Narrativa recensioni

Indomabile. Il romanzo di Giovanna la Pazza – Alexa Hennig Von Lange

Recensione a cura di Luigia Amico

Approcciarsi alla lettura di questo romanzo significa entrare in intimità con la parte umana di una donna che ancora oggi attira su di sé discussioni sulla sua reale salute mentale.
La protagonista di “Indomabile” è Giovanna di Aragona e Castiglia, colei che passerà alla storia come Giovanna “La Pazza”, “La Loca”.

Figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando II, sovrani tra i più potenti che la Spagna abbia conosciuto, a Giovanna fu imposta una formazione ed una educazione rigida che mal si coniugavano con il suo temperamento anticonformista. Il fanatismo religioso della madre, fervente credente cattolica e istitutrice dell’inquisizione spagnola, segnò profondamente Giovanna che cercava di discostarsi da tutte quelle ideologie che restituivano ai suoi occhi una figura materna fredda ed insensibile.

All’età di sedici anni fu data in sposa a Filippo I d’Asburgo, detto “il Bello” e figlio dell’imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I; il loro non fu solo un matrimonio di interesse, Giovanna era follemente innamorata del marito, uomo che si è rivelato essere megalomane, infedele e con mire a diventare detentore del potere politico della consorte.
Con la morte del fratello Giovanni, Giovanna divenne l’erede al trono di Castiglia e Aragona ed è probabilmente in questo momento che la sorte infelice ed infausta iniziò ad ombreggiare la figura della futura sovrana.

Per Giovanna quei vessilli con lo stemma della Castiglia, di León e dell’Aragona non erano il simbolo delle sue origini nobili, bensì l’emblema della sete di potere e della crudeltà dei suoi genitori. Non voleva diventare regina e non era mai nemmeno stata destinata a quel titolo, che le era toccato per puro caso. O per una maledizione.

Mentre era in viaggio per ricongiungersi al marito, rientrato precedentemente nelle Fiandre, fu segregata dai suoi genitori nella fortezza della Mota, nella città di Medina del Campo, ed è proprio da qui che Alexa Henning inizia la narrazione del suo romanzo presentando al lettore non il personaggio storico, ma la donna volitiva che è stata Giovanna. La trama copre un arco temporale che va dal matrimonio alla morte di Filippo, ma l’autrice non si sofferma particolarmente sugli eventi storici che hanno caratterizzato la vita dei due coniugi, il suo intento è piuttosto provare a riabilitare l’immagine di una donna che si è opposta con fervore alle convinzioni maschiliste che hanno contrassegnato l’epoca in cui è vissuta. Questo suo ribellarsi alle rigide regole e la sua poca devozione al cattolicesimo la rendono strana agli occhi di chi la circonda.

Johanna I van Castilië ca. 1500; 34,7 x22,4 cm Spaans Nationaal Beeldenmuseum, Valladolid

Giovanna è una donna passionale, così gelosa di quel marito infedele da indurla ad aggredire con delle forbici le sue amanti; Giovanna lotta per i suoi diritti, vorrebbe cambiare il sistema di una società che relega le donne in uno stato subordinato.

Anche Giovanna voleva essere una donna che governava mezzo globo e che aveva abbastanza potere per creare una realtà completamente nuovo in base alle proprie idee. Cosa avrebbe potuto impedirglielo? In quell’istante provò qualcosa di simile all’ottimismo. All’improvviso aveva senso essere l’erede al trono.

“La Pazza” si spoglia di questa etichetta che le viene saldamente incollata e mostra al lettore il suo animo, i suoi tormenti, la sua frustrazione, è una donna che digiuna per protestare contro una qualsiasi imposizione le sia ingiunta, non riesce a domare le sue crisi di gelosia e i suoi scatti di ira, causati soprattutto dalla continua infedeltà di Filippo. Tra le pagine emerge una donna a tratti controversa, forte ma allo stesso tempo vittima delle sue debolezze che la condurranno purtroppo ad un declino infausto. 
La sua follia, presunta o vera, ben si presta ai giochi di potere intavolati a suo discapito, in fondo la sua sedicente infermità mentale è utile a renderla inoffensiva e ad estrometterla da quel potere che le spetta di diritto.

Era un essere sensibile. Voleva affetto e aborriva una vita comandata da altri. Non aveva idea di come governare un Paese, né tantomeno un regno così vasto. Come avrebbe realizzato il sogno di una vita pacifica quando persino suo padre la ostacolava e suo marito faceva il proprio gioco e si allontanava di nuovo da lei?

La sua pazzia ad oggi non è né confermata né tantomeno smentita, ma pensandoci bene chi non lo diventerebbe dopo quarantasei anni di dura prigionia voluta prima dal padre e poi dal figlio, il futuro imperatore Carlo V.

Sono stata prigioniera di mio marito. Lo sono stata di mio padre. Ora lo sono di mio figlio. […] Mi torturano appendendomi a corde con pesi ai piedi per far uscire la pazzia che , a quanto pare, è la ragione del mio confinamento.

“Indomabile” è l’aggettivo che descrive la Giovanna di cui Alexa Henning ha voluto raccontare, è un romanzo che mi ha lasciato emozioni e sensazioni contrastanti, non sempre positive devo ammetterlo, in alcuni punti la protagonista mi è risultata pesante e davvero al limite della follia, ma questo non va ad intaccare il mio giudizio finale. È sicuramente una lettura godibile incentivata da un ritmo scorrevole e da una prosa semplice e lineare; la narrazione inoltre è caratterizzata da descrizioni molto accurate e realistiche delle ambientazioni in cui si muovono i protagonisti.                                                     
Più che domandarsi se Giovanna fosse pazza, questo libro si chiede come sarebbe potuta non diventarlo.” Lascio a voi decidere se l’autrice è riuscita nel suo intento…  

Trama
«Se vuoi sopravvivere, non cercare di cambiare il mondo, ma te stessa.» È questo l’ultimo consiglio che Giovanna di Castiglia lascerà alla figlia. Nata nel 1479, Giovanna si dimostra ben presto una giovane sensibile e intelligentissima, che sogna di diventare una sovrana tollerante ed equa. Al contrario della madre, Isabella la Cattolica, contro la quale Giovanna si ribella in ogni modo possibile: la accusa di utilizzare la fede come strumento per ottenere ricchezza e potere, le contesta le atrocità commesse nelle colonie, condanna il tribunale dell’Inquisizione e rifiuta il sacramento della confessione. Solo dopo la morte di Isabella, Giovanna si rende conto che la madre non era affatto una nemica, bensì la sua unica alleata. Infatti il marito Filippo – sposato per ragion di Stato, ma non per questo meno amato – e il padre Ferdinando stanno già tramando alle sue spalle, ritorcendo contro di lei la sua nota irruenza e il suo anticonformismo religioso. Sostengono che Giovanna sia pazza e, in breve, la fanno rinchiudere lontana dagli occhi del mondo. A spingerli è il timore di essere di nuovo relegati sullo sfondo da una regina caparbia e volitiva, la cui unica follia è credere in un mondo più giusto. Perché in realtà Giovanna è una donna in anticipo sui tempi, una donna che ha avuto il coraggio di combattere per quello in cui credeva, senza lasciare che le delusioni e i rimpianti le indurissero il cuore. Una donna forte e sorprendentemente moderna, di cui questo romanzo ci offre un ritratto profondo e coinvolgente, restituendole la dignità e l’onore che merita. 

Editore : Nord (15 aprile 2021)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 272 pagine
ISBN-10 : 8842933589
ISBN-13 : 978-8842933588
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