Eccoci agli sgoccioli di questo 2021, ma ci piace salutarlo guardando già a ciò che ci aspetta in libreria all’inizio del prossimo. Perché anno nuovo, libri nuovi da portare a casa, no?
E allora, eccovi una selezione di ciò che di nuovo troveremo in libreria allo scoccare, o quasi, del 2022!
Buona caccia!
La custode dei peccati
Megan Campisi
Nord
In libreria il 7 gennaio
Per ogni peccato, un cibo. Per ogni confessione, il silenzio. Ma la verità non si può tacere per sempre. Ha rubato solo un pezzo di pane, ma la giovane May avrebbe preferito essere impiccata come tutti gli altri ladri. Invece il giudice ha scelto per lei una condanna peggiore della morte: diventare una Mangiapeccati. Dopo la sentenza, May è obbligata a indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna le regole del mestiere. Un mestiere spaventoso: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. Sconcertata, la Maestra di May si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola, la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all’unica persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d’intervenire. Perché essere invisibile può aprire molte porte, anche quelle che dovrebbero restare chiuse per sempre… Ispirandosi alla figura realmente esistita della Mangiapeccati, questo romanzo ci regala un’eroina modernissima, che rifiuta il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna, e che grazie alla sua forza di volontà e determinazione riuscirà a cambiare il proprio destino.
Le gemelle di Auschwitz
Eva Mozes Kor
Newton Compton
In libreria il 10 gennaio
Una storia vera
Le due sorelle deportate a soli dieci anni nel più terribile campo di sterminio e miracolosamente sopravvissute
Nell’estate del 1944, Eva Mozes Kor giunse ad Auschwitz con la sua famiglia. I genitori e le due sorelle maggiori furono subito mandati alle camere a gas, mentre Eva e la sua gemella, Miriam, vennero affidate alle cure dell’uomo che è passato alla storia come l’Angelo della morte: il dottor Josef Mengele. Eva e Miriam avevano solo dieci anni. Nonostante ai gemelli fosse concesso, all’interno del campo, il “privilegio” di conservare i propri vestiti e i capelli, non venivano loro risparmiati i più atroci esperimenti. Sottoposti ogni giorno a procedure mediche mostruose, moltissimi di loro non sopravvissero. In un racconto crudo, che tratteggia in modo semplice quali erano le condizioni di vita nel più brutale campo di sterminio della storia, l’autrice offre la testimonianza di una bambina che si trova a fronteggiare il vero volto del male. Eva Mozes Kor ha dedicato tutta la vita a tener vivo il ricordo dell’Olocausto, lavorando al tempo stesso per trasmettere un messaggio di pace e perdono che, anche di fronte all’orrore, rappresenta il tesoro più prezioso da conservare.
Una luce oltre il buio. La storia della ragazza che sfidò il nazismo
Sharon Cameron
DeA
in libreria l’11 gennaio
Polonia, 1942. Stefania è una sedicenne come tante. Lavora nel negozio di alimentari della famiglia Diamant e il suo sogno è semplicemente quello di un bacio, magari perfino trovare il vero amore. Ma nel 1942 non esiste la normalità, non si fanno progetti per il futuro: la Germania ha invaso la Polonia, la guerra divide la città, gli amici, le famiglie. Eppure, anche se è impossibile pensare al domani, nella panetteria dei Diamant Stefania conosce Izio. Un ragazzo gentile con cui trova subito l’intesa. Stefania e Izio sembrano perfetti l’uno per l’altra, ma quando i tedeschi irrompono nell’appartamento dei Diamant, Izio viene catturato e caricato su un camion diretto fuori dalla città. È ebreo. E Stefania sa che non lo rivedrà mai più. Ma proprio quando il mondo di Stefania crolla all’improvviso e la sua casa, prima piena di vita, si svuota di ogni emozione, qualcuno bussa alla sua porta. È notte, Stefania non aspetta nessuno. Potrebbero essere i nazisti, potrebbe essere la fine. Oppure, potrebbe essere l’occasione per cambiare la storia.
La cucina inglese di Miss Eliza
Annabel Abbs
Einaudi
In libreria l’11 gennaio
Inghilterra, 1835. Eliza Acton spera che la sua nuova raccolta di poesie la conduca al successo. I sogni di gloria, però, si infrangono contro l’oltraggioso rifiuto dell’editore, Mr Longman, che la invita a dedicarsi a un libro di ricette – del resto i lettori non si aspettano altro da una donna. Eliza s’indigna: in casa degli Acton la cucina riguarda solo la servitù. Ma quando suo padre, sull’orlo della bancarotta, si dà alla fuga, quell’assurda proposta si rivela l’unico modo per sopravvivere. Eliza allora impara a conoscere i segreti di pentole e fornelli e, con l’aiuto della giovane Ann, finisce per scoprire che in ogni ricetta riuscita c’è sempre un pizzico di poesia. E di amore.
