo libro il lettore troverà oltre a una minuziosa descrizione di quei naufragi, avvenuti lungo la Via delle Indie, anche una vera e propria mappa del tesoro completa delle coordinate nautiche dei luoghi dove giacciono alcuni di questi relitti. Un libro che è insieme saggio, manuale di navigazione e diario di viaggio, e che descrive un mondo spesso sconosciuto: la vita quotidiana degli equipaggi, le peripezie dei naufraghi, le malattie, le battaglie navali anglo-spagnole, il contrabbando. Una storia lunga secoli, fatta di tesori e miserie, sfruttamento e ricchezza, guerre e commerci, che ci riporta all’epoca delle conquiste degli oceani e delle terre nuove, dedicata a chi ama le avventure reali.

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