Recensione a cura di Roberto Orsi
Tutta una popolazione di dei, eroi, amorini e centauri è in viaggio; satiri, Vergini, cherubini e cose ben più terribili si fanno portare via da Parigi.
Pensate cosa possa aver significato svuotare il museo del Louvre all’alba della Seconda Guerra Mondiale per mettere in salvo tutte le opere che vi erano conservate.
Jacques Jaujard, Direttore dei Musées Nationaux di Francia, nel 1939 intraprende una missione che sa di follia, eppure fondamentale per la salvezza e la conservazione di capolavori inestimabili.
Oltre 400 casse trasportate su mezzi pesanti per un totale di 1857 opere: più di 1000 dipinti, 450 sculture e ancora bassorilievi, egizierie e gioielli.
Tele di Donatello, Mantegna, Leonardo, Raffaello, Matisse, Manet, Courbet, Daumier, Van Gogh, Tintoretto, Veronese, Velàzquez e tanti altri ancora, vengono trasportate dal centro di Parigi al Castello di Chambord, nella Loira, e messe sotto la protezione dei coniugi Leloup, collaboratori e grandi amici di Jaujard.
Uomini e donne disposte a tutto, anche a rischio della propria vita, per mettere in salvo la bellezza immutabile e immutata di opere meravigliose, senza tempo e senza età.
Il romanzo propone il punto di vista di tre donne, attraverso i ricordi impressi nei loro diari privati. Tre storie, tre vite parallele, che nei giorni terribili della Seconda Guerra Mondiale trovano un punto di contatto, un obiettivo comune.
Rischiare la propria vita, senza un minimo d’orgoglio, per un sorriso dipinto mezzo millennio fa, ma è mai possibile?
Questa è una delle tante domande che si pone Marcelle Jaujard, la moglie di Jacques, coinvolta in prima persona nell’operazione voluta dal marito. Donna innamorata e devota, Marcelle non esita a mettersi in gioco per aiutare come può. Le sue pagine sono ricche di pensieri interiori, intimità e confidenze di una donna che raggiunta la propria consapevolezza, desidera ardentemente un figlio dall’uomo che le sta a fianco.
E le opere d’arte sono fonte di ispirazione, si perde in loro, le osserva, le studia, le venera, soprattutto è attratta da quelle che ritraggono donne senza veli o incinte.
Il desiderio di avere un figlio da Jacques non scema nemmeno di fronte alle brutture della Guerra e alla certezza che prima o poi anche la Francia sarà conquistata dall’inarrestabile esercito del Reich.
Come mai, quando l’umiliazione riempie ogni angolo, quando i bombardamenti sono solo all’inizio, quando si prendono a botte gli ebrei per le strade, quando si deporta chi resiste, quando ogni cosa sta per morire, come mai, perché mai desiderare un figlio?
Camen Leloup, di cui Jacques è il padrino, è la figlia di Augustin e Louise, i coniugi a cui è affidata la conservazione delle opere nel castello di Chambord e nelle successive destinazioni quando sarà necessario spostarle per maggior sicurezza.
Carmen è in quell’età che separa la bambina dalla ragazza. In un vortice che vede il cambiamento fisico quale principale aspetto: si intravede il seno per la prima volta, spuntano i primi peli pubici e si aspetta il primo ciclo per la consacrazione divina della femminilità e dell’essere donna.
Attratta per la prima volta dalla bellezza maschile, nello specifico da un giovane restauratore impiegato a Chambord, il diario di Carmen è un vero e proprio fiume in piena. Riversa nelle pagine tonnellate di pensieri su quanto sta succedendo al di fuori, ma soprattutto quanto sta succedendo a lei, al suo mondo interiore.
Ogni tanto penso che profaniamo la vita: a forza di guardare le cose, non le vediamo davvero. Non gli diamo che significati tenui, smussati. Non sentiamo più. Siamo disincantati.
La terza donna del racconto è Jeanne Boitel, attrice di teatro che allo scoppiare del conflitto abbandona la carriera artistica e nell’inverno 1942 si ritrova al servizio del regime tedesco nell’inventariare le opere sequestrate sul territorio francese.
Qui incontra Jacques Jaujard, il trait d’union delle tre donne, colui che nelle loro vite gioca un ruolo fondamentale.
Jeanne entra in contatto con le alte sfere naziste da Rosenberg a Göring, in un servizio al regime che diventa fondamentale per la resistenza francese. Donna caparbia, risoluta e tenace, incrocia la strada di Marcelle e Jacques nel momento più difficile del conflitto, quando la follia nazista si accanisce contro le opere degli artisti moderni, di origine ebrea soprattutto.
Tra le pulsioni e l’anima, io scelgo l’anima. La pittura deve asciugare il fango che c’è in noi, e nell’uomo il fango è rappresentato dalla libido, il grande capo, è lei che ai nostri giorni guida la mano degli artisti. Riversano sulla tela le loro ossessioni, le loro idee fisse. Ma lo scopo della pittura è rendere visibile l’ideale!
Un romanzo molto particolare, sotto forma di tre diari che mettono a nudo l’anima delle tre protagoniste. I loro pensieri più intimi, spesso sfacciati, come solo a un diario segreto si possono confessare.
Il contesto storico reale e i personaggi realmente esistiti, generano un impianto narrativo particolare e affascinante allo stesso tempo. Le vicende terribili del conflitto mondiale rimangono sullo sfondo ed emergono i sentimenti di frustrazione, gioia, dolore, ansia, speranza e rinascita delle donne protagoniste del racconto e di tutti i personaggi che gravitano loro attorno.
Sacrifici personali in nome di un bene più alto, di un bene collettivo qual è la memoria artistica di un popolo.
Una narrazione godibile, non troppo lunga in termini di pagine, ma diretta e ficcante. Una vicenda raccontata al femminile, in cui l’universo interiore incontra la bellezza dell’arte e la magia che da essa scaturisce.
Trama
Parigi, agosto 1939. Mancano pochi giorni allo scoppio della guerra e i nazisti hanno un piano per attaccare la Francia e occupare la capitale. La Gioconda e con essa molti altri capolavori sono in pericolo. Ma c’è un uomo pronto a rischiare la vita per salvare il Louvre: si chiama Jacques Jaujard, è il direttore dei Musei nazionali e sta per dare inizio alla più grande evacuazione di opere d’arte della storia. Un’impresa mai tentata prima che non può compiere da solo. Tre donne partecipano al trasferimento di un patrimonio di inestimabile valore per mettere al sicuro le collezioni al castello di Chambord, nella Loira, lontano da avidi predatori. Sono loro la sua più grande risorsa: la moglie Marcelle, la figlioccia Carmen e l’attrice Jeanne offrono il loro aiuto. Tre donne che esplorano i propri desideri e le proprie fragilità, lasciando che sia l’istinto a guidarle e cercando ispirazione nei dipinti che stanno contribuendo a salvare. Non esiste altro modo per offrire alla Monna Lisa, alle tele di Rubens, alle maestose opere del Veronese la possibilità di mostrarsi allo sguardo stupito e meravigliato delle generazioni che verranno. Anche se si tratta di una corsa contro il tempo. Perché i più stretti collaboratori del Führer non si fermano di fronte a niente pur di ottenere quello che vogliono.
Editore: Garzanti (8 luglio 2021)
Copertina rigida: 192 pagine
ISBN-10: 8811814693
ISBN-13: 978-8811814696
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