Come foglie al vento
Riccardo Calimani
Mondadori
In libreria l’11 gennaio
Lo struggente racconto di un nonno ai nipotini è l’occasione per ripercorrere i giorni drammatici delle persecuzioni contro gli ebrei veneziani, in una testimonianza in cui il ricordo personale si alterna ai documenti e agli avvenimenti pubblici dell’epoca, e che restituisce non solo la storia di quegli anni, ma anche il senso di straniamento e incredulità delle vittime della Shoah. Proprio come le foglie al vento, anche le donne e gli uomini evocati nel racconto sono travolti da una forza superiore, violenta, incomprensibile, e da un orrore inimmaginabile. Molte cose, infatti, fino alla fine della Seconda guerra mondiale, non si sono sapute, e anche quello che si sapeva era troppo terribile per essere creduto, e chi ha vissuto in quegli anni ha preso coscienza di quella tragica realtà a poco a poco, tra incertezze e contraddizioni. Riccardo Calimani, uno dei massimi studiosi ed esperti di Venezia e della storia degli ebrei italiani, fonde in questo libro la dimensione privata con quella storica, e dà vita così a una memoria famigliare e nello stesso tempo a una ricostruzione rigorosa e densa degli anni più terribili del Ventesimo secolo.
Servio Tullio. Nato dal fuoco. Il sesto re
Franco Forte, Davide De Boni, Maria Cristina Grella
Mondadori
In libreria l’11 gennaio
Porta nel nome le sue umili origini, Servio Tullio, nello sguardo il destino di grandezza che gli dei hanno decretato per lui. Figlio della serva Ocresia, già moglie di Tullio, signore di Corniculum conquistata dai romani, nasce e cresce sotto il segno del fuoco: quello che ha devastato la sua città, quello del prodigio che ne ha svelato la sorte eccezionale, quello che gli arde nel petto e ne accende l’ambizione. Allevato alla corte di Tarquinio Prisco, sotto i saggi insegnamenti dell’augure Azio Nevio, impara presto che non è la discendenza a determinare il valore di un uomo. E che a volte il coraggio del lupo non basta, occorre anche l’astuzia della volpe. Servio li possiede entrambi. In più ha l’amore di Tarquinia, la primogenita del re, e la protezione della dea Fortuna. È così che, alla morte di Tarquinio, riesce a sedersi sul trono di Roma. Ma Servio ha anche molti nemici, a cominciare dai figli di Anco Marzio e dai senatori che non tollerano un sovrano nato schiavo e le sue leggi liberali. Presto Servio si troverà a doversi guardare le spalle da chiunque, persino da coloro che credeva più vicini. Roma, però, è con lui, e alla grandezza dell’Urbe il sesto re dedicherà la vita. Preparandola a diventare la Città Eterna.
Lucio Tarquinio. Il superbo. Il settimo re
Franco Forte, Paolo C. Leonelli, Alain Voudì
Mondadori
In libreria l’11 gennaio
Del re di Roma, Servio Tullio, Lucio Tarquinio ha sposato la primogenita, gettando così le basi per la conquista del trono. Ma il suo cuore batte da sempre per l’altra figlia del re, la donna che il destino gli ha riservato. Amica d’infanzia, poi cognata, amante, sposa, madre dei suoi figli, ma anche fonte di ispirazione, confidente, soprattutto complice: Tullia accompagna la vita di Lucio Tarquinio e la sua feroce ascesa fra i potenti di Roma, aprendogli la strada e dandogli forza e determinazione. Astuto, poco avvezzo ai compromessi, tirannico, sotto la sua guida Tarquinio sopprime nel sangue il dissenso interno, guadagnandosi l’appellativo di “superbo”, e rende Roma ancora più ricca e influente. Nulla sembra poterlo fermare… Tranne la menzogna, l’intrigo, il tradimento. E il volere degli dei, che hanno scelto per Roma un futuro senza re.
