Borghild è il nome di una bambola gonfiabile, progetto ideato da Adolf Hitler (a cui, dunque, pare si dovrebbe tale invenzione, ma il condizionale è d’obbligo e vedremo perché).
La bambola, nemmeno a dirlo, doveva incarnare la perfetta donna ariana: alta 1,76 metri, pelle diafana, occhi azzurri, bionda, seno e labbra “importanti”. Nell’idea di Hitler, il giocattolo doveva essere incluso, tra altri oggetti vitali, nello zaino di ogni soldato del Reich.
Si dice che l’idea si sviluppò in piena campagna di Francia, durante la quale la carenza di donne negli ambiti militari si fece piuttosto incisiva. Uno degli uomini più importanti del Terzo Reich, Henrich Himmler, fece presente che il pericolo maggiore dell’inquinamento della razza ariana, nonché della diffusione di malattie veneree come la sifilide, derivava dalla presenza dilagante e incontrollata di prostitute, che raccoglievano clienti nei bar e nelle sale da ballo di Parigi. Per scongiurare tutto ciò, la bambola fu commissionata al dottor Olen Hannussen nel 1941.
La presentazione della Borghild a Berlino fu un successo. Ne furono ordinati 50 pezzi. Si parlò di impostare uno specifico impianto di produzione, dal momento che i laboratori del Museo d’Igiene furono ritenuti insufficienti per un progetto del genere. Allo scopo di tale produzione, vennero individuati gli stabilimenti della IG Farben, a Dresda, ma, sfortunatamente, furono bombardati dagli alleati prima di poter contribuire al morale delle truppe tedesche.
La storia è raccontata da Graeme Donald nel libro Mussolini’s Barber: And Other Stories of the Unknown Players Who Made History Happen, ed è apparsa su molti giornali internazionali e anche su alcuni nostri quotidiani (Repubblica e Corriere, ad esempio) ma secondo moltissimi storici si tratterebbe di una bufala.
Pur se fosse stato vero, a Hitler non spetterebbe alcun primato di alcuna invenzione: le Bambole Sessuali, infatti, erano in uso già nel 1600, si chiamavano “dames de voyage” e accompagnavano i giovani costretti a vivere lontano dal gentil sesso. Nessuna dame de voyage originale è arrivata intatta fino a noi.