Cari amici di TSD bentornati alla nostra rubrica dedicata alle antiche biblioteche. Attraverso i nostri articoli vogliamo presentarvi quelle che sono autentiche meraviglie volute dall’uomo nel corso dei secoli.
Oggi non ci dirigiamo troppo lontano e visitiamo, seppur virtualmente, una delle più importanti biblioteche sul suolo italiano. Siamo a Firenze, precisamente alla Biblioteca Medicea Laurenziana. Proprio l’11 giugno del 1571 la Biblioteca venne aperta al pubblico
Articolo a cura di Roberto Orsi
Biblioteca Medicea Laurenziana: il nome già vi restituisce diversi indizi sull’origine di questo luogo incredibile: la biblioteca, in origine denominata Libreria Laurenziana, fu voluta da Papa Clemente VII de’ Medici per ospitare l’enorme e preziosissima raccolta di manoscritti della famiglia Medici. Per realizzarla si rivolse a uno dei più grandi artisti del suo tempo: Michelangelo Buonarroti.
Siamo nel 1523 allorquando Michelangelo inizia la direzione lavori per la costruzione di questa biblioteca. Nel 1534 l’artista viene chiamato a Roma, da dove continuerà a coordinare i lavori a distanza. Il complesso bibliotecario sarà quindi terminato da Giorgio Vasari e Bartolomeo Ammannati nel 1571 sotto la direzione di Cosimo I de’ Medici che li esortò a completare i lavori seguendo le indicazioni originare del Buonarroti.
Ancora oggi la Laurenziana è una delle principali raccolte di manoscritti al mondo. Vi lascio qualche numero, solo per farvi un’idea della vastità dei contenuti: parliamo di oltre 68 mila volumi a stampa, più di 400 incunaboli e 4.000 cinquecentine, ma soprattutto oltre 11 mila manoscritti. Numeri da capogiro per appassionati di antichi volumi. Immaginate cosa si possa provare a ritrovarsi davanti a una collezione del genere e poterla studiare approfonditamente.
Tra i preziosi volumi conservati nella Laurenziana sicuramente risultano degni di nota tutti quelli legati alla filosofia neoplatonica promossa e coltivata alla corte di Cosimo il Vecchio e di Lorenzo il Magnifico, sotto l’influsso dell’accademia di Marsilio Ficino. Vi troviamo codici antichissimi e unici nel loro genere con le opere di Tacito, Plinio, Eschilo, Sofocle, Quintiliano. Ancora, la biblioteca annovera tra i suoi cimeli una delle tre raccolte complete dei Dialoghi platonici in carta bona, che Cosimo il Vecchio donò a Marsilio Ficino affinché la traducesse. Degno di nota anche il Codice Squarcialupi, fonte fondamentale della musica profana medievale tra il XIV e XV Secolo.
L’elenco può andare avanti a dismisura ma mi fermo con questi esempi molto significativi della bellezza e della ricchezza che è conservata tra queste mura.
La Laurenziana è lo specchio della società del suo tempo. Evidenza ricchissima di quella che fu la spinta del Rinascimento con la riscoperta dei classici. Testimonianza dell’Umanesimo con codici di Poggio Bracciolini, Pico della Mirandola e Coluccio Salutati tra gli altri.
Una raccolta di preziosi manoscritti che nel tempo si è ampliata grazie alle donazioni di illustri personaggi del panorama italiano. La Biblioteca è tuttora impegnata nell’acquisto sul mercato antiquario internazionale di pezzi – papiri, tavolette, codici, stampati rari e documenti – di particolare interesse.
I locali della Biblioteca sono accessibili dai chiostri della Basilica di San Lorenzo (da cui il nome Laurenziana) e ci si imbatte subito nella grande scalinata in pietra serena che si affaccia sul vestibolo. In cima, un grande portale immette nel salone di lettura. Pensate, si tratta di un ambiente ancora identico all’originale. La conformazione che aveva nel ‘500 è giunta pressoché integra fino ai giorni nostri: il soffitto in legno di tiglio è stato intagliato da Giovan Battista del Tasso, le splendide vetrate impreziosite dallo stemma mediceo sono opera del Vasari, mentre il pavimento in cotto rosso e bianco è stato disegnato da Niccolò Tribolo, allievo di Michelangelo Buonarroti.
I banchi a cui si sedevano coloro che frequentavano la biblioteca, disposti su due file parallele ai lati del salone, sono ancora gli originali di cinquecento anni fa. I libri, suddivisi per categorie, erano conservati nei ripiani orizzontali sotto al piano di lettura, assicurati con delle catenelle per prevenirne il furto. Pensate che questo metodo di catalogazione e conservazione si mantenne in uso fino al Novecento, quando i libri vennero trasferiti negli attuali depositi.
Si tratta di un vero gioiello con una raccolta di manoscritti e documenti preziosissimi, di grande valore culturale per la nostra storia. Un luogo da visitare per immergersi in un’altra epoca.
Dettagli apertura
La Biblioteca Medicea Laurenziana (sala di studio) è aperta tutti i giorni, escluse le festività religiose e civili dello Stato italiano, con questo orario: lunedì, mercoledì, venerdì: 8,15 – 14,00; martedì e giovedì: 8,15 – 17,30; sabato e domenica: chiuso. La distribuzione dei documenti è effettuata senza interruzioni durante l’orario di apertura. Non si accettano richieste oltre le 17,00 il martedì e giovedì e oltre le 13.30 il lunedì, mercoledì, venerdì. I documenti saranno ritirati 15 minuti prima della chiusura.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_Medicea_Laurenziana
https://www.operamedicealaurenziana.org/il-complesso/la-biblioteca-medicea-laurenziana/
Sito ufficiale: https://www.bmlonline.it/