Inventare i libri
Alessandro Barbero
Giunti
In libreria il 12 gennaio
Nel 1485, ser Bernardo Machiavelli annota nel suo libro di ricordi di aver comprato «da Filippo di Giunta, librario del popolo di Santa Lucia d’Ognisanti» due volumi, uno di diritto e uno di storia: su quest’ultimo, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, possiamo tuttora leggere le annotazioni di suo figlio, Niccolò Machiavelli. Quattro anni dopo, a stipulare il contratto di affitto della nuova bottega del «librario» Filippo Giunti è il notaio Piero da Vinci, padre di Leonardo… Di Filippo Giunti e di suo fratello Lucantonio, fondatori a Firenze e a Venezia di due tra le prime e più innovative imprese editoriali della storia, avevamo finora notizie lacunose: Alessandro Barbero pone mano agli strumenti dello storico e ricostruisce il loro percorso, la dinastia cui danno vita, la rivoluzione di cui sono protagonisti. Nati in una modestissima famiglia di pannaiuoli, cresciuti in un mondo dove i «cartolai» erano iscritti all’Arte degli Speziali perché si occupavano di «carte di papiro, o pecorine, libri di carte bambagine o di capretto», Lucantonio e Filippo intuiscono le formidabili potenzialità della
Il sogno della bellezza: Una famiglia, un grande progetto, la nascita di una leggenda
Lena Johannson
tre60
In libreria il 13 gennaio
LA STORIA DELLA FAMIGLIA CHE INVENTO’ LA CREMA PIU’ FAMOSA AL MONDO
Amburgo, 1889. Oscar Troplowitz è un giovane farmacista, deciso a sperimentare nuove formule per quello che secondo lui sarà l’affare del secolo: i prodotti di bellezza per le donne. Così, quando scopre che l’imprenditore Paul Beiersdorf vende il suo laboratorio farmaceutico per ragioni famigliari, non esita a farsi avanti. Tuttavia, all’entusiasmo iniziale fanno seguito le prime difficoltà: Oscar è ebreo, e inoltre ha idee “troppo” moderne sui benefici da riservare ai lavoratori. Ma per fortuna, accanto a lui, c’è sua moglie Gerda. Appassionata di arte, per promuovere il progetto del marito organizza nella loro villa mostre e vernissage, invitando ospiti influenti dell’alta società di Amburgo. Coinvolge l’artista Irma von Hohenlamburg, che dipinge quadri fortemente drammatici, attirando l’attenzione del pubblico e contribuendo a salvare la reputazione di Oscar.
Presto, grazie all’aiuto di Toni Peters, un’intraprendente operaia della Beiersdorf, Oscar individua il componente fondamentale per proteggere e lenire ogni tipo di cute. Un ingrediente che gli permetterà di produrre un rivoluzionario cerotto, e in seguito la Nivea, la crema destinata a comparire nelle case di ogni donna. E con un grande lavoro di squadra, la Beiersdorf si avvia a diventare l’impero che oggi tutti conoscono.
Ispirato a una storia vera, il romanzo di Lena Johannson racconta in modo appassionante la nascita di alcuni tra i prodotti di bellezza più popolari e amati di sempre.
Il papa venuto dall’inferno. Il secolo dei giganti (Vol. 4)
Antonio Forcellino
HarperCollins
In libreria il 13 gennaio
È l’anno del Signore 1550. L’Europa è ancora percorsa da venti di guerra. Il lungo scontro tra Spagna e Francia, durato decenni, non si è ancora concluso. Il luteranesimo e le altre confessioni protestanti infiammano gli animi del Nord Europa e dell’Inghilterra. E la minaccia dei Turchi, che hanno già conquistato tutto l’Oriente, è più viva che mai. A Roma è stato eletto un nuovo papa, Giulio III, inerte, creta nelle mani dei Farnese. A Istanbul, la nuova capitale turca, Solimano avverte la stanchezza degli anni, ed è caduto sotto la malia di Roxelane, la sua bellissima concubina. Ma anche a Roma le grandi famiglie tremano, lo sfarzo della bellezza e del potere è minacciato da costumi sempre più corrotti, dall’impudenza dei giovani. Ma, nonostante la decadenza che sembra attenderli, i patrizi non rinunciano al loro amore per l’arte, mentre brilla sempre di più la stella di un grande pittore veneto: Tiziano Vecellio. Forcellino, il più grande restauratore italiano e maestro del romanzo storico, torna a raccontare il “secolo dei giganti”, con la sua arte meravigliosa, i suoi intrighi, le sue passioni e le sue donne eccezionali: dalla perfida Roxelane a Eleonora e Giulia Gonzaga, o Vittoria Farnese.
Il digiunatore
Enzo Fileno Carabba
Ponte alle Grazie
In libreria il 13 gennaio
Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C’è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all’evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l’urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall’utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell’umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata – riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda -, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l’Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l’innocenza. In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell’entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell’incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell’eternità.
Fiordicotone
Paolo Casadio
Manni Editore
In libreria il 13 gennaio
Nel giugno del 1945 Alma Vita, moglie di Omero Da Fano, ritorna a Lugo di Romagna dove, nel dicembre 1943, era stata arrestata insieme alla famiglia in esecuzione dell’ordine di internare tutti gli ebrei (ordinanza Buffarini-Guidi numero 5 del 30/11/43).
Solo Alma è sopravvissuta al campo. La sua bellezza l’ha salvata in un modo distruttivo, sottraendole qualsiasi motivo d’esistere che non sia la ricerca della figlia Velia, nascosta da uno sconosciuto al momento dell’arresto.
