A differenza di Babbo Natale, però, San Nicola è realmente esistito. Nacque a Patara, in Asia Minore, nel 270. Fin da piccolo Nicola mostrò spirito caritatevole e generosità verso gli altri. Fu vescovo di Myra, in Licia (odierna Turchia). La sua figura è avvolta nel mistero, ma da riscontri e ricerche accurate si pensa sia vissuto realmente.
Il suo nome compare in alcune delle antiche liste dei partecipanti al primo Concilio di Nicea (325). Perseguitato per la sua fede, Nicola soffrì la persecuzione di Diocleziano finendo in carcere, liberato da Costantino nel 313 riprese l’attività apostolica. Fu un uomo saggio e buono, gli vennero attribuiti molti miracoli, fra cui: la resurrezione di tre bimbi uccisi da un oste, di aver scongiurato la carestia della sua città e di aver placato una terribile tempesta in mare.
Una leggenda racconta altresì che ad un padre, un nobiluomo caduto in miseria e costretto a far prostituire le sue tre figlie per la grande povertà, Nicola fece scivolare dalla finestra della loro casa per tre notti di seguito tre sacchetti pieni di monete d’oro tanto da consentire un matrimonio decoroso alle ragazze.
Di questa storia parla anche Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) con i versi “Esso parlava ancor della larghezza/ che fece Niccolò alle pulcelle, / per condurre ad onor lor giovinezza”. Fu così che la fama di Nicola come uomo di carità e benevolenza si diffuse nel paese.
Si narra anche che San Nicola un giorno incontrò tre bambini poveri, senza nulla da mangiare, donò loro tutto ciò che possedeva, tre mele rosse che, durante la notte diventarono d’oro e salvarono la famiglia dei piccoli dalla miseria.
Morì il 6 dicembre, presumibilmente dell’anno 343, le reliquie rimasero fino al 1087 nella Cattedrale di Myra, quando alcuni marinai partiti da Bari, durante il periodo delle Crociate, trafugarono le spoglie del Santo e le portarono in Puglia (le spoglie sono ora custodite nella basilica di San Nicola a Bari ). Circa 10 anni dopo questo fatto, alcuni commercianti veneziani visitando il sepolcro vuoto del Santo dal quale i baresi avevano raccolto le ossa, rinvennero una gran quantità di minuti frammenti ossei che i baresi non avevano prelevato e li trasportarono nell’Abbazia di San Nicolò del Lido a Venezia, vantando pure loro il possesso delle spoglie del santo.
Nel 1992 con le analisi del DNA si è stabilito che sia resti di San Nicola custoditi a Bari che quelli a Venezia appartengono alla stessa persona.
San Nicola in Italia
San Nicola è il santo patrono di Bari, il 6 dicembre è la festa per eccellenza, un tripudio di colori, giostre, cibi tipici e tradizioni. Nelle zone di Trieste, Gorizia, basso Friuli, Veneto, Istria e Alto Adige il santo porta doni, dolci, mele e mandarini che i bimbi trovano la mattina del 6 dicembre.
San Nicola da Myra, San Nicola da Bari, San Nicola Magno, Santa Claus, San Nicolò sono i nomi con cui si identificano il santo e da cui nasce a poco a poco la figura dell’omone col pancione e le renne, vestito di rosso e dispensatore di regali.
La tradizione di San Nicola dispensatore di doni nasce intorno al 1200.
Dal culto di San Nicola nasce quello di Babbo Natale che viene festeggiato per tradizione il 25 dicembre.
La notte del 5 dicembre San Nicolò in groppa al suo cavallino e con il suo fedele e un po’ bizzarro aiutante Pietro il Nero fa concorrenza a Babbo Natale. I bambini cattivi se la devono vedere con il suo peloso e demoniaco servitore, mentre San Nicolò lascia doni, dolciumi e frutta nelle scarpe dei più meritevoli.
I bimbi dell’Italia del nord, infatti lasciano fuori ai davanzali delle finestre calze e scarpe nella speranza di ritrovarli la mattina dopo colmi dei regalini.
A Bari e provincia, i bambini trovano dolci e regali la mattina del 6 dicembre, mentre nel porto di Molfetta, San Nicola arriva su una barca per distribuire regali e dolciumi.
A Trieste e in altre città del Friuli-Venezia Giulia la tradizione vuole che, i bimbi scrivano una letterina a San Nicola, che lasceranno sul tavolo della cucina dove la mattina seguente troveranno una grossa cesta colma di frutta e dolci, a Trieste le strade si animano della storica fiera di San Nicolò.
A Lecco, la mattina del 6 dicembre i bambini trovano sul cuscino una mela rossa decorata con le sembianze del Santo e tanti dolci.
In Val Gardena, a Ortisei, la sera del 5 dicembre, San Nicolò, accompagnato dagli angeli e dal fedele Piero il Nero, bussa alle case dei bambini e premia quelli che sono stati buoni. Ad accompagnarlo, però ci sono anche i diavoli, per rimproverare i bimbi che non si sono comportati bene.
In Olanda si racconta che San Nicolò abita in Spagna con il suo fedele Pietro e la notte del 6 dicembre arriva a bordo di un grande veliero . Pietro ha la testa coperta di fuliggine perché è lui che infila i regali nei camini. San Nicolò e Piero il nero vengono ricevuti dal sindaco e dalla regina.
In Francia arriva cavalcando un asino e il suo fedele servitore lancia regali ai bambini buoni ed arance ai bambini cattivi.
In Grecia per celebrare San Nicolò le persone bruciano ramoscelli attorno alle chiese. I marinai organizzano piccole processioni di barche da pesca, decorate con luci blu e bianche.
Ci si potrebbe divertire, raccontando ai nostri bimbi la storia di San Nicolò magari potrebbero pensare che facendo i buoni quest’anno Babbo Natale passa due volte!