Trama
74 a.C. Un giovane rampollo della famosa gens Iulia diventa ostaggio di alcuni pirati nel suo viaggio verso Rodi. Da lì parte la più famosa scalata sociale mai avvenuta: seguendo le gesta di Caio Giulio Cesare e ripercorrendo la sua vicenda umana, politica e militare fino alla sua tragica fine, potremo assistere alla storia di un Uomo che ha lasciato una traccia indelebile nella storia del mondo occidentale.
Recensione a cura di Luigia Amico
“Luridi bifolchi, non sapete chi avete catturato? Io sono Gaio Giulio Cesare e valgo più del doppio di ciò che avete chiesto! Avrete il vostro denaro, ma ricordatevi ciò che dice un nobile romano: vi farò crocifiggere tutti, non appena sarò liberato!”
E si sa, le minacce di Giulio Cesare difficilmente andavano a vuoto! Il futuro imperatore romano è in viaggio, si sta recando ad ascoltare le lezioni di Apollonio Molone. Il suo intento è diventare il migliore oratore di Roma completando i suoi studi, ma nei pressi dell’isola di Rodi viene catturato dai pirati.
Il racconto si apre così, senza molti preamboli e ci viene presentato un Giulio Cesare all’apice della sua giovinezza e all’inizio di quella che sarà la sua ascesa al potere.
“Avevo ventisei anni, era il 74 a.C. e lì dove poteva terminare la mia storia terrena, nacque il mio mito: Cesare l’invincibile! Cesare il protetto dagli dèi! Cesare il reggitore del mondo!”
La particolarità del libro che salta subito agli occhi del lettore è che sarà Cesare la voce narrante delle proprie gesta, rendendo la storia ancora più coinvolgente ed accattivante, quasi reale.
Ogni interesse verte a rendere la sua Roma una potenza sia in ambito politico che militare, portandolo ad intraprendere imprese talmente importanti che lo consacreranno come uno tra i più potenti uomini che la città romana abbia conosciuto.
L’autore Antonio De Cristofaro narra le sue conquiste, la sua magnificenza, la sua salita al potere, ma con grande abilità narrativa ci mostra anche un Cesare che non troviamo nei libri di scuola. Mette a nudo i suoi sentimenti, le sue delusioni, ci scontriamo con la parte umana del dittatore. Nato da una nobile famiglia patrizia, la gens Iulia, osserviamo Giulio Cesare ragazzo che si esercita nella corsa, nella lotta e nel nuoto, che studia l’Odissea di Omero.
La sua determinazione e la voglia di emulare le grandezze dei suoi antenati lo spingeranno in grandi battaglie che rimarranno nella storia. Con caparbietà e ricorrendo ad ingegnosi stratagemmi otterrà tutto quello che si è prefissato, distinguendosi con intelligenza sul campo militare e nella vita politica. Si porta alla luce un uomo carismatico, testardo, che con abilità e furbizia riesce a volgere a suo favore situazioni avverse. Cesare che soffre, che si innamora, che a volte si impietosisce, che si esalta per il suo ingegno e le proprie conquiste.
“Io ero Cesare, padrone di Roma senza essere re, ero l’emblema stesso del potere politico, giuridico, religioso e militare: nessuno poteva essere a me paragonato.”
Ma non c’è solo questo… L’autore, con un lavoro che denota grande e approfondita conoscenza storica, ci descrive con dovizia di particolari le guerre, gli assedi, le opere e le riforme attuate da quello che rimarrà nella memoria di tutti come l’uomo che ha reso grande Roma. Una lettura scorrevole e piacevole per nulla prolissa, che ha catturato la mia attenzione fin dalla prima pagina. Con bravura e capacità descrittiva De Cristofaro riesce a farci vivere l’epilogo di Gaio Giulio Cesare come se fossimo presenti sulla scena, mostrandoci l’Imperatore che, anche di fronte alla morte, esibisce tutta la sua grandezza.
Ed è così che viene calato il sipario su un uomo che ha fatto di Roma la sua gloria, la sua gioia, la sua fama, ma al contempo anche la sua tragica dipartita.
Editore : Santelli (15 ottobre 2020)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 166 pagine
ISBN-10 : 8831255819
ISBN-13 : 978-8831255813
Link d’acquisto cartaceo: Cesare. L’uomo che cambiò Roma