Nel giugno del 1945 Alma Vita è una dei sessanta milioni di “displaced persons”: profughi, prigionieri, deportati, internati, civili, militari. Tutte persone al di fuori dei propri confini nazionali per cause di guerra che, con inenarrabili fatiche e ogni sorta di difficoltà, intraprendono il viaggio di ritorno.
Il lungo viaggio di Alma si dipana dalla Polonia alla Romagna passando per la Svizzera. L’ingresso in Italia svela un paese sbriciolato dal conflitto e dalle contraddizioni successive alla fine delle ostilità.
Alma guarda, osserva, ma non le importano le distruzioni che vede. La maggiore distruzione è nell’intimo. Il suo unico pensiero, la sua ossessione è ritrovare Velia per condurla in un mondo dove la violenza è bandita.
A Lugo Alma non trova più nessuno della comunità ebraica. La sua casa è stata sequestrata e venduta. L’aiuto di un intraprendente parroco, d’un truffatore redento e di un maresciallo dei carabinieri pentito le permettono di apprendere dov’è stata portata la figlia.
Il viaggio riprende, e la ricerca della figlia diventa motivo di recupero della propria identità.
Congiura al Partenone
Marcos Chicot
Salani
In libreria il 13 gennaio
Atene, IV secolo a.C. L’Accademia di Platone è in fermento. Una lettera arrivata da Siracusa rappresenta la speranza più grande per realizzare l’ambizioso progetto del filosofo: un governo giusto e guidato dalla ragione, al posto della corruzione dei tiranni e della vuota retorica dei demagoghi. Ma un oscuro presagio incombe come un’aquila sull’imminente partenza di Platone, allungando la propria ombra anche sul destino dei suoi cari. Altea, brillante discepola, attende con ansia di dare alla luce il figlio dell’amato Callippo, e ancora non sa che lei e il suo bambino sono in pericolo mortale. Eurimaco, un tempo gigante dal cuore buono, è ormai prigioniero del vino e del gioco d’azzardo. E Perseo, campione olimpico e abile ceramista, custodisce negli occhi argentei un segreto antico di generazioni… Mentre ognuno combatte le proprie battaglie quotidiane, la Storia si affaccia prepotente sulle vite di tutti e ha le sembianze dell’invincibile generale Epaminonda, che alla guida del suo Battaglione Sacro si prepara ad annientare Sparta, Atene e chiunque osi intralciare il suo cammino. Guerre, intrighi, tradimenti, un amore che sfida ogni legge e convenzione si fondono in un romanzo che, con straordinaria precisione, ci riporta dritti nel cuore della Grecia classica e delle idee rivoluzionarie del più grande filosofo di tutti i tempi.
Il prigioniero di Cesare
Massimiliano Colombo
Newton Compton
In libreria il 13 gennaio
Nel settembre del 46 a.C., Gaio Giulio Cesare attraversa Roma in trionfo: il generale è reduce dalla grande vittoria sui Galli. Tra le file dei suoi soldati, incatenato come una belva, avanza Vercingetorige: l’uomo che unì la Gallia contro Roma è adesso esposto al pubblico ludibrio dei suoi nemici. A trascinare il capo barbaro è il centurione Publio Sestio Baculo, l’uomo che per sei lunghi anni ha avuto il compito di vegliare su questo importante prigioniero affinché giungesse vivo al trionfo di Cesare. Non c’è romano che conosca Vercingetorige quanto Baculo. Attraverso la loro vicinanza forzata nel Carcere Mamertino, questi due nemici hanno creato un rapporto in grado di andare oltre la guerra e le divisioni che essa comporta. Adesso, durante il trionfo, capiscono che tutto ciò che hanno vissuto culmina in quel momento, e che il valore di un’amicizia nata nel fuoco della battaglia può essere più grande di quello della vita stessa.
I ragazzi di Buchenwald
Robert Waisman
Rizzoli
In libreria il 18 gennaio
Strappato alla sua infanzia serena nel villaggio di Skarzysko-Kamienna, in Polonia, dopo aver vissuto l’opprimente miseria del ghetto ed essere stato costretto a lavorare in una fabbrica di munizioni, l’11 aprile 1945 Romek Wajsman viene liberato dalle truppe statunitensi. Romek ha solo quattordici anni, e insieme a lui e al futuro premio Nobel Elie Wiesel, quel giorno, nel campo di Buchenwald vengono trovati più di quattrocento giovani ebrei. Sono bambini e poco più: ragazzi denutriti, spaventati, già segnati dal senso di colpa, senza nessuno da cui tornare. Dopo un viaggio nell’Europa distrutta dalla guerra, vengono trasferiti alla Œuvre de Secours aux Enfants di Écouis, nella Francia del nord, un centro di accoglienza fondato tra gli altri da Albert Einstein, che aveva come missione il recupero fisico e psicologico dei piccoli reduci scampati all’Olocausto e il loro reinserimento nel mondo.In questa testimonianza preziosa e inedita, Robert Waisman racconta la sua esperienza di sopravvissuto e la storia di questo luogo unico, dove centinaia di ragazzini hanno saputo trasformare il dolore e la rabbia in stimoli costruttivi. E dove, con coraggio, sono cresciuti tenendosi stretta la memoria del passato ma aprendosi con fiducia al futuro.
