A cura di Roberto Orsi
Isabella Maria Boyd meglio nota come Belle Boyd, detta anche “La sirena della valle di Shenandoah” – uno dei tanti soprannomi – fu una spia al soldo degli Stati Confederati durante la Guerra Civile Americana.
È lei la protagonista del nostro articolo di oggi.
Isabella nacque a Martinsburg in Viginia il 9 maggio 1844, figlia di Benjamin Reed e Mary Rebecca Boyd. Dopo un’infanzia che lei stessa definì idilliaca, la carriera di spia iniziò quasi per caso.
Nel 1861 un gruppo di soldati dell’esercito dell’Unione si mise a investigare sulla famiglia Boyd, sospettata di parteggiare per gli Stati Confederati. Dopo uno scontro verbale tra un soldato e la madre, Isabella non esitò a estrarre la pistola e a sparare all’uomo che morì qualche ora dopo.
Fu questo l’evento che sancì l’inizio della carriera da spia di Belle Boyd. Aveva solo 17 anni.
Belle Boyd non si pentì mai del gesto, anzi nelle sue memorie riportò:
“Quell’uomo aveva apostrofato me e mia madre con termini terribili. Non ho potuto trattenere la rabbia. Noi donne dovevamo tenere delle armi per proteggerci da soldati come quello, dalle loro ingiurie e gli insulti.”
Operò principalmente dall’hotel gestito dal padre in Front Royal, Virginia, e fornì informazioni di grande valore strategico al Generale dei Confederati Thomas “Stonewall” Jackson.
La nostra protagonista frequentava i campi dell’esercito dell’Unione raccogliendo informazioni e agendo anche come corriere. Una vita avventurosa e sempre sul filo del rasoio che venne poi riportata nelle sue memorie, probabilmente un po’ esagerate dalla stessa Belle Boyd.
A quanto si legge, Isabella riuscì a origliare un Concilio di Guerra dell’esercito dell’Unione che si tenne nella casa di alcuni suoi parenti in Front Royal: attraverso un piccolo spioncino riuscì a raccogliere informazioni che trasferì ai comandanti e generali dell’esercito Confederato.
Apprendendo che le forze armate dell’Unione guidate dal General Maggiore Nathaniel Banks erano in procinto di sferrare un attacco, Belle percorse in fretta oltre 15 miglia per informare il Maggiore Jackson che si trovava in quel momento vicino alla valle di Shenandoah.
Diverse settimane dopo, il 23 maggio si precipitò nuovamente sul campo di battaglia per informare il Generale Jackson in merito alla disposizione delle truppe nemiche dell’Unione prima dell’attacco a Front Royal.
Le principali fonti di informazione derivavano dal suo modo accattivante di flirtare con ufficiali nemici che venivano sedotti e circuiti da Belle Boyd. I contemporanei la definirono “molto attraente anche se non bellissima, abbastanza alta e sempre vestita con ottimo gusto”.
Senza paura di usare le astuzie femminili per ottenere informazioni, Boyd divenne sempre più audace a ogni tentativo. Almeno inizialmente, gli Ufficiali dell’Unione sottovalutarono la sua pericolosità, considerandola una ragazza innocente, sicuramente qualcosa di molto lontano da una spia.
Sempre dalle sue memorie si legge:
“…permisi a un solo pensiero di possedere la mia mente: l’idea che stessi facendo qualcosa che ogni donna avrebbe fatto per il proprio paese e la propria patria”.
Belle Boyd fu arrestata per sette volte, ma riuscì a evitare l’incarcerazione fino al 29 luglio 1862 quando fu imprigionata nella Old Capitol Prison di Washington. Fu rilasciata dopo un mese in occasione di uno scambio di prigioneri, ma arrestata nuovamente un anno dopo nel luglio 1863.
Belle Boyd non fu una detenuta modello. Addirittura trovò un metodo incredibile per comunicare con gli alleati confederati al di fuori della prigione. I messaggi le venivano recapitati all’interno di palline di gomma lanciate con arco e freccia attraverso le inferriate della cella.
Nel dicembre 1863 fu rilasciata ed esiliata dagli Stati del Sud. Si imbarcò verso l’Inghilterra l’8 maggio 1864 ma fu arrestata nuovamente con l’accusa di essere un corriere degli stati Confederati.
Riuscì nuovamente a fuggire anche grazie all’aiuto di un Ufficiale delle Unità Navali dell’Unione, il luogotenente Sam Hardinge, con cui si sposò in Inghilterra il 25 agosto 1864.
Rimase in Europa per due anni, periodo in cui scrisse le sue memorie, “Belle Boyd sul campo di battaglia e in prigione”, opera che ebbe un discreto successo a teatro. Successivamente tornò in America dove continuò la sua carriera sui palchi teatrali e tenne lezioni in merito alla sua esperienza di guerra, guadagnandosi il soprannome di “Cleopatra della Secessione”.
Dopo altri due matrimoni, Belle Boyd morì all’età di 56 anni l’11 giugno 1900 mentre era in tour a Kilbourn, nel Wisconsin, ed è sepolta proprio lì, nel cimitero di Spring Grove.
Fonti
https://en.wikipedia.org/wiki/Belle_Boyd
https://www.battlefields.org/learn/biographies/maria-belle-boyd
https://www.womenshistory.org/education-resources/biographies/isabelle-boyd