Le letture condivise di Thriller Storici e Dintorni continuano! A settembre abbiamo letto insieme un thriller di Steve Berry che ha il suo innesco narrativo nel lontano passato: siamo andati alla ricerca della camera d’ambra nel romanzo “La stanza segreta dello zar”.
Ecco come lo hanno commentato i lettori
Angela D’Albis
“La stanza segreta dello zar” è un romanzo storico-avventuroso, sullo stile di Dan Brown (autore che non è, però, tra i miei preferiti).
È il primo libro che leggo di Steve Berry. La lettura è stata scorrevole e, in alcuni momenti, anche interessante perché tratta di fatti storici.
In alcuni punti mi ha ricordato “Il codice da Vinci”, in altri il film “Woman in Gold”.
Il romanzo è accurato nelle descrizioni, tanto da sembrare un po’ troppo “lungo”, e a me non è piaciuto, perché non è il mio genere.
Ci sono personaggi dal comportamento paradossale, compensati da altri che vedono il lato umano della vita. Nonostante questo, ho avuto parecchie battute di arresto.
Per questo motivo, ne consiglio la lettura solo a coloro che amano questo genere!
Flavia Zaggia
La stanza segreta dello zar è il primo libro di Steve Berry che ho letto e devo dire subito che nel complesso mi è piaciuto abbastanza anche se non mi ha convinto del tutto. La storia è scritta in modo scorrevole e si legge facilmente, le descrizioni degli ambienti e dei castelli in cui si muovono i protagonisti è accurata, buone le parti di dialogo diretto che rendono la lettura più veloce e meno pesante.
Al contrario non mi sono piaciuti i protagonisti che ho trovato da una parte ingenui e sprovveduti e dall’altra quasi dei “supereroi” che reagiscono in situazioni pericolose in modo inaspettato riuscendo a fronteggiare killer spietati e senza scrupoli.
Mi è sembrato spesso di veder scorrere le immagini di un film, che, se da un punto di vista narrativo denota una grande capacità di “raccontare” una storia, ha reso almeno per me meno interessante il finale che già da metà libro mi è parso scontato.
Questo gruppo, come sempre, ha arricchito la lettura con notizie e curiosità che trasformano ogni libro in un’avventura molto bella e di questo vi ringrazio.
Valentina Ferrari
Io non ho molto apprezzato il romanzo, anche se ammetto di essere stata incuriosita, soprattutto inizialmente, dalla storia (vera) della stanza in ambra, perduta durante il secondo conflitto mondiale e mai ritrovata. Un ottimo e intrigante mistero attorno al quale costruire l’intreccio. Gli elementi che, al contrario, non sono stati di mio gusto riguardano i personaggi, che, ad eccezione di pochi, ho trovato un po’ troppo stereotipati, e certe situazioni che mi hanno ricordato i film d’azione americani con sparatorie, inseguimenti, scontri corpo a corpo tra killer spietati, che ho trovato francamente poco verosimili. Anche i dialoghi, soprattutto certe battute, mi sono sembrati talvolta fuori luogo. Insomma, a causa di questi aspetti, la storia per me ha perso mordente e il mio interesse è scemato man mano che proseguivo nella lettura, la cui conclusione ho trovato un po’ troppo scontata. Probabilmente è un genere di romanzo che non rientra in quelli che sono i miei gusti: in una lettura cerco la verosimiglianza e l’introspezione più che l’azione. Nonostante questo mio giudizio negativo, ho apprezzato comunque il confronto con gli altri lettori e alcuni interessanti spunti e approfondimenti che sono emersi. Per questo grazie a tutti.
Virzo Laura
Ho trovato questo libro piacevole e di facile lettura. Il plot è molto intrigante anche se pecca di qualche leggerezza. Come in un telefilm americano ci sono situazioni un po’ tirate via, altre improbabili messe li per non fare arenare la storia, ma l’approfondimento storico sembra accurato. Tutto sommato un bel leggere!!!
Daniela Castagnino
Un libro che si legge facilmente e rapidamente con molte scene d’azione, avventura e situazioni al limite, perfette per un adattamento cinematografico. Più che altro si tratta di un thriller contemporaneo con un risvolto storico.