Il libro di ricette di Alice. Storia di un crimine nazista
Karina Urbach
Mondadori
In libreria il 18 gennaio
Vienna, anni Venti: Alice Urbach è la figlia di una facoltosa famiglia ebraica, con una irrefrenabile passione per la cucina che né suo padre né un matrimonio imposto riescono ad arginare. Gli anni tra il primo e il secondo conflitto mondiale sono un momento di risveglio e liberazione per le donne austriache, che iniziano a frequentare i caffè fino ad allora riservati agli uomini e organizzano le proprie serate in società: grazie al suo enorme talento comunicativo, Alice si inserisce alla perfezione in questo clima effervescente, diventando in breve la ristoratrice di Vienna per eccellenza. I suoi corsi di cucina insegnano a preparare antipasti, piatti di carne e pasticceria, offrendo ricette veloci e moderne che strizzano l’occhio alle donne lavoratrici. Il suo libro di ricette “So kocht man in Wien!” (“Così si cucina a Vienna!”), pubblicato alla fine del 1935, diventa in breve tempo la bibbia della cucina viennese: un compendio culinario di una capitale austriaca cosmopolita, con un tocco femminista e un’attenzione particolare alle esigenze della moderna economia domestica. Da quel momento in poi, però, le cose peggiorano rapidamente anche per la sua famiglia: a causa delle persecuzioni naziste, Alice è costretta a fuggire prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. È solo molti anni dopo che, in una libreria viennese, ritrova il suo libro di ricette. Con enorme sorpresa, però, il nome in copertina non è più il suo, bensì quello di Rudolf Rösch: autore a lei sconosciuto, probabilmente mai esistito, ma che rispetta alla perfezione i canoni ariani. Grazie alla documentata ricostruzione di sua nipote Karina Urbach, stimata storica tedesca, questo libro narra la vicenda inedita di una donna straordinaria, testimone di un’epoca di splendore e grandezza, e vittima di un capitolo poco noto nella storia dei crimini nazisti, quello dell’arianizzazione di opere di autori ebrei. Un racconto di resistenza e riscatto, una preziosa lezione su come sopravvivere alla violenza con dignità e orgoglio.
Bly
Melania Soriani
Mondadori
In libreria il 18 gennaio
È una giornata di primavera del 1864 quando il giudice Cochran mostra orgoglioso ai propri figli il fagottino rosa della neonata Elizabeth. Il loro è un piccolo borgo di tranquillo benessere in Pennsylvania, dove i ruoli sociali seguono schemi quasi inviolabili, ma Pink – come viene soprannominata la bambina – si dimostra presto inquieta e ribelle, più attratta dalle scorribande dei fratelli maggiori che dalle bambole, e al tempo stesso incuriosita dalla ricca biblioteca paterna. Quando, durante un banchetto, conosce Miss Jennie Stentz – intraprendente fondatrice di un quotidiano locale – Elizabeth vive un vero e proprio colpo di fulmine: diventerà giornalista. Il destino ha però per lei altri amari, amarissimi piani. Costretta ad abbandonare gli amati studi, Elizabeth si trasferisce a Pittsburgh, dove nel tentativo di decifrare un mondo che non conosce diventa avida lettrice di giornali. Ha così la prova che le sue sensazioni sono fondate: le disparità di genere ci sono davvero, e sono più radicate che mai. Decide allora di passare all’azione, e scrive una lettera di denuncia con una voce così fuori dal coro da convincere il direttore del giornale a proporle una collaborazione, con lo pseudonimo di Nellie Bly. È l’inizio di un’appassionante storia, perché con la sua vita Elizabeth diventerà una figura leggendaria del femminismo ante litteram, pioniera delle pari opportunità in una società maschilista e profondamente conservatrice, ma anche l’inventrice del giornalismo sotto copertura, e un’avventuriera straordinaria, capace di compiere il Giro del Mondo in meno tempo del Phileas Fogg di Jules Verne. Melania Soriani ci racconta la storia vera e ancora poco nota di una donna eccezionale, mettendone in luce la forza e la fragilità, il coraggio e la tenacia che l’hanno portata a realizzare traguardi impensabili per i suoi tempi, dopo aver combattuto, più di cent’anni fa, le stesse battaglie che, purtroppo, ancora oggi non sono state completamente vinte.
