Articolo a cura di Roberto Orsi
Le origini
I Pazzi furono una famiglia fiorentina di parte Guelfa, originaria di Fiesole che nel tempo si suddivise in vari rami di cui solo uno sopravvisse.
Ranieri de’ Pazzi viene considerato il primo antenato della dinastia, che da Fiesole si trasferì a Firenze intorno all’XI secolo. Uno dei primi rappresentanti di rilevo della famiglia di cui si hanno notizie è Pazzino de’ Pazzi, vissuto a cavallo tra XI e XII Secolo. Egli partecipò alla prima Crociata, durante la quale passò alla storia per la famosa scalata delle mura di Gerusalemme, compiuta a mani nude, che gli permise di entrare per primo nella Città Santa mettendo in fuga i musulmani che trovò sulla sua strada. Si racconta che tornò in patria portando con sé tre schegge di silice dal Santo Sepolcro, dono di Goffredo da Buglione.
Oggi queste scaglie di pietra sono conservate nella chiesa dei Santi Apostoli. Da queste pietre, secondo il rito, si trae il nuovo fuoco la mattina del sabato santo. Senza entrare in merito all’autenticità di esse, alcuni studiosi divergono su questa storia. Secondo alcuni, infatti, il Santo Sepolcro non era composto di pietra silice o focaia: quindi potrebbero essere invece state raccolte sul monte Oliveto, dove si trovano sparse molte selci o pietre focaie; anzi i pellegrini ebbero in di uso raccoglierne e recarne alle loro case con religiosa considerazione, essendo pietre dei luoghi che furono illustrati dalla presenza di Gesù. Ciò potrebbe anche riferirsi a qualcuno della famiglia Pazzi, o che veramente avesse preso parte alla crociata, o che peregrinando nei luoghi santi, avesse raccolto di quelle selci, le quali furono poi ritenute quali pietre del Santo Sepolcro.
A prescindere da ciò che è storicamente accertato, è noto che tale episodio dette origine alla tradizionale festa fiorentina dello scoppio del Carro che nella settimana Santa di ogni anno rinnova simbolicamente questa antichissima usanza in ricordo del Sepolcro di Cristo e indirettamente della storica famiglia.
La famiglia diede molti uomini d’arte e di governo a Firenze, tra i quali Jacopo, capitano valoroso dei fiorentini durante la battaglia di Montaperti nel 1260, in cui perse la vita.
Tra Guelfi bianchi e neri
Nel corso degli anni i Pazzi accumularono fortune grazie alla loro abilità nel commercio e nella finanza. Dopo che Giano della Bella, gonfaloniere di giustizia, tra il 1293 e il 1295, promulgò a Firenze leggi mirate a indebolire pesantemente le famiglie aristocratiche fiorentine in favore del nascente ceto mercantile, dalla ricchezza ormai solida e in cerca di una maggior peso politico, i Pazzi si diedero ad attività mercantile e bancarie entrando in rivalità con Medici.
A livello politico, furono una famiglia da sempre dalla parte dei Guelfi e durante la disputa per la città di Firenze alla fine del XIII secolo, dopo la cacciata dei Ghibellini, i Pazzi abbracciarono la causa dei guelfi neri, alleandosi alla famiglia dei Donati.
Dante Alighieri nella Divina Commedia cita la vicenda di Carlino de’ Pazzi considerato traditore della patria e lo pone nel nono cerchio dell’inferno. Carlino di parte guelfa bianca, governava per conto dei fuoriusciti fiorentini il castello di Piantravigne assediato dai Guelfi neri. Si narra che Carlino consegnò agli assedianti, nel 1302, il castello che doveva difendere, in cambio di una cospicua somma di denaro.
L’architettura
Amanti dell’arte dell’architettura, nel 1429 Andrea de’ Pazzi chiamò Brunelleschi per la costruzione della Cappella dei Pazzi nella chiesa di Santa Croce, dopo l’incendio che nel 1423 aveva distrutto parte del convento. L’opera è una delle più note architetture rinascimentali, comunemente considerata il capolavoro di Filippo Brunelleschi.
Un altro edificio appartenente alla famiglia e di grande interesse storico e artistico è il quattrocentesco Palazzo Pazzi, situato in via del Proconsolo 10 angolo borgo Albizzi 31. Si tratta di uno dei migliori esempi di architettura civile rinascimentale ed è oggi considerato patrimonio artistico nazionale. Fu Jacopo de’ Pazzi, uno degli artefici della congiura del 1478, a volerne la costruzione per poter rivaleggiare contro le più potenti famiglie del tempo, i Medici e gli Albizzi.
Nel bel cortile del palazzo è possibile ammirare la scultura di alcuni delfini che giocano fra i capitelli, alludendo ai traffici commerciali e marittimi della famiglia.
La congiura del 1478 e il declino
Nel 1478 capeggiarono contro i Medici la congiura che da loro prende il nome, nella quale perse la vita Giuliano dei Medici e rimase ferito Lorenzo il Magnifico. La congiura motivata da rivalità mercantili e bancarie, sostenuta da papa Sisto IV non riuscì completamente. Jacopo de’ Pazzi venne linciato ed impiccato dal popolo, rimasto fedele ai Medici, insieme ad altri esponenti della congiura. Vennero massacrati anche Francesco de’ Pazzi e Bernardo Bandini, gli esecutori materiali dell’uccisione di Giuliano de’ Medici.
Da quel momento i Pazzi subiscono una damnatio memorie. Fu proibito che il loro nome comparisse su qualsiasi documento ufficiale e vennero cancellati tutti gli stemmi di famiglia dalla città, compresi quelli che erano presenti su alcuni fiorini coniati dal loro banco.
Lorenzo si dimostrò senza pietà, non fece nulla per fermare il popolo, tutta la famiglia Pazzi venne imprigionata o esiliata.
Bianca Medici sorella maggiore di Lorenzo, moglie di Goffredo de’ Pazzi, estraneo alla congiura, venne coinvolta suo malgrado in quanto suo cognato Francesco e lo zio Jacopo de’ Pazzi grazie alla parentela poterono entrare in contatto con la famiglia Medici e tradirla.
Solo dopo la morte Lorenzo nel 1494, quelli che non avevano partecipato alla congiura poterono rientrare in Firenze e riprendere le loro proprietà. Si dimostrarono uomini in gamba ma la famiglia non arriverà mai alla ricchezza e al prestigio di prima della congiura.
Sul finire del XVI secolo un nuovo motivo di vanto per la famiglia la vita di santa Maria Maddalena Pazzi. Quest’ultima nasce nel 1566 dalla nobile famiglia fiorentina di Geri de’ Pazzi e battezzata con il nome di Caterina, A 16 anni, nel 1582, entra nel Monastero di Santa Maria degli Angeli e prende il nome di Maria Maddalena. La sua vita è fatta di sofferenze, estasi e visioni mistiche. Sarà accompagnata nella sua breve vita da voci di miracoli che porteranno fino alla canonizzazione da parte di Papa Clemente IX.
Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/Pazzi
https://it.wikipedia.org/wiki/Pazzino_de%27_Pazzi
http://www.santiebeati.it/dettaglio/27450Repubhttp://www.santiebeati.it/dettaglio/27450blica di Firenze.
https://www.conoscifirenze.it/schegge-di-storia/612-La-funzione-del-fuoco-santo..html