Recensione a cura di Maria Marques
Ian e Tony sono sulle tracce di una donna che nessuno è mai riuscito né a fotografare né a catturare, conosciuta con il triste soprannome de “La cacciatrice”, sembra essere sfuggita al crollo della Germania nazista e a tutta la rete di coloro che cercano di assicurare alla giustizia i criminali di guerra.
Due uomini e due scrivanie, e pensiamo di poter smuovere le montagne…
Pochi fondi a disposizione, un magistrato viennese che li aiuta a districarsi nelle maglie di una giustizia che vuole sì essere attiva ma nello stesso tempo, vorrebbe anche andare avanti, quasi dimenticare gli orrori della guerra e provare a ricostruire più che a condannare. Una persona però non solo ha visto ma è anche in grado di riconoscere “la Cacciatrice”, il cui volto le è rimasto impresso nel profondo dell’animo ed è Nina, un’ex aviatrice dell’Unione Sovietica, riparata in Gran Bretagna dopo la guerra.
Un romanzo a più voci che s’intersecano per narrare una vicenda che si snoda durante la II guerra mondiale e negli anni successivi. La vita di Ian, reporter di guerra che ha ancora negli occhi i ragazzi che ha visto soccombere e quella di Tony, militare senza troppa disciplina si sono intrecciate casualmente e da quel momento per entrambi un unico filo conduttore, le lega: trovare i nazisti, assicurarli alla giustizia con la massima velocità possibile, consapevoli che più gli anni passano, più le persone tendono a immobilizzarsi in una sorta di quiescenza morale collettiva che invita a stendere un velo sul passato.
La guerra era finita di cinque anni e il mondo era andato avanti. A chi importava più di punire i colpevoli.
Eppure il passato non può essere dimenticato. Nessuno può scordare, meno che mai Nina con alle spalle, emarginazione, solitudine, in compagnia di un padre violento e alcolizzato e che riesce a trovare nell’aviazione quella libertà e quella realizzazione che le sono sempre mancate sino ad arrivare a guidare caccia e bombardieri durante la guerra, rischiando la vita a ogni volo. Non può farlo Jan che ha perso il fratello in guerra e vorrebbe scoprire come; non può farlo, Jordan, perché i dubbi su chi sia realmente la sua matrigna la assalgono quando meno se lo aspetta, quando ormai il loro rapporto sembra normale e perfetto.
Solo una fotografia, scattata da Jordan, sembra rivelare che dietro lo sguardo dolce e sottomesso della moglie di suo padre, ci sia ben altro, una realtà che nessuno può immaginare: ”Anneliese si era mostrata gentile, fragile e signorile, ma in quello scatto non appariva così. Appariva bellissima, sconvolgente e…crudele…”. Soprattutto non può dimenticare lei, la cacciatrice e, non perché non voglia ma perché non può, non le è possibile rinnegare ciò che è stata e che è ancora nel profondo del suo essere.
Ian, Tony, Nina, Anneliese e Jordan, come svela l’autrice, Kate Quinn, nell’epilogo, non esistono; nessuno dei suoi personaggi è realmente esistito. I suoi personaggi, credibili e ben delineati psicologicamente, capaci di svelare attraverso gesti, sguardi e infine parole pronunciate sottovoce e con ritrosia, ferite visibili impresse sul corpo e quelle più nascoste dell’animo, sono frutto di fantasia. Ognuno di loro però nasce dalle ricerche condotte dall’autrice per la stesura del romanzo e sono un amalgama di persone realmente vissute.
Come scrive la stessa Quinn, tre storie in particolare hanno solleticato la sua attenzione. Le prime due riguardano due donne in particolare: Hermine Braunsteiner, che nel 1960 fu la prima criminale nazista estradata dagli Stati Uniti, che viveva perfettamente integrata nella società, benvoluta, gentile e che nascondeva un passato come guardiain un campo di concentramento in Polonia e, Erna Petri, moglie di un ufficiale delle SS che si macchiò del delitto di sei bambini.
Altra vicenda storicamente reale è quella che riguarda le cosiddette “streghe della notte”, il soprannome dato dai soldati tedeschi alle donne pilota russe, le uniche donne che furono impegnate nei combattimenti aerei durante la II guerra mondiale. Ogni personaggio quindi corrisponde a un tassello di storia, che comprende anche quella post bellica che ha visto impegnati uomini e donne nella ricerca dei criminali nazisti, attraverso un meticoloso lavoro di studio, interviste ai sopravvissuti, pedinamenti e raccolta di archivi fotografici.
Un romanzo avvincente che tiene incollato il lettore, pagina dopo pagina, in un crescendo di eventi che s’intrecciano abilmente sino al finale, lasciando intuire che per un criminale catturato altri sfuggivano, nascondendosi nell’anonimato. La sottile linea che separa la vendetta dalla giustizia, induce a riflettere ancora una volta su una pagina della storia che non può assolutamente essere dimenticata e che solleva ancora una volta il mistero della crudeltà dell’uomo.
Non giudicare così severamente. Viviamo nelle macerie di una guerra senza precedenti:se non ci sforziamo di vedere le sfumature, la prossima non è così lontana.
Trama
La guerra è finita. Ma per lei è appena iniziata. Perché ci sono crimini che non possono essere dimenticati. La chiamano die Jägerin , «la Cacciatrice», la più spietata assassina del Reich. Nessuno conosce il suo vero nome e chiunque l’abbia incontrata non è sopravvissuto per raccontarlo. Tranne Nina. Soldato speciale dell’esercito sovietico, Nina è riuscita a sfuggirle, ma non ha mai dimenticato ciò che ha perso quella notte. Da allora, non ha fatto altro che scappare. Ora però le cose sono cambiate. Ora che la guerra è finita, la Cacciatrice è diventata preda e, ben presto, Nina avrà la sua vendetta… Non è stato facile per Jordan accettare che suo padre si risposasse, per di più con una vedova di guerra, sbarcata negli Stati Uniti dalla Germania senza denaro né documenti. Eppure, adesso che il gran giorno è arrivato, è felice che quella donna premurosa e sensibile sia entrata nella loro vita. Ma, mentre ammira il bouquet, Jordan si accorge di un dettaglio stonato, nascosto tra i fiori: una Croce di Ferro, una delle più alte onorificenze conferite dal regime nazista. Sebbene accetti la spiegazione che quell’oggetto sia semplicemente un ricordo del defunto padre, una voce dentro di lei le suggerisce che la dolce Anneliese potrebbe non essere affatto chi dice di essere. E, nel momento in cui viene contattata da un gruppo di cacciatori di nazisti, da anni alla ricerca della famigerata Jägerin, Jordan capisce di non poter continuare a vivere tormentata dai dubbi. Deve scoprire la verità. E così, nonostante le differenze, lei e Nina si troveranno a lavorare insieme, accomunate dalla stessa determinazione e dalla stessa sete di giustizia. Se per Nina questa sarà l’occasione per chiudere i conti con un passato forgiato nel sangue e nella paura, per Jordan significherà imparare a lottare per un mondo più giusto, anche a costo della felicità delle persone che ama. Perché esistono crimini che non possono essere dimenticati. Mai.
Editore: Nord (17 giugno 2021)
Copertina flessibile: 560 pagine
ISBN-10: 8842933376
ISBN-13: 978-8842933373
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