40 cappotti e un bottone
Ivan Sciapeconi
Piemme
In libreria il 18 gennaio
Estate 1942. Alla stazione di Nonantola, in provincia di Modena, scendono quaranta ragazzi e bambini ebrei. Sono scappati dalla Germania nazista grazie all’organizzazione di Recha Freier e, con i loro accompagnatori, stanno cercando di arrivare in Palestina, ma la guerra li ha costretti a continui cambi di direzione: prima la Croazia, poi la Slovenia, ora l’Italia. A Nonantola vengono sistemati appena fuori dal paese, a Villa Emma. Sembra che il peggio sia passato. Ci sono lezioni, assemblee e i più grandi imparano mestieri che un giorno potrebbero essere utili. Tra i ragazzi e le ragazze di Villa Emma c’è anche Natan, che inizialmente vede tutta questa attenzione con sospetto. Bruciano ancora il ricordo del padre trascinato via nella notte, l’addio della madre e del fratello più piccolo. Eppure, a Villa Emma non ci sono stelle gialle da appuntare al cappotto, né ghetti, né retate nella notte. Sembra di essere in un mondo completamente nuovo, dove i contadini portano cibo, il falegname i letti, dove ognuno può fare la propria parte. Con l’otto settembre del 1943, però, a Nonantola iniziano ad accamparsi le truppe naziste e per i ragazzi di Villa Emma c’è una nuova fuga da organizzare. Questa volta non sono soli, però, questa volta hanno un intero paese a lottare per loro. Una storia luminosa, inedita e sorprendente. Una storia vera. Uno squarcio di ottimismo nell’orrore della Shoah, 40 ragazzi messi in salvo da un’intera cittadinanza. Questo libro è per loro, per i salvati e i salvatori, perché non siano mai dimenticati. Ma anche perché ancora oggi la normalità del loro eroismo ci commuove e ci sfida a non abbandonarci a facili paure e all’indifferenza.
Al di là di quel sole
Giovanni Lorenzi
Ronzani Editore
In libreria il 19 gennaio
A un tempo romanzo storico e ‘conte philosophique’, “Al di là di quel sole” è soprattutto un intenso e commosso tributo al mistero del mare, che riporta il lettore indietro di secoli per assistere da prospettive inattese a un avvenimento epocale per le sorti del Vecchio Mondo. Tre figure si stagliano, intrecciando i propri destini, sull’immenso scenario di una traversata che, come quella della vita, ha per approdo l’ignoto: un marinaio andaluso reietto e governato dagli eventi, un frate domenicano inviato in missione spirituale dalla Firenze del Savonarola, un ebreo sefardita in fuga. Tre anime di un solo ideale personaggio, tre facce dell’umana tensione nella ricerca della verità, tre comparse funzionali al vero obiettivo dell’autore, che è quello di fare del mare il protagonista autentico del racconto. Con una voce che sembra rimodularsi a ogni pagina fra tono epico e lirico, ecco via via emergere nel racconto il giacimento di poesia che il mare racchiude, estratto con strumenti espressivi di affascinante, raffinatissima varietà.
La moglie del prigioniero
Maggie Brookes
Piemme
In libreria il 25 gennaio
Negli anni più bui del nostro passato, un’emozionante storia di amore, coraggio e resistenza. «E così, nel bel mezzo del ciclone, tendemmo le braccia, afferrandoci e tenendoci stretti.» Ottobre 1944. Un uomo e una donna si muovono furtivi, protetti dall’oscurità della notte. All’improvviso, un latrato rompe il silenzio, seguito da un rumore di passi sempre più vicini. Li hanno trovati. Non possono fare altro che guardarsi, e aspettare. Solo pochi mesi prima, gli occhi di Izzy, una contadina ceca, e di Bill, un prigioniero di guerra inglese, si erano incontrati per la prima volta e il mondo si era fermato. Se fosse stato possibile, avrebbero voluto fermarlo davvero. Perché nella Cecoslovacchia occupata dai nazisti, il loro amore equivale a una condanna. Per questo decidono di tentare una fuga disperata verso la libertà. Ma prima, Izzy taglia i suoi lunghi capelli e si veste da uomo: se dovessero trovarli, passare per un soldato potrebbe essere l’unico modo per rimanere con Bill. E una volta catturati e portati in un campo di lavoro, sarà proprio questo stratagemma a tenerli insieme. Al tempo stesso, però, metterà ogni giorno a repentaglio la loro vita e quella dei fedeli compagni, disposti a tutto pur di proteggere il loro segreto. Scopriranno che, nei momenti più bui, stringersi l’uno all’altro è tutto ciò che rimane. Ma basterà per salvarsi? Ispirato a una storia realmente accaduta, un romanzo che mette in luce aspetti della Seconda guerra mondiale spesso dimenticati: la tragedia dei soldati rinchiusi nei campi di lavoro nazisti e quella dei Paesi occupati dall’esercito tedesco. E, in mezzo a tutto ciò, ci racconta un’incredibile storia d’amore e resistenza.
