Recensione a cura di Lucia Maria Collerone
Il romanzo si apre con un back forward, quindi il lettore sa già cosa succederà, ma naturalmente questo all’inizio ha poca importanza, non si conosce nessuno dei personaggi, né la storia, né gli eventi e ha senso solo se lo si rilegge alla fine.
Il romanzo procede lentissimo, claustrofobico e a volte anche noioso, succedono tantissime cose, ma è come se le si vedesse da un cannocchiale, lontanissime, distanti, quasi con distacco. C’è poca tensione emotiva, nonostante le vicende raccontate siano tratte da una storia vera, sbalorditiva e che difficilmente si conosce nella sua brutalità. Un punto debole è probabilmente la presenza di troppe ripetizioni, come se mancasse materia da raccontare.
Forse la scrittrice ha voluto rendere evidente la lunghezza della prigionia, perché è così che si sente il lettore, imprigionato, invischiato in una storia senza passione vera. Non ci si sente coinvolti, né commossi, né adirati, nessuna passione strappa anima, solo un lento e blando procedere di sofferenza in sofferenza. Una narrazione compassata e controllata proprio come doveva essere Mr. Elspeth Kent per proteggere le sue allieve dalle brutture della vita di prigionia.
Un elemento particolare del testo è il riferimento alla vita delle Guide Scout, filo conduttore della storia che si dipana attraverso la narrazione a più voci e da differenti punti di vista: quello dell’insegnante e quello dell’alunna Nancy. Le indicazioni di vita delle Guide scout impediscono la disgregazione del gruppo e mantengono salda la speranza che pure è fragilissima sotto i colpi violenti del destino.
“Ma desideri e speranze sono cose fragili, facilmente calpestabili dai pesanti stivali dei soldati nemici”
Ci sono momenti che potrebbero essere davvero molto intensi, ma non lo diventano mai fino in fondo e, alla fine della storia, ti senti quasi sollevata che sia finita. La lingua usata è senza fronzoli, diretta come lo è Elspeth e asettica, manca l’apporto della sensorialità. Solo nella descrizione dei paesaggi l’autrice raggiunge delle note che sono piacevoli alla lettura e inseriscono il lettore negli ambienti, la stessa dote descrittiva, invece, non si evince nella delineazione dei personaggi, né nella narrazione delle vicende. La narrazione è annacquata a volte da lunghe descrizioni di azioni che non hanno alcun valore, né potere nella storia e che allungano solo il numero di righe da leggere, senza risultare di alcuno spessore.
“Mi lavai e mi vestii, più silenziosamente possibile per non svegliare Minnie che stava ancor russando nella sua parte di letto. Mi misi le scarpe e il cappotto di lana e scesi, al piano di sotto.”
I libri hanno lo scopo di cavare le vicende dal cono d’ombra nelle quali finiscono, estrarle dal dimenticatoio perché vengano conosciute e ricordate, anche da chi non le ha vissute, come monito. Questa è una di queste storie, tratta da una storia vera che ti lascia un senso di amarezza intenso in bocca.
Una storia narrata per portare alla luce fatti e verità che la Storia con la S maiuscola ha nascosto.
Editore : TRE60 (8 luglio 2021)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 400 pagine
ISBN-10 : 8867026720
ISBN-13 : 978-8867026722
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Trama
Cina, dicembre 1941. Dopo aver lasciato l’Inghilterra per lavorare come insegnante alla scuola missionaria inglese di Chefoo, nel nord della Cina, Elspeth Kent decide di tornare in patria per dare il proprio contributo allo sforzo bellico. Ma mentre si prepara a lasciare la Cina, il destino sembra avere altri piani per lei e per i suoi studenti… Nancy Plummer ha dieci anni e si è sempre sentita al sicuro alla scuola missionaria di Chefoo, protetta dal suo status britannico. Ma quando il Giappone dichiara guerra alla Gran Bretagna e all’America, le forze giapponesi prendono il controllo della scuola, e la sicurezza e le comodità di ogni giorno sono improvvisamente sostituite da privazioni, incertezza e paura. Separati dai loro cari, gli studenti vengono condotti insieme agli insegnanti nel centro di detenzione di Weihsien, dove devono far fronte a condizioni di vita disperate. In una lotta quotidiana per la sopravvivenza, contro la fame, la malattia e la violenza, solo grazie alla guida di Miss Kent, sempre pronta a infondere loro fiducia e coraggio, Nancy e gli altri ragazzi troveranno la forza e la determinazione di resistere, nella speranza di un’imminente liberazione.