Articolo a cura di Roberto Orsi
La tradizione vuole che baciarsi sotto al vischio porti fortuna e che regali fortuna alle persone a cui si dona. Viene considerato simbolo di gioia, fertilità e buon auspicio.
La consuetudine è legata a una leggenda che risale addirittura al tempo dei Celti. Baciarsi sotto un ramoscello di vischio pare porti fortuna perché il vischio era la pianta sacra di Frigga, un’antica dea della mitologia nordica e sposa del dio Odino.
La sua storia è romantica e triste allo stesso tempo. Frigga aveva due figli: uno buono e generoso, Balder, e l’altro cattivo e invidioso Loki. Quest’ultimo, a causa della sua invidia, voleva uccidere il fratello.
Saputo il piano di Loki, Frigga chiese a tutti gli esseri della Terra, animali e vegetali, di proteggere Balder. Ma si dimenticò di chiederlo anche al vischio. E proprio con questa pianta, Loki fabbricò un dardo avvelenato che uccise suo fratello e il triste destino si compì.
Appena vide suo figlio senza vita, la dea pianse disperata sul corpo del figlio perduto, e le sue lacrime cadendo sul dardo diedero origine alle bacche che magicamente restituirono la vita a Bolder. Per Frigga fu una tale gioia che cominciò a baciare chiunque passasse sotto il vischio, un gesto in grado di portare fortuna e garantire amore e pace.
Il vischio per i Druidi del nord
Per i Druidi, poi, il vischio aveva un grande potere ed era considerata una pianta sacra. Essendo una pianta aerea, che non ha radici ma che si attacca al tronco di altri alberi, era considerata la manifestazione degli dèi che vivono in cielo. Inoltre, le sue bacche si sviluppavano in 9 mesi e si raggruppavano a tre a tre, numero sacro per la loro cultura.
Per tutte queste ragioni, veniva raccolto solo in caso di reale necessità, con un falcetto d’oro, vestiti di bianco, senza scarpe e a digiuno.
Per questi popoli il Vischio allontanava sventure e malattie, portando invece fortuna e serenità. Per i Drudi del nord Europa, quando due nemici si incontravano sotto una pianta di vischio erano soliti abbandonare le armi e concedersi una tregua, sancendo il patto con un bacio.
Da quella tradizione si è giunti fino alla nostra per cui, appendere il vischio alla porta della propria casa o all’interno dell’abitazione è augurio di prosperità.
Le credenze popolari
Il rametto di Vischio viene considerato un amuleto contro le disgrazie e gli influssi negativi. L’usanza consiglia di non raccoglierlo con le mani e soprattutto con la mano sinistra che attirerebbe la sfortuna, ma di farlo cadere colpendolo con un bastone e prendendolo al volo senza farlo cadere a terra .
Secondo un’altra credenza, se si passa in coppia sotto dei rametti di vischio, ci si deve baciare e se una ragazza non riceve questo bacio non si sposerà nell’anno successivo.Il 6 Gennaio, si brucia il mazzo di vischio che ha addobbato la casa nel periodo Natalizio per scongiurare la profezia.
Gli inglesi hanno iniziato alla fine del XVIII secolo ad addobbare la casa con il Vischio. In un racconto del 1820, Washington Irving descriveva il vischio tra le decorazioni natalizie, ed è stato Charles Dickens nel 1836 a fare per la prima volta riferimento al bacio, ne “Il Circolo Pickwick” raccontando una scena di massa sotto il vischio: le ragazze in un primo momento titubanti, si lasciavano baciare di buon grado visto che era considerato come un portafortuna per le coppie che si baciavano sotto la pianta.
In Boemia, un tempo, veniva chiamato “scopa del tuono”: si credeva che il vischio potesse allontanare i fulmini.
E in Africa era considerata “una pianta sacra che tutelava l’incolumità, per questo chi andava in guerra ne portava con sé alcune foglie
In Norvegia, in occasione del solstizio bruciano rami di vischio con la speranza di riuscire ad allontanare la sfortuna e a invocare benessere e buoni auspici.