Erika Sattler
Hervé Bel
Edizioni Clichy
In libreria il 25 gennaio
È bella, molto bella, e lo sa. Ventiquattro anni, alta, bionda, occhi azzurri, seno perfetto, fianchi larghi. Un corpo da amare, un volto da adorare, che ispira sensualità e poesia. Erika Sattler è tutto ciò che una perfetta donna nazista dev’essere: coraggiosa, idealista, fedele al Führer e al partito fino al midollo, fino alla fine. Una fine che arriva, nel gennaio del 1945, nelle lande desolate e gelide della campagna polacca dove i tedeschi si ritirano in marce lunghissime ed estenuanti, temendo l’avanzata dell’Armata Rossa. Gli ideali granitici di Erika, rimasti inscalfiti anche di fronte all’arresto del marito Paul, SS colpevole di aver salvato un ebreo, crolleranno finalmente di fronte all’inverno, alla fame e alla paura della morte? Un romanzo che ci costringe ad assumere il punto di vista del mostro, per farci vedere che in fondo ci assomiglia, per ricordarci che l’orrore è dentro ciascuno di noi e basta non prestare abbastanza attenzione per fargli prendere il sopravvento.
In barba a H
Oliviero Stock
Bompiani
In libreria il 26 gennaio
È il 1938, Adolf Hitler entra a Vienna su una Mercedes scoperta, accolto dalla folla esultante. Dalla loro casa affacciata sul Ring, Gerty – la madre dell’autore – e i suoi genitori assistono alla scena, consapevoli che di lì a poco saranno costretti ad abbandonare tutto per salvarsi. Nella prima fase delle persecuzioni naziste c’è ancora qualche margine d’azione, e così Ferdinand e Isabella, Adolf e Anna, Gerty e Guido, Harry e Georg – le tre generazioni della famiglia ebraica protagonista di queste pagine – si muovono con coraggio e creatività, assistiti da un fattore determinante: la fortuna. La stessa fortuna che sarà necessaria anche più avanti per sopravvivere nell’Italia sotto il nazifascismo. È intrecciando le loro storie fuori dall’ordinario, ricostruite attraverso i diari di Ferdinand e Gerty, e l’indagine storica sul contesto e sui fatti nei loro dettagli più minuti, che “In barba a H.” testimonia la forza della vita sull’orlo dell’indicibile abisso.
Pandora
Susan Stokes-Chapman
Neri Pozza
In libreria il 27 gennaio
Londra, 1799. Un tempo rinomato, l’Emporio di Antichità Esotiche dei Blake, racchiuso fra un caffè e la bottega di un merciaio, ha da offrire soltanto opere contraffatte, armature scalcagnate e ninnoli privi di valore da quando è finito nelle mani di Hezekiah Blake dopo la tragica morte di suo fratello Elijah. Stimati archeologi e collezionisti, Elijah Blake e sua moglie Helen sono rimasti uccisi dal crollo di uno scavo in Grecia. L’incidente ha lasciato illesa Pandora, la figlia della illustre coppia, ma ha determinato la sciatta decadenza dell’Emporio, rapidamente divenuto una bottega di polverose cianfrusaglie nelle mani sbagliate di Hezekiah. Gli anni sono passati e Pandora, detta Dora, è ora una giovane donna che sogna di diventare un’artista orafa. Un sogno che lei coltiva con caparbietà mentre trascorre le sue ore nell’Emporio in cui l’inettitudine e l’oscura attività dello zio trascinano sempre più il nome dei Blake nell’infamia e nell’oblio. Un giorno, di ritorno al negozio, una scena spaventosa si schiude davanti agli occhi della ragazza: di fronte all’Emporio giace, ribaltato, un carro. Il cavallo, sdraiato sul fianco, sembra illeso, Hezekiah, invece, è intrappolato sotto l’animale. Attorno a lui tre uomini malvestiti, con il terrore negli occhi e l’odore salmastro dei marinai addosso, armeggiano e imprecano alla scalogna mentre fissano una cassa incrostata di molluschi rimbalzata sul selciato. Nei giorni successivi Hezekiah, malconcio e sospettoso, chiude la cassa a chiave nello scantinato e vieta alla nipote di accedervi. Che cosa c’è in quella cassa? Perché Hezekiah è impallidito quando la nipote glielo ha domandato? E per quale motivo ordina a chiunque di non mettere piede nello scantinato?
