Svelata dopo 500 anni la tecnica con cui Maria di Scozia sigillò la sua ultima lettera.
Un lungo studio da parte di studiosi del MIT, il Massachussetts Institute of Technology di Boston, e del King’s College di Londra, ha portato alla scoperta di questa tecnica molto complessa utilizzata dalla Regina di Scozia nelle ultime ore di vita per proteggere il più possibile le sue ultime volontà.
Tenuta prigioniera per 20 anni dalla cugina Elisabetta I, Regina d’Inghilterra, Maria Stuarda si trova a un passo dalla morte e la possiamo immaginare in una cella del castello di Fotheringay, intenta a celare il proprio lascito a occhi indiscreti.
A quel tempo uno dei metodi più utilizzati per chiudere le lettere era sicuramente l’utilizzo dei sigilli in ceralacca che siamo abituati a conoscere, soprattutto utilizzati da sovrani e papi per la propria corrispondenza. Gli studiosi impegnati in questa ricerca hanno svelato una tecnica denominata “letterlocking” (blindalettere).
Si tratta di circa 30 passaggi in cui la lettera viene ripiegata su sè stessa, con un lembo ricavato nella parte bianca del testo. Un sistema delicato che imponeva grande attenzione, con il rischio di rovinare il contenuto e dover riscrivere la lettera un’altra volta. Per eseguire correttamente il tutto era necessario avere un rasoio e un punteruolo.
Grazie a questo studio, realizzato con l’aiuto di un software di computer grafica, è ora possibile leggere le lettere antiche sigillate in questo modo, senza rovinarne il sistema di blindatura.
Un video su youtube aiuta a comprendere meglio una delle tecniche di Letterlocking.