Recensione a cura di Luigia Amico
La parola chiave del romanzo è spiritualità.
I protagonisti indiscussi sono Montalbano Elicona, in Sicilia, e il suo sito megalitico Argimusco.
La corte di Federico III e della sua dolce moglie Eleonora d’Angiò è la cornice di un quadro dai colori magici, astratti. Avete presente l’aurora boreale? Ecco! Durante la lettura avevo l’impressione di essere sospesa tra quei colori mutevoli nel tempo e nello spazio grazie ad una scrittura delicata e consona al periodo storico trattato, ma soprattutto grazie ad una storia raccontata con semplicità ma intrisa di misticismo.
Un segreto da svelare, una pergamena da decifrare, il tutto avvolto da un’atmosfera misteriosa.
Arnaldo da Villanova, alchemico vissuto nel XIV secolo, è chiamato a corte per scoprire cosa si nasconde in quella pergamena custodita da secoli e di cui pochi ne conoscono l’esistenza. È chiaro che il messaggio che riporta è qualcosa che va ben oltre l’immaginario collettivo, probabilmente è stata vergata dalla mano di un uomo il cui nome provoca sentimenti contrastanti ma forti e che lascia il grande Federico III letteralmente esterrefatto e senza parole.
Uomini che hanno aguzzato la visione della conoscenza per scrutare l’anima delle cose.
Federico III, pronipote dello Stupor Mundi, è passato alla storia come un abile condottiero e carismatico legislatore, sempre alla ricerca di nuove conoscenze, amava circondarsi di filosofi e pensatori. Perfetto protagonista insieme alla sua sposa, percorrerà un viaggio introspettivo alla ricerca dell’essenza stessa delle cose, della loro anima… La storia d’amore stessa dei due personaggi sarà presentata al lettore con passaggi evocativi, ma non aspettatevi discorsi smielati, tutt’altro! Nelle parole che si scambieranno si toccheranno corde profonde che faranno riflettere soprattutto il lettore. Domande cui è difficile dare una risposta, risposte dettate da un io alla continua ricerca della verità esistenziale.
Se venite qui, provate a stendervi sull’erba, ad appoggiare l’orecchio sui granelli di terriccio scuro che ricoprono la superficie. Sentirete un battito, ininterrotto. Nulla lo può fermare. Sono i loro cuori che pulsano al suono miracoloso della natura, al suo respiro: Eleonora e Federico d’Aragona, i sovrani di Sicilia.
Ruggero di Flor, templare cacciato dall’ordine a causa di un presunto furto, condottiero ma soprattutto amico fidato e fedele di Federico, lo appoggia e lo supporta nelle decisioni che riguardano il regno e sarà al suo fianco anche nella risoluzione di questo intricato mistero.
L’Argimusco, definito da molti la “Stonehenge italiana”, con i suoi megaliti dalle forme emblematiche, è stato oggetto di studio da tempi antichi e ha chiamato a raccolta innumerevoli alchimisti e studiosi. Il titolo del romanzo, “Lo specchio delle stelle”, riporta proprio a esso e la descrizione dell’autrice rende lo scenario suggestivo e realistico.
Un vero e proprio Specchio delle stelle dove sarà possibile avvicinarsi a Dio e al creato come in nessun altro posto, dove la terra e il cielo si toccheranno e l’uomo potrà raggiungere la sapienza suprema e l’armonia interiore della conoscenza.
Ma Giovanna Strano non è stata brava solo a ricostruire le ambientazioni storiche, tra l’altro dettagliate e precise, con una spiccata abilità narrativa ha raccolto nel suo magico cappello questi quattro elementi, li ha mescolati sapientemente e ha dato vita non a un libro ma a un percorso di formazione spirituale che accompagnerà i protagonisti e il lettore pagina dopo pagina tra le alchemiche vie della conoscenza.
Un giallo? Sì
Un romanzo storico? Sì
Un romanzo di formazione? Per alcuni aspetti sì.
Segui il tuo cammino, ma non perdere mai di vista la luce interiore che brillerà perenne come il tuo stesso fiato.
Trama
Un romanzo storico, ambientato nella Città di Montalbano Elicona dove si cela un grande mistero. Protagonisti della vicenda sono re Federico III D’Aragona, l’alchimista Arnaldo da Villanova, il templare Ruggero di Flor ed Eleonora d’Angiò, moglie del re.