Trama
Ecco Cesare come non è mai stato raccontato. In tutto il suo carisma e la sua eterna grandezza
Affascinante, colto, scaltro, imprevedibile: Caio Giulio Cesare, l’uomo che ha sconvolto Roma, è stato tutto questo. Nato in una delle famiglie più antiche e nobili dell’Urbe, intellettuale raffinato e uomo d’arme, fin da ragazzo ha dovuto destreggiarsi fra nemici implacabili e alleati infidi, combattendo le sue numerose battaglie con astuzia e furbizia. Prima ancora che sui campi di battaglia, ha imparato a muoversi fra le mille trappole del Senato romano e della lotta politica fra fazioni. Seduttore impenitente, donnaiolo chiacchierato, giovane affascinante e apparentemente vanesio, ha saputo trasformarsi in uno stratega e un condottiero, ampliando i confini di Roma fino all’oceano e conquistando nuove terre e nuovi popoli. Il potere assoluto era la sua mèta, e lo raggiunse. Ma neanche la sua intelligenza lo poté preservare dal tradimento dei suoi più fidi collaboratori e da una congiura che gli costò la vita.
Recensione a cura di Roberto Orsi
“A Roma il potere non è mai nelle mani di uno solo: è un gioco di incastri. Da quando, più di quattro secoli prima, i Romani hanno scacciato i loro re, hanno creato tante piccole famiglie reali che gestiscono la politica e la città come se fosse cosa loro, alternandosi, intersecandosi, intralciandosi e sovrapponendosi.”
“Cesare. L’uomo che ha reso grande Roma”. Quanto si è detto e scritto sulla figura di questo grande uomo, stratega, politico e condottiero. E quanto se ne scriverà ancora. Fiumi di inchiostro per inchiodare sulle pagine uno dei personaggi più rappresentativi della Storia universale. L’immagine del valore e della grandezza dell’Urbe. Quando si pensa all’Antica Roma