la città di Genova, il mese gennaio e le janare?
Derivano tutte tre dalla parola janua, ovvero porta e che, a sua volta deriva da Janus (Giano), divinità delle porte e dei passaggi. Giano era infatti raffigurato bifronte, cioè con due facce perché, sorvegliando accessi, ponti, ingressi, con le sue due facce era in grado di controllare sia l’entrata che l’uscita. Era anche il dio di ogni “inizio”, reale o figurato. Pertanto non poteva che essere in suo onore e in suo nome il mese di “apertura” dell’anno: Gennaio.
Secondo alcuni studiosi, poi, Janua era l’antico nome di Genova, perché, proprio come il dio bifronte, Genova-Janua ha due facce: una che guarda il mare, l’altra i monti che la circondano ed è la “porta” dell’Europa sul Mediterraneo.
Altri studi ancora, poi, riconducono al termine janua/janus anche le janare – ovvero le streghe che, nelle zone del beneventano e casertano, popolano i racconti della tradizione soprattutto contadina.
Non a caso, infatti, secondo la tradizione, era proprio davanti alla porta che si dovevano collocare le scope o un sacchetto di sale per evitare di essere attaccati dalla “janara”. Contando i fili della scopa o i granelli di sale, la strega avrebbe perso tempo fino al sorgere del sole, la cui luce – secondo la leggenda – era per lei fatale.