recensioni Saggistica

L’inventore di libri: Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo- Alessandro Marzo Magno

Descrizione

Aldo Manuzio ha codificato il libro come lo conosciamo noi oggi, è stato il primo vero editore della storia, ha creato l’industria editoriale moderna, ha inventato il carattere corsivo, l’indice e il frontespizio, e soprattutto è stato il primo a concepire la lettura come intrattenimento grazie ai libri di piccolo formato, i tascabili. È Aldo Manuzio, uno dei grandi geni del rinascimenti italiano, il Michelangelo dei libri, messo però in secondo piano rispetto a pittori, architetti e scultori, le celebrità che tutti noi conosciamo. Forse non lo sapete, ma il piccolo oggetto che avete in mano – così maneggevole, chiaramente stampato, dai caratteri eleganti, corredato da un frontespizio e da un indice – deve quasi tutto al genio di Aldo Manuzio, che cinque secoli fa ha rivoluzionato il modo di realizzare i libri e ha reso possibile il piacere di leggere. Benvenuti nel mondo del primo editore della storia.

Recensione a cura di Roberto Orsi

Sono tantissime le menti geniali che in uno specifico campo di competenza hanno lasciato la loro impronta nel corso della Storia. Arte, musica, scienza e tante altre discipline nel vasto mondo della conoscenza umana, in cui menti eccellenti e visionarie hanno saputo intravedere qualcosa di diverso dagli altri. Personaggi che si sono distinti per la loro capacità creativa applicata e una visione futurista e immaginaria, capaci di trovare opportunità incredibili di grandiosità e bellezza.

Chi era Aldo Manuzio? Quali grandi novità ha portato nel mondo dei libri e dell’editoria? Quali personaggi ha incontrato nella sua lunga attività imprenditoriale? Qual è il significato del logo riportato sulle sue stampe? Queste e tante altre curiosità si possono trovare nell’ultimo saggio di Alessandro Marzo Magno “L’inventore di libri: Manuzio, Venezia e il suo tempo” edito da Laterza, che il nostro blog ha avuto il piacere di ospitare per una diretta sui canali social. Al termine di questa breve recensione si ripropone il video integrale dell’intervista all’autore.

“Aldo è davvero l’inventore della professione dell’editore moderno, colui cioè che si avvicina ai libri avendo in mente un preciso e coerente programma culturale”

Manuzio fu un vero rivoluzionario. Se oggi tanti di noi hanno la passione per la lettura e abbiamo la possibilità di tenere tra le mani un formato di libro comodo e maneggevole lo dobbiamo sicuramente a lui. Il formato dei libri in ottavo è infatti una delle grandi novità introdotte da Aldo Manuzio. La stampa a caratteri mobili è una invenzione della metà del XV Secolo. La si attribuisce a Gutenberg nel 1455 proprio gli anni in cui Aldo Manuzio nasceva a Bassiano, oggi un comune in provincia di Latina.

Le sue patrie adottive saranno però Carpi, dove agirà da precettore per Alberto e Lionello Pio, figli di Caterina Pico e nipoti del famoso Giovanni Pico della Mirandola, e successivamente Venezia, la città in cui Aldo realizzerà il suo sogno di diventare stampatore ed editore.

Manuzio non solo inventa il nuovo formato di libri, che andrà a sostituire i pesantissimi tomi manoscritti delle abbazie medievali, bensì introduce nuovi caratteri come il corsivo, il frontespizio con titolo e autore, la numerazione delle pagine così come la troviamo ora all’interno dei nostri libri. Sembrano, agli occhi di un lettore moderno, delle banalità, “accessori” di un prodotto che ormai siamo abituati a maneggiare fin da piccoli. Eppure costituirono qualcosa di incredibilmente nuovo e moderno per l’epoca.

Nonostante le informazioni sulla sua vita siano poche, nelle prefazioni ai libri, che Aldo dedica ai suoi tantissimi conoscenti, scopriamo un personaggio devoto alla conoscenza e al prossimo. Non dimentichiamo che Manuzio è un insegnante nella sua “prima vita”. L’obiettivo principale della sua attività di stampatore ed editore è riportare in auge i grandi classici della letteratura greca antica, e renderli fruibili a una platea il più numerosa possibile.

Ecco che la sua prima opera stampata è “Erotemata” una grammatica greca di Costantino Lascaris, umanista bizantino maestro di Pietro Bembo. Da quel momento è un tripudio di pubblicazioni e ristampe di grandi umanisti del passato, sull’onda lunga del ritorno al classico delle scuole neoplatoniche.

Con le sue lettere e prefazioni, Manuzio esorta i lettori a scoprire la bellezza della lettura, della conoscenza, dell’apertura mentale verso concetti alti e filosofici. La citazione che segue non ricorda forse un illustre predecessore come Dante Alighieri?

“Non trascorriamo la vita nell’ozio come bestie, dando sfogo alla voracità, all’indolenza e a tutti gli altri vizi”

Aldo Manuzio non crea solo il prodotto libro, come oggetto inanimato, ma tutto un mondo che ruota attorno alla parola stampata. Crea l’esigenza di leggere, di avere a portata di mano un libro e sfruttarlo nei momenti liberi. Non si legge più solo per professione o per obbligo, ma nasce il piacere della lettura per svago. Si sente l’esigenza di accumulare libri, di immergersi in storie e racconti. Si associa l’immagine stampata delle magnifiche miniature alle immagini mentali suscitate dal testo.

Impossibile non nominare quello che viene considerato uno dei libri più belli al mondo: Hypnerotomachia Poliphili, più volte tradotto con “Il sogno di Polifilo”, è un romanzo allegorico che si inserisce nel contesto variegato dei romanzi cavallereschi. Un viaggio onirico avventuroso del protagonista alla ricerca della donna amata, la ninfa Polia.

Alessandro Marzo Magno ci racconta la vita del primo editore moderno, inserendolo nel suo ambito storico di riferimento. Tantissimi gli aneddoti riportati della vita di Manuzio, dei soci di bottega, dei grandi personaggi che in un modo o nell’altro hanno incrociato la rotta dell’editore Bassianese: uno fra tutti quell’Erasmo da Rotterdam con cui ebbe una “feconda relazione” nel suo tempo a Venezia.

L’autore ci illumina descrivendo il contesto in cui i libri di Manuzio prendono vita e si affacciano al mondo. Un momento di profondo rinnovamento per la nostra penisola e non solo. Gli ultimi anni del 1400 sono testimoni di tantissimi eventi epocali, in quello stato di transizione da un’epoca all’altra, in cui la mentalità dell’uomo cambia. Aldo a Venezia è l’uomo giusto, nel luogo giusto, nel momento perfetto. Libera da egemonie straniere e influenze repressive dello stato pontificio, la città lagunare almeno inizialmente è la sede più idonea per il progetto di Manuzio.

“Se si maneggiassero più i libri che le armi, non si vedrebbero tante stragi e tanti misfatti, tante brutture, tanta insipida lussuria”

Una biografia completa raccontata con lo stile a tratti ironico e diretto dell’autore a cui viene dato il merito di accendere i riflettori su un personaggio forse poco conosciuto ma terribilmente importante per la sua epoca e tutti i secoli successivi.

Ecco la diretta integrale dell’intervista ad Alessandro Marzo Magno, Giovedi 14 Gennaio 2021

Editore : Laterza (5 novembre 2020)

Lingua: : Italiano

Copertina rigida : 224 pagine

ISBN-10 : 8858141601

ISBN-13 : 978-8858141601

Link d’acquisto cartaceo: L’inventore di libri: Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo

Link d’acquisto e-book: L’inventore di libri: Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.