Nel romanzo ci sono molte situazioni poco credibili ed improbabili ed anche il finale è piuttosto scontato. I caratteri dei personaggi sono un po’ troppo stereotipati e non molto convincenti.
Visto la trama e i presupposti mi aspettavo qualcosa di più, la lettura è stata un po’ inferiore alle mie aspettative.
Cristina Pozzi
L’ho letto in pochi giorni, perché lo stile è fluido e permette una lettura rapida, ma purtroppo il libro non è esente da pecche: i personaggi sono troppo stereotipati o al limite del credibile, il fluire degli eventi è prevedibile, come pure l’esito finale. È un libro leggero e d’evasione, non un romanzo storico, la vicenda viene alterata e adattata alle esigenze narrative.
Donatella Palli
La stanza segreta dello zar” Non avevo mai letto un romanzo di Steve Berry e forse mi aspettavo qualcosa di diverso. L’inizio drammatico mi faceva presagire l’ennesimo libro sulle persecuzioni razziali durante la seconda guerra mondiale . Dopo poco invece il tono cambia e ci troviamo con un libro piacevole con molta azione e poca storia. Lo paragonerei ai libri di Dan Brown che ti rapiscono ma poi non ti lasciano molto.
La trama, qualche volta, è poco realistica e sembra proprio un espediente per andare avanti nella narrazione. I personaggi sono un po’ stereotipati e il lettore identifica subito i cattivi ed i buoni che cercano di combatterli. Devo riconoscere all’autore la grande capacità nelle descrizioni degli ambienti e dei luoghi tanto che, a chi legge , sembra di trovarsi dentro a un film . Tutto sommato risulta un romanzo piacevole d’evasione.
Maria Bellus
Partendo da un evento storico realmente accaduto, in un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale, che lascerebbe presagire un seguito del tutto diverso, il romanzo si sviluppa nel presente.
Un libro scritto bene, vivace una lettura scorrevole per la maggior parte del romanzo gli intrighi, gli inganni e le peripezie dei protagonisti si susseguono ma le situazioni a volte paradossali e poco realistiche lasciano perplessi Anche il finale secondo me è un po’ deludente.
Marina Viganò
Romanzo storico ambientato tra America ed Europa.
Suddiviso in 3 parti, le prime 2 avvincenti anche se a volte troppo descrittive, l’ultima parte è un po’ più scritta in fretta e con un po’ di caduta di stile.
Finale abbastanza scontato per i protagonisti invece per l’argomento del libro, pensavo fosse in un altro posto.
Nota un po’ negativa: un bel po’ di scene cruente.
Roberto Orsi
Un thriller contemporaneo su sfondo storico ricco di adrenalina e ritmo. L’impianto narrativo è tipico dell’autore Steve Berry che negli anni ci ha abituati a questo genere di romanzi che mixano sapientemente misteri del passato con la spy story all’americana.
La stanza segreta dello Zar è la famosa camera d’ambra, creata all’inizio del XVIII secolo in Prussia, successivamente donata allo zar Pietro I il Grande, che su richiesta della figlia Elisabetta la fece installare nel palazzo d’Inverno a San Pietroburgo e misteriosamente scomparsa al tempo della Seconda Guerra Mondiale.
Ai giorni nostri il giudice Rachel Cutler viene coinvolta in un’avventura mozzafiato sulle tracce della camera d’Ambra. Il padre, reduce ed ex prigioniero di guerra, con un passato misterioso al servizio del regime sovietico, si è probabilmente avvicinato troppo alla verità ed è una delle tante vittime che lasciano una scia di sangue dietro di sé.
Molti personaggi, anche loschi, sono alla ricerca dei pannelli spariti da oltre mezzo secolo. Una caccia al tesoro vera e propria, seguendo le tracce di un enigma affascinante quanto pericoloso.
