Articolo a cura di Roberto Orsi
Recentemente mi sono imbattuto in questa leggenda che riguarda la città di Genova. La storia di San Siro e il Basilisco affonda nella tradizione del capoluogo ligure.
Siro fu uno dei primi vescovi di Genova, vissuto nel corso del quarto secolo dopo Cristo. Troviamo il suo nome nella storia della diocesi scritta da Jacopo da Varagine nel XIII secolo.
Cresciuto nei precetti cristiani che ancora dovevano lottare con le religioni pagane diffuse fino a quel momento. Dopo alcuni trascorsi tra Villa Matutia (l’odierna Sanremo) e Tabia (Taggia), dove Siro si contraddistinse per alcuni casi di esorcismo con cui liberò dal demonio giovani fanciulle, il nostro fece ritorno nella città di Genova, richiamato dal Vescovo Felice che lo volle accanto a sè. Alla morte di quest’ultimo venne acclamato Vescovo della città.
Il basilisco
La leggenda vuole che in quel periodo la città di Genova fosse minacciata dalla presenza di un basilisco all’interno di un pozzo nei pressi della basilica dei XII Apostoli (ora chiesa di S. Siro). Essere mitologico con il corpo di serpente e la testa di gallo, il basilisco aveva la capacità di uccidere con il fiato pestilenziale e il morso avvelenato.
Dopo tre giorni di meditazione e orazioni, Siro si recò presso il pozzo dove era nascosto il basilisco. Con una corda calò un secchio all’interno, e convinse l’animale a entrarvi dentro per essere estratto dal pozzo.
Il mostro allora, docilmente, entrò nel secchio ammansito e si fece trarre fino alla superficie dove Siro, alzatolo sul Pastorale, lo mostrò alla folla che era lì attorno. Poi, senza farle male, impose alla “bestia” di gettarsi in mare e questa, resa ora ubbidiente e docile, vi si diresse attraversando un piccolo vicolo che incrociava diagonalmente l’attuale via Fossatello, e conosciuto da allora anche come “vico del Basilisco“. Il vicolo venne poi chiuso nel 1798 con la costruzione di una casa affacciata sulla via Fossatello.
In vico San Pietro della Porta c’è tuttora una lapide, risalente al ‘500, che raffigura San Siro e il basilisco. L’iscrizione dice:
“HIC EST PUTEUS ILLE
EX QUO BEATISSIMUS SYRUS
EPISCOPUS QUONDAM JANUENSIS
EXTHRASIT DYRUM SERPENTEM
NOMINE BASILISCUM CCCCLXXX”
“Qui è il pozzo
dal quale il beatissimo Siro,
Vescovo di Genova,
fece uscire il terribile serpente
di nome Basilisco – 480″
Il significato allegorico
Come molto spesso accade questo tipo di leggende nasconde un significato allegorico che le rendono anche più affascinanti.
In questo caso, la vittoria di San Siro contro il basilisco starebbe a simboleggiare la supremazia della fede cristiana sull’eresia ariana.
Il fiato bestiale dell’animale rappresenterebbe il veleno delle false affermazioni, le spire unte e striscianti sarebbero il simbolo del pericolo che avvolgeva lentamente gli indifesi credenti.