Incapace di tenere a freno la curiosità, Dora si avventura nello stanzino buio e umido per imbattersi in qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Ambientato nella Londra georgiana, in cui splende l’astro del neoclassicismo e si diffonde l’irresistibile attrazione per il mondo antico, Pandora è un avvincente mystery tradotto in numerosi paesi e acclamato dai lettori, catturati da una scrittura capace di ricreare in ogni dettaglio lo spirito di un’epoca affascinante e di una storia d’amore e di inganni, di segreti e speranze.
Il cielo sbagliato
Silvia Truzzi
Longanesi
In libreria il 27 gennaio
Mantova, 1918. Nel giorno dell’armistizio della Grande Guerra due bambine vengono al mondo a poche ore di distanza. Dora in una poverissima casa vicino al lungolago, già orfana perché sua madre muore di parto e suo padre è un soldato disperso. Qualche ora dopo nasce Irene, l’ultimogenita dei marchesi Cavriani, famiglia dell’antica nobiltà cittadina. Le due bambine crescono – una tra la fame e la miseria dei vicoli, l’altra negli agi del palazzo che porta il nome della sua famiglia – e si incontrano ogni domenica sul sagrato di Sant’Andrea. Dora chiede l’elemosina e nella sua mano la piccola Irene deposita un soldo e un sorriso di solidarietà e compassione. Gli anni passano e mentre il Fascismo si fa regime, e insanguina le strade della città, due vite destinate a rimanere separate da un’insormontabile differenza di classe si incrociano di nuovo. La sorte che ha portato Dora nella casa borghese della famiglia Benedini, dove è stata accolta e ha ricevuto un’istruzione, le ha fatto dono di una bellezza fuori del comune che fa girare la testa agli uomini. Tra loro c’è anche il timido Eugenio, figlio dei ricchissimi Arrivabene e cognato di Irene. Sfidando l’ostilità delle famiglie, Dora si fidanza in segreto con Eugenio ma il bel mondo che comincia a spalancarsi davanti ai suoi occhi ha in serbo per lei molte sorprese: in una girandola di splendidi vestiti, ricevimenti e intrighi, Dora dovrà difendere tutto ciò che ha conquistato con tanta fatica. Con il ritmo narrativo di un romanzo storico, “Il cielo sbagliato” è un affresco sul desiderio di emancipazione. E sul prezzo da pagare per varcare la porta di un mondo che una bimba con i vestiti strappati non avrebbe mai immaginato di sfiorare.
Poco a me stesso
Alessandro Zaccuri
Marsilio
In libreria il 27 gennaio
La Milano di metà Ottocento è una città che sa conservare i suoi segreti. Un filo invisibile, per esempio, lega l’elegante palazzo di Brera – nel quale vivono i discendenti di Cesare Beccaria – agli antri malfamati del Bottonuto, il quartiere del vizio che si nasconde tra le pieghe dell’abitato, come un bubbone sotto un vestito di gala. Lungo questa traiettoria imprevedibile, che dal salotto dell’anziana marchesina Giulia conduce alla bisca su cui regna il losco Faggini, si muove con abilità pari alla sorpresa il barone di Cerclefleury, il bell’avventuriero francese che si proclama seguace di Franz Anton Mesmer e suo discepolo negli arcani del magnetismo. Da un susseguirsi di intrighi e macchinazioni, promesse mirabolanti e destini mancati, emerge la figura di Evaristo Tirinnanzi, il contabile al servizio dei Beccaria: sarà lui, incalzato dall’ombra di un doppio che spesso prende la parola al posto suo, a guidare l’intrepido Cerclefleury nei meandri di una realtà che non è mai quella che appare, fino alla rivelazione disarmante dell’identità di quell’altro. Opera di uno scrittore in stato di grazia, Poco a me stesso è il racconto della vita ipotetica, esatta e mentita di Alessandro Manzoni: una fantasmagoria condotta sul filo dell’inverosimiglianza e sorretta da una libertà espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa. Esilarante e malinconico, buffo e preciso, il nuovo romanzo di Alessandro Zaccuri ci ricorda come, anche quando gli ostacoli sembrano prevalere, la scelta rimane sempre possibile e necessaria. Scegliere conviene, e conviene diventare ciò che siamo.
I pescatori di stelle
Jean Paul Delfino
Elliot
In libreria il 31 gennaio
Parigi, 1925. È notte, e due artisti vagabondano alla ricerca di una misteriosa donna amata e di Jean Cocteau, reo di aver rubato loro l’idea per un’opera. I due attraversano una tipica e folle notte dei ruggenti anni Venti parigini, imbattendosi in Chagall, Toulouse-Lautrec, Modigliani, Chaplin. In questa corsa dissennata faranno sogni di gloria e, tra reale e immaginario, pescheranno il grande squalo bianco che vive nella Senna, cavalcheranno il dorso di una giraffa ma, soprattutto, costruiranno mondi nuovi con la loro arte. I due, ancora non raggiunti dalla fama, si chiamano Erik Satie e Blaise Cendrars.