Lo stile narrativo di Steve Berry non delude, cinematografico con colpi di scena, capovolgimenti di fronte, viaggi tra Stati Uniti ed Europa. La Storia c’è anche se con alcune licenze legate alla storia dell’arte Italiana ed Europea che probabilmente potrebbero essere evitate.
Costanza Marzucchi
Questo è il primo romanzo di questo tipo che leggo. Confesso che di solito non mi avvicino a questo tipo di storie. Il libro è ben scritto, con un ritmo narrativo avvincente che ho apprezzato molto soprattutto nella rappresentazione delle scene d’azione, quasi cinematografiche. I personaggi sono un po’bidimensionali e non sono riuscita a immedesimarmi nelle loro vicende, pur apprezzandoli. In linea generale è un libro ben scritto, non privo di qualche forzatura nella trama. E’una lettura diversa da quelle a cui sono abituata e normalmente non leggerei questi racconti, però è stata una buona esperienza.
Sonia Brindisi
Un thriller con sfondo storico ricco di vari colpi di scena, una lettura molto scorrevole come per tutti i libri di Berry. È uno dei suoi primi libri, forse, non il migliore per i personaggi un pochino stereotipati, ma molto interessanti sono gli spunti sulla Russia del tempo:storia, luoghi, sull’arte e, in particolare, sulla ” camera d’ambra” la cui ricerca è il fulcro del romanzo e intorno al quale si intrecciano le storie dei vari personaggi.
La stanza segreta dello Zar è, infatti, la famosa camera d’ambra, creata all’inizio del XVIII secolo in Prussia, successivamente donata allo zar Pietro I il Grande, poi installata nel palazzo d’Inverno a San Pietroburgo e scomparsa poi durante seconda Guerra Mondiale.
Una lettura leggera e piacevole.
Raffaellina Di Palma
Quando la Germania invase l’Unione sovietica, la Camera d’Ambra si trovava nel palazzo di Caterina, la residenza estiva dello Zar. Nel 1941, il Palazzo fu confiscato dalla Wehrmacht e adibito a residenza. Con “La Stanza Segreta dello Zar”, Steve Berry ci porta sulle tracce di uno dei tesori più ambiti dai trafugatori d’arte: rubato dai nazisti alla fine della Seconda Guerra Mondiale per il quale molti sono disposti a uccidere chiunque intralci il loro cammino. Su questa storia Berry costruisce un thriller mozzafiato, facendo rivivere un passato oscuro e folle. Partendo dal campo di concentramento di Mauthausen la trama si snoda fino ad arrivare nel presente nel quale l’autore amalgama storia, pericoli e ambienti thrilling. La protagonista, Rachel Cutler, viene travolta dalla morte misteriosa del padre, Karol Borya, che la coinvolge in una spirale di spie: killer professionisti disposti a tutto pur di appropriarsi di quel tesoro. Inizia così, dagli Stati Uniti e attraverso mezza Europa, una caccia spietata senza esclusioni di colpi. Sconvolta dal dolore, Rachel, ha un sospetto terribile: la morte di suo padre è collegata alla Camera d’Ambra? E’ quello il segreto che lo ha tormentato tutta la vita? Parte per la Germania con il suo ex marito, Paul Cutler: vuole scoprire la verità sul passato di suo padre. E’ la prima volta che leggo Steve Berry: una lettura piacevole e coinvolgente con un ritmo incalzante, che tiene con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. E’ interessante l’intreccio di notizie storiche reali alla trama; l’unica pecca, a mio parere, è che alcune di queste sono state trattate con troppa leggerezza. Le mie preferenze vanno ai romanzi e ai saggi storici però mi piace spaziare anche verso altri generi e Steve Berry può essere una piacevole “deviazione”.
Laura Pitzalis
Un libro che mi ha attratto perché non conoscevo l’esistenza della Camera d’Ambra e Steve Berry non solo me l’ha “presentata” descrivendola in modo minuzioso e molto realistico ma mi ha trascinato in una storia che presenta tutti gli elementi classici di un film d’azione o di spionaggio.
