Recensione a cura di Luigia Amico
In una Berlino degli anni Venti già protagonista di tensione politica, dove il divario sociale serpeggia, dove l’odio razziale inizia inesorabilmente a scavare nelle coscienze per affondare le sue radici marce e malate, due omicidi completano un quadro dalle tinte fosche: Erna Klante, prostituta di bassi fondi strangolata con un foulard e Gabriel Sartorius, guaritore di alta borghesia ucciso con un colpo alla nuca da una statuetta raffigurante un Buddha.
Allo schienale della sedia era appeso un foulard modesto di finta seta, non dovette neanche usare il fazzoletto che aveva in tasca. Quando lei si voltò per spogliarsi, lui le avvolse la stoffa colorata intorno al collo e strinse fino a quando non emise più alcun suono.
Ad un occhio non attento sembra non esserci correlazione tra i due casi di cronaca nera, ma per il commissario Leo Wechsler la verità e la risoluzione delle indagini sono ben lontane e intuisce che il movente potrebbe accomunare i due omicidi.
A gran fatica il commissario tenta di superare anche un tormento interiore che logora la sua anima; la perdita della sua amata Dorothea, uccisa dall’influenza spagnola, lo trascina in uno stato di malessere e tristezza e i suoi due figli sono lì a ricordargli il suo grande dolore.
Maledizione, perché pensava di continuo che tutti lo guardassero con compassione e si interessassero unicamente al fatto che il commissario Wechsler fosse vedovo e padre di due figli?
Si butta, quindi, a capofitto nelle indagini, anche per sfuggire in qualche modo allo sconforto; purtroppo gli indizi sono labili, le ricerche sembrano non portare a nulla di concreto ma Leo Wechsler non è persona da arrendersi alle prime difficoltà.
C’era stato qualcosa di singolare, solo un’impressione passeggera che gli stava già sfuggendo. Lo perseguitò lungo tutte le scalee neanche fuori in strada gli uscì dalla testa. […] Allora si ricordò. Il signor Edel aveva degli occhi strani.
Chi si nasconde dietro questi efferati omicidi? Una misteriosa figura sembra essere stata vista nei luoghi del ritrovamento delle vittime, un personaggio scaltro e senza scrupoli, ben attento a non lasciare tracce del suo esiziale passaggio.
Mentre il protagonista sembra brancolare nel buio, l’autrice decide di non tenere troppo con il fiato sospeso il lettore e di svelare a piccoli sorsi chi si nasconde dietro il misterioso personaggio, scelta a mio avviso discutibile poiché l’attenzione e la curiosità del pubblico potrebbero scemare e rendere così il romanzo poco avvincente.
Ben dettagliate e quasi realistiche sono invece le descrizioni ambientali in cui si muovono i personaggi; il contesto storico è ben delineato, sono anni di fermento politico, sociale e culturale, anni che vanno dalla fine del primo conflitto mondiale alla Grande Depressione del 1929 e in cui Berlino sembra assumere il ruolo di città-stato.
Grazie ad uno stile di scrittura semplice e scorrevole, la lettura del romanzo appare fin da subito godibile, i personaggi sono ben tratteggiati e si entra facilmente in sintonia con loro. Un giallo dalla trama non proprio originale, ma ottimo per trascorrere qualche ora in relax.
Editore: Giunti Editore (23 giugno 2021)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 272 pagine
ISBN-10: 8809883969
ISBN-13: 978-8809883963
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Trama
Berlino, 1922. Mentre l’inflazione corre e la Germania è politicamente distrutta, il commissario Leo Wechsler, rimasto vedovo dopo che l’influenza spagnola ha portato via la sua giovane moglie, è costretto a dividersi tra l’impegno investigativo e le esigenze dei due figli piccoli, Marie e Georg. Un compito per niente semplice, perché se per ogni delitto c’è un’unica soluzione, per i bambini sembrano esserci mille risposte diverse da dare… Come se non bastasse, si ritrova alle prese con un singolare omicidio che sta destando grande scalpore in città. Il celebre guaritore Gabriel Sartorius, che vanta fra i suoi clienti attori del cinema, noti uomini d’affari e signore dell’alta società, è stato ucciso nel suo lussuoso appartamento: colpito alla testa con una statuetta di giada che ritrae il Buddha. Non si trovano né impronte né testimoni. Ma ben presto emerge qualche macchia sulla veste candida del guaritore. Wechsler scopre che tra le sue cure miracolose, oltre all’impiego delle gemme e dell’ipnosi, rientrava anche un rimedio tutt’altro che spirituale: la cocaina, una droga sempre più popolare negli ultimi tempi. Giorni dopo, in uno dei quartieri più malfamati della città, viene ritrovata uccisa una prostituta, strangolata con un foulard. Due casi apparentemente lontanissimi, ma con il suo infallibile fiuto, Leo intuisce da pochi dettagli che fra le due morti esiste un collegamento. Le indagini lo portano in sontuose ville, miseri cortili, zone a luci rosse, dove sembra aggirarsi un assassino dagli eleganti guanti di pelle, che ha intenzione di colpire ancora…