Recensione a cura di Roberto Orsi
Torna Marcello Simoni nelle librerie italiane e sugli scaffali degli appassionati. E ancora una volta lo fa in grande con un racconto avvincente, avventuroso, enigmatico e mordace.
È il quinto episodio della saga dedicata al Mercante di Libri Ignazio da Toledo che abbiamo imparato a conoscere dal lontano 2011, con il primo romanzo in assoluto di questo autore “Il mercante di libri maledetti”.
Nonostante i tantissimi personaggi e le numerose storie che Marcello Simoni ci ha raccontato negli anni, con romanzi che gli hanno permesso di essere accostato a grandi firme come Dumas e Dickens, Ignazio da Toledo e gli altri protagonisti di questa saga devono rappresentare per l’autore qualcosa di molto speciale.
Come un figlio da cui è impossibile staccarsi mai completamente, Simoni a distanza di qualche tempo sente l’esigenza di raccontare ancora delle loro gesta.
Lo sfondo scenografico è quello della Palermo medievale, sotto l’egida di Federico II nell’estate dell’Anno Domini 1232. Uberto, il figlio di Ignazio, giunge in Sicilia alla ricerca della moglie e della figlia scappate poche settimane prima dalla terra di Hispania accompagnate dal fedele amico Asclepius.
Le sorprese, però, non tardano ad arrivare e Uberto deve fare subito i conti con una situazione inaspettata. La sua famiglia è tenuta prigioniera da Michele Scoto, filosofo, astrologo e alchimista scozzese presso la corte dell’Imperatore, che abbiamo imparato a conoscere fin dalle puntate precedenti, quando Ignazio da Toledo soggiornava in quel di Palermo.
Proprio all’ultima permanenza di Ignazio in Sicilia, due anni prima, si ricollega il presunto furto di un testo, una raccolta di profezie che ebbe grande diffusione in Europa nel XII Secolo: la “Prophetia Merlini”.
Il libro sottratto da Ignazio è il desiderio di diverse persone. Sono molti coloro che lo cercano e sono quindi sulle tracce di Uberto, forse l’unico capace di risolvere l’enigma lasciato dal padre.
“Se è vero quanto affermate, cioè che Ignazio da Toledo non sarebbe più tra i viventi, spetterà a voi, suo figlio, riparare ai misfatti che ha compiuto!”
Le vicende si intrecciano con quelle di uno schiavo senza passato, almeno apparentemente, imbarcato su una galera di pirati barbareschi, il cui capitano è alla ricerca della famosa Arca dell’Alleanza, trafugata dalla Regina di Saba a Re Salomone secoli prima.
Due cacce al tesoro parallele e lontane, ricche di un fascino che proviene da epoche passate. Profezie medievali, di un personaggio leggendario come Mago Merlino da una parte; racconti ancestrali che si perdono nella notte dei tempi, in quei racconti biblici tra storia e leggenda, ai giorni della Regina di Saba.
La storia europea, druidica e cavalleresca, si tinge di orientalismo arabeggiante, e il punto di unione è la Sicilia. Terra di incontri e scontri, di culture che intersecano il loro cammino e si fondono dando vita a qualcosa di diverso e unico.
“Le alte pareti delle navate rifulgevano di mosaici dorati dedicati alle storie del Vecchio e del Nuovo Testamento. Scene di sapore insieme bizantino e normanno, seppur intrise di un indefinibile sentore di moresco che, quasi a prendersi gioco della sua fede cristiana, lo faceva sentire a casa, in Hispania”
Tanti i personaggi coinvolti nella storia: l’abate Iocundus della Congregatio Montis Virginis, il priore Almerico da Roccaforte con il fido servitore Valatrus, o ancora Padre Gonzalez, frate domenicano della corte di Castiglia. Uberto dovrà fare anche i conti con vecchie conoscenze già affrontate nei romanzi precedenti e nuovi loschi figuri appartenenti ai Cantori della Rosa.
E nonostante si tratti di un quinto episodio di una saga, l’autore è molto bravo nel rendere fruibile e godibile la lettura anche se mancano quelle precedenti. Chiaro che alcune situazioni vengono riprese dagli episodi precedenti, quindi è sempre meglio procedere in ordine, ma il tutto viene affrontato in modo chiaro e conciso.
“A lui, uomo abbandonato da Dio, restava solo il senso dell’impotenza e una rabbia nera che scavava sempre più a fondo nel cuore, sconfitta dopo sconfitta, perdita dopo perdita”.
Uberto non vive un momento facile della propria vita, il dolore per la perdita del padre, per il quale non ha potuto fare nulla, e la disperazione per non poter riabbracciare la moglie e la figlia, da una parte lo tormentano e dall’altra gli donano la forza necessaria per uscire da una situazione molto complicata.
Suggestioni di Storia frammiste a scene di inseguimenti, scontri corpo a corpo e indizi lasciati su tavolette di cera e versi in codice trascritti su pergamena. Tutto questo e anche di più ne “La profezia delle pagine perdute”.
Un romanzo che, come Marcello Simoni ci ha abituati a leggere, non lascia respiro al lettore. Leggevo in un’intervista che l’autore stesso ha promesso “un colpo di scena ogni tre pagine” con questo libro. Si può dire che l’intento è riuscito, grazie alla capacità di coniugare un ritmo narrativo elevato a dettagli storici su documenti e personaggi realmente esistiti.
Marcello Simoni si conferma, ancora una volta, se necessario, romanziere di prim’ordine con uno stile accattivante capace di catturare anche i lettori meno avvezzi al romanzo storico.
“Troppi sacrifici aveva compiuto, troppi rischi aveva corso per guadagnarsi uno scampolo della sfuggente verità che la maggior parte dei suoi simili ignorava”.
Trama
Ignazio da Toledo è morto. O almeno questo è ciò che racconta Uberto, suo figlio, quando, nel luglio del 1232, raggiunge la corte di Sicilia nella speranza di riabbracciare la sua famiglia. Palermo, tuttavia, sarà per lui l’inizio di un nuovo incubo. Se di sua madre si sono perse le tracce, sua moglie e sua figlia sono tenute prigioniere in un luogo ben celato. Il loro carceriere è Michele Scoto, astrologo personale dell’imperatore Federico II, convinto che il mercante gli abbia sottratto e nascosto un libro misterioso, la leggendaria Prophetia Merlini. Uberto ignora che le sue disavventure siano intrecciate a quelle di un uomo senza passato che sta navigando su una nave di pirati barbareschi lungo le coste dell’Africa settentrionale e del mar Rosso. Il suo nome è Al-Qalam e, obbedendo gli ordini di un crudele capitano, è alla disperata ricerca di un tesoro inestimabile e capace di legare Dio all’uomo, un tesoro donato in tempi remotissimi da re Salomone alla Regina di Saba. Mentre Al-Qalam lotta per ritrovare la sua identità e Uberto per salvare la madre, Sibilla tenta con ogni mezzo di ricongiungersi alla famiglia e di sfuggire all’acerrimo nemico di Ignazio da Toledo, lo spietato frate domenicano Pedro González…
Editore : Newton Compton Editori (28 giugno 2021)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 320 pagine
ISBN-10 : 8822745841
ISBN-13 : 978-8822745842
Link d’acquisto cartaceo: La profezia delle pagine perdute
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