Il racconto all’inizio statico, quasi banale, se non consideriamo il prologo che è un vero pugno allo stomaco, diviene piano piano dinamico, incalzante, adrenalinico e qui avviene di tutto: azioni estreme alla James Bond, inseguimenti, omicidi, violenza, ricatti, segreti … Un crescendo di suspense dal ritmo coinvolgente e serrato.
L’impostazione del testo, lo stile adottato, l’attenzione per i dettagli e nel tratteggio dei personaggi, e l’aggiunta d’impeccabili excursus storici, risultano fondamentali per addentrarsi nella vicenda che in alcuni punti mi è parsa alquanto inverosimile. Come “estremi” mi sono sembrati i due cercatori, Knoll e Suzanne, troppo forzati nella loro libidine che rasenta la morbosità e nel gusto cinico di uccidere. Contrapposti a Paul e Rachel troppo ingenui e troppo fortunati in situazioni che, nella realtà, non avrebbero dato loro scampo.
Se lo si legge, però, senza troppo impegno come un romanzo di fantasia, se ci si lascia incuriosire dalle opere d’arte scomparse, dai patrimoni artistici rubati, e affascinare dai luoghi in cui si svolge la storia, il libro risulterà accattivante e a tratti incantevole.
Penso, comunque, che il libro meriti di essere letto se non altro perché ci porta in un luogo che è simbolo di mistero e bellezza, la Camera d’Ambra, facendoci scoprire una realtà oscura e inquietante e trascinandoci, tra storia e finzione, in un turbine di variegate sensazioni.
Patty Bra
È la prima volta che leggo un libro Steve Barry, il genere si avvicina ai miei gusti, apprezzo l’avventura e mi ha incuriosito la storia della stanza d’ambra. L’autore è stato molto minuzioso nella ricostruzione storica della stanza e dello smarrimento della stessa, mai più ritrovata. Ha saputo giocare col mistero e la ricerca, avvalendosi di diversi personaggi, alcuni interessanti altri meno. Il contesto è sicuramente interessante però alcune situazioni e molti dialoghi non reggono l’atmosfera che mi aspettavo perché banali o troppo inverosimili, questo dettaglio ha tolto un po’ di verve alla lettura. In generale è una lettura piacevole e scorrevole, un libro che consiglierei e soprattutto che mi ha invogliato a saperne di più sulla stanza d’ambra.
Claudia Albizzati
Gli storici dell’arte di tutto il mondo vorrebbero sapere cosa è successo alla Camera d’Ambra dopo la sua scomparsa durante la seconda guerra mondiale. Berry dipinge un racconto di ciò che potrebbe essergli successo in una storia che racconta le avventure del giudice di Atlanta Rachel Cutler quando si reca in Europa per andare a fondo di questo mistero dopo che suo padre Karol Borya, è stato ucciso a causa di ciò che sapeva sul luogo in cui si trova la Stanza d’Ambra. Rachel e suo marito (nel corso della storia non più ex) si trovano a fronteggiare e collaborare con industriali/collezionisti/cercatori d’arte europei per trovare la Camera d’Ambra. Morti, incidenti e intrighi si susseguono fino alla fine La grande domanda è chi la troverà per primo, ed esiste davvero?
Eliana Corrado
È il primo libro di Steve Berry che leggo (ne ho un altro, suo, in libreria ad attendermi) e “La stanza segreta dello zar” si è rivelato essere ciò che mi aspettavo: un thriller contemporaneo con agganci a fatti e “cose” avvenute in passato. Fatti e “cose” che sono legati tra loro ed entrambi riconducibili alla camera d’ambra, questo grande tesoro artistico sparito durante le razzie di Hitler e mai ritrovato.
Tutta l’azione, dunque, e i personaggi che la mettono in moto, ruota intorno a ciò.
Un action-thriller americana in piena regola, con inseguimenti, sparatorie, spie, fughe rocambolesche, adrenalina e quel pizzico di mistero che non guasta mai. Sicuramente non propriamente uno storico, ma che di riferimenti storici ne ha parecchi (se lo si legge in un certo modo, da approfondire e imparare c’è molto). Così come di americano ha tutti gli stereotipi del caso: personaggi belli e perfetti, atletici e scattanti, donne belle e maledette, il giudice impegnato in politica, l’avvocato rampante, la coppia in crisi… insomma, il classico plot americano
E questo può essere tanto un pro, quanto un contro. Dipende da cosa si cerca nella lettura di questo libro che è niente di più che un buon libro, che si fa leggere, leggero, che svaga la mente e “incolla” alle pagine senza richiedere chissà quanta attenzione. E che non tradisce le aspettative, perché non promette nulla di meno o di più di ciò che è.
Luigia Amico
Un buon thriller contemporaneo con componenti storiche abbastanza interessanti; nella struttura narrativa sono presenti scene di azione e adrenaliniche che rendono la lettura scorrevole.
La trama ben si presta ad una ipotetica trasposizione cinematografica: buoni, malvagi, sparatorie, un velo di mistero…
Ho molto apprezzato le descrizioni particolareggiate di ambienti e luoghi, purtroppo però non ho molto simpatizzato con i vari personaggi presenti, li ho trovati inverosimili e banali direi. Tutto sommato è un romanzo che ho apprezzato, una lettura godibile ottima per trascorrere qualche ora in relax. È il primo libro che leggo di Berry e posso dire con certezza che non sarà l’ultimo
Maria Marques
Rachel Cutler è un giudice che, dopo la morte improvvisa del padre, in circostanze poco chiare, decide di lasciare gli Stati Uniti per visitare la Germania. Da quel momento la sua esistenza piuttosto tranquilla e noiosa , viene rivoluzionata perché coinvolta nella ricerca di un opera d’arte svanita nel nulla. La Camera d’ambra, dono del re di Prussia allo zar Pietro il Grande, che adornava una stanza del palazzo a Carskoe Selo scomparve durante la seconda guerra mondiale , senza essere più ritrovata dopo la caduta del regime nazista. Alla ricerca di questo antico manufatto si ritrova Rachel, poiché già suo padre vi era stato coinvolto e molti altri, privi di scrupoli e disposti a qualunque efferatezza. In aiuto della donna giunge anche Paul, suo ex marito mentre collezionisti d’arte, cacciatori di tesori, intersecano il loro cammino. Ho letto altri romanzi di Steve Berry e questo, essendo proprio quello di esordio paga qualche inesperienza, passatemi il termine. Il substrato con il mix di azione, intrighi, inganni, vecchi rancori, non è perfettamente bilanciato, risultando talvolta un poco lento e poco accattivante. Nel complesso comunque si tratta di una lettura piacevole e veloce. Nei successivi romanzi, lo stile di Berry migliora in modo progressivamente creando letture estremamente piacevoli, capaci di catturare il lettore e tenerlo incollato sino alla ultima pagina.
Editore: TEA (18 gennaio 2018)
Copertina flessibile: 465 pagine
ISBN-10: 8850247486
ISBN-13: 978-8850247486
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Trama
San Pietroburgo, 1941. È l’ottava meraviglia del mondo e si trova all’interno del Palazzo di Caterina, la residenza estiva degli Zar. Tutti la conoscono come la Camera d’Ambra, perché è interamente rivestita di pannelli d’ambra: sei tonnellate in tutto. Eppure bastano 36 ore a un gruppo selezionato di soldati tedeschi per smontarla, collocarla in 28 casse e spedirla in Germania… dove, alla fine della guerra, scompare. A tutt’oggi, nessuno sa dove sia finita.
Atlanta, oggi. Sconvolta dall’improvvisa morte del padre, sopravvissuto agli orrori dell’Olocausto, il giudice Rachel Cutler ha un terribile sospetto: che l’uomo sia stato ucciso perché aveva scoperto qualcosa sul destino della Camera d’Ambra. Possibile che fosse proprio quello il segreto che lo aveva ossessionato per tutta la vita? Decisa a scoprire la verità, Rachel parte per la Germania, dove è sicura di trovare qualche amico del padre in grado di aiutarla. Troverà invece ad attenderla un nido di spie, di killer professionisti e di uomini disposti a tutto pur di mettere mano su quel tesoro d’inestimabile valore…