Narrativa recensioni

I serpenti del vaticano – Carmelo Nicolosi De Luca

Recensione a cura di Lucia Maria Collerone

Un romanzo ad alta frequenza cardiaca che ti tiene in sospeso fin dalle prime pagine. Tanti rivoli impetuosi, fili di narrazione che si incontrano in un fiume inquietante e pieno di rapide. Una lettura veloce e che all’inizio fa sentire il lettore sballottato, confuso. Si comprende di avere in mano tanti fili della matassa, ma non si sa come intrecciarli e non si vede il disegno finale. Tanti personaggi che si affollano e si spingono e che si capisce essere tutti importanti, necessari alla storia. Il mistero è fitto e leggi, leggi, senza riuscire a smettere perché vuoi capire, trovare la soluzione.

I personaggi saltano fuori dalle pagine e ti trascinano nel vortice, ti danno indicazioni, dritte che a volte hai tra le mani, ma non sai che fartene, proprio come un ottimo thriller deve saper fare. All’inizio il caos delle informazioni, dei fatti, dei personaggi, dei luoghi lascia senza respiro e il lettore in corsa, che guarda a destra e a manca, che ascolta tutti e che è sopraffatto proprio come chi ha in mano le redini dei fatti nella narrazione. Come i due anziani preti e Monsignor Cattaneo, come Giovanni Barraco il capo della Squadra Mobile di Palermo e il suo amico-collega Ettore Midiri, questore di Roma che sono chiamati a risolvere il caso. L’unico che non sembra confuso è “il falco”. Lui sì che ti fa sentire al sicuro con il suo verme nello stomaco che avvisa il lettore su ciò che di preoccupante incombe sulla situazione. Tutti lo sanno anche i tutori dell’ordine che lui è la chiave di volta.

Barraco sorrise.
“Quello che non possiamo fare noi, lui può farlo?”
“Di chi parla dottore?”
“Del falco, naturalmente.”

Il falco con la sua storia dolorosa dietro e il cuore indurito che però non ha la forza di fare del male che reputa gratuito contro gli innocenti, che non ha banalizzato il male, nonostante tutto e sa ancora scegliere da che parte stare. Un eroe positivo, un personaggio affascinante, con un’aura luminosa che non si può fare a meno di amare e che salva tutti i buoni per salvare se stesso.

Una vicenda che coinvolge le alte sfere del Vaticano e il desiderio di proteggere la Chiesa che subisce gli attacchi del mondo. Le persecuzioni della prima chiesa di Cristo sullo sfondo e l’Apocalisse con i suoi quattro cavalieri e i personaggi che cavalcano il cavallo bianco della vittoria, ma che vedono quello verdognolo della morte inseguirli, presagio di malvagità e sofferenza.

“Monsignore, questa storia non  mi piace affatto, c’è qualcosa di malvagio nell’aria che non so definire. Se ci dovesse sfuggire di mano si potrebbe trasformare in tragedia, forse le sue preghiere e il suo aiuto potranno aiutarci”

Il lettore si sente così, in allerta, teso, preoccupato, si sveglia di soprassalto a causa dell’incubo apocalittico ed è sempre in corsa, inseguito. Davvero emozionanti le descrizioni degli scontri a fuoco e superbi i ritmi da cardiopalmo alla fine della storia, dove tutto accade con una velocità che mozza il fiato, con una serie di imprevedibili mosse e accadimenti.

Una scrittura limpida, organizzata, un rigore narrativo ferreo che rende la lettura scorrevole e piacevole, il ritmo è sincopato, ma ordinato e preciso. Si divorano le pagine, senza riuscire a fermarsi proprio come davanti a una tortina al cioccolato dal cuore caldo. Il finale non banale e che finalmente riassembla tutti i fili narrativi, lascia piacevolmente sorpresi e davvero soddisfatti. Si chiude l’ultima pagina e si pensa che la verità e la giustizia possono davvero trionfare sempre.

Trama
Le profezie divine di Tertulliano si stanno puntualmente avverando e un pericolo strisciante minaccia la Chiesa di Roma: è quello che credono di avere scoperto l’anziano sacerdote della chiesa di Santa Maria della Catena di Palermo e il parroco della basilica di Santa Prassede a Roma, studiosi di Storia romana. Alcuni fatti accaduti nel II e III secolo dopo Cristo – a partire dalle maggiori persecuzioni dei cristiani – sembrano inequivocabilmente connessi a episodi dei giorni nostri. Il Vaticano liquida le riflessioni dei due religiosi come poco rilevanti, ma i due sacerdoti, dopo una sparatoria di fronte a una chiesa, spariscono. Delle indagini sulla loro scomparsa si occupano il capo della squadra Mobile di Palermo, Giovanni Barraco e il questore di Roma, Ettore Midiri, assistiti da monsignor Matteo Cattaneo, uomo della Santa Sede, che già in passato ha collaborato con loro. Chi può avere interesse a chiudere la bocca ai due sacerdoti? Quale nervo dolente hanno inconsapevolmente toccato?
Una profezia che sta per avverarsi. Un nemico subdolo e strisciante pronto a uccidere.

Editore: ‎ Newton Compton Editori (10 giugno 2021)
Copertina flessibile: ‎ 320 pagine
ISBN-10‏: ‎ 8822750624
ISBN-13: ‎ 978-8822750624
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Carmelo Nicolosi De Luca

Carmelo Nicolosi De Luca è nato a Catania, ma vive a Palermo, dove scrive per il «Giornale di Sicilia». Ha lavorato 23 anni per il «Corriere della Sera». Ha curato inchieste e servizi da Europa, Asia, Africa, Medio Oriente, Sudafrica, Americhe, intervistando molti personaggi che hanno fatto la storia mondiale, tra cui Nelson Mandela. Si è dedicato solo al giornalismo fino a pochi anni fa, quando è ritornato alla vecchia passione di scrittore, pubblicando L’Italia degli inganni. Il genere che preferisce, però, è il thriller. È stato insignito, nella sua carriera, di numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. La Newton Compton ha pubblicato La congiura dei monaci maledettiIl codice dei cavalieri di Cristo e I serpenti del Vaticano

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