Articolo a cura di Roberto Orsi
È una piccola sfera di 11 cm di diametro di inestimabile valore, un manufatto italiano databile al 1504 ed è il prototipo del primo mappamondo attribuibile a Leonardo Da Vinci.
Il proprietario di questa splendida opera è il professor Stefaan Missinne, collezionista ed industriale belga che scoprì la miniatura in occasione di una fiera cartografica a Londra nel 2012. Insieme ad alcuni esperti di Leonardo, attraverso studi e verifiche ha portato alla luce prove che senza ombra di dubbio attribuiscono l’opera al grande genio.
Leonardo durante il suo soggiorno a Firenze scrive un appunto sul Codice Atlantico, chiedendo che “el mio mappamondo “che l’amico Giovanni Benci aveva preso per se, gli fosse restituito.
Sembra che abbia realizzato il globo basandosi su notizie della scoperta dell’America ricevute da Cistoforo Colombo e informazioni dall’amico concittadino Amerigo Vespucci.
Infatti, la miniatura fa dedurre che Leonardo fosse a conoscenza della scoperta del Nuovo Mondo ed abbia voluto riprodurre su un mappamondo le terre appena rivelate.
C’è tra l’altro un disegno del 1503 attualmente conservato alla British Library, identificato tra i fogli di Leonardo, che finora è stato classificato come rappresentazione della Luna, ma in realtà si ritiene che possa essere un disegno preparatorio del mappamondo.
In questa rappresentazione del globo si vede per la prima volta il Sud America nella sua intera conformazione.
La miniatura, un’opera di pregiata manifattura italiana, di valore inestimabile, ha un diametro di 11,2 cm ed un peso di 134 grammi. Non ha nessun sostegno, è una sfera cava ricavata da due semisfere ottenute dalla parte inferiore di uova di struzzo, provenienti da un’antica Struzzeria dei giardini del Castello Visconteo di Pavia, unite a formare una sfera ed incise con inchiostro nero-bluastro.
La miniatura ha un’asse verticale, il genio di Leonardo ha sistemato al suo interno, alla base un composto formato da calce e albume d’uovo che gli permette di avere un assetto non avendo nessun sostegno,
Le incisioni del globo di Leonardo sono riprodotte secondo la cartografia dell’epoca ed è il primo caso dove si trovano incisi i nomi di nazioni come l’Italia, il Brasile, la Germania, la Gallia, la Russia, l’Anglia, la Scozia, l’Armenia e la Giudea e sono scritti i nomi di 73 luoghi, per la maggior parte del continente asiatico. Si trovano, inoltre, incisi i nomi del Circolo Artico e del Tropico del Cancro. Troviamo anche incisa la frase: “HIC SVNT DRACONES (un modo per indicare le regioni ignote).
Il globo è ricco di immagini, ci sono navi, un vulcano, marinai, un mostro marino, rappresentazioni di onde, montagne, fiumi, linee costiere, rilievi montuosi, un marinaio in procinto di annegare con una strana acconciatura, le navi sono segnate con accuratezza e dettagliatamente. Tutto ciò che è raffigurato assume un significato simbolico.
L’uovo è stato inciso da un mancino, come lo era Leonardo, e rispetta la misura di 7.000 miglia nautiche di diametro, proprio la misura che solamente Leonardo indica come circonferenza del mondo in ben due suoi scritti, ha una scala di 1 a 80.000.000, cioè ogni centimetro sul mappamondo corrisponde a 800 km. Secondo quanto riferito dal professor Missinne la differenza tra quanto rappresentato e la realtà è solamente di 0,35%. Un oggetto incredibile che ancora una volta dimostra la grandezza di questo personaggio.
Il globo si può considerare il prototipo del globo Hunt-Lenox, realizzato mediante fusione in rame e conservato alla New York Public Library che è la riproduzione fedele del mappamondo scoperto da Missinne.
Esiste anche il globo Behaim, risalente al 1492 e conservato presso il Museo Nazionale Tedesco di Norimberga che ha un diametro di 51 cm , ma il globo di Leonardo è la più antica rappresentazione del Nuovo mondo che si può tra l’altro tenere in una mano .
Fonte
https://www.ternitoday.it/attualita/convegno-mappamondo-leonardo-civitella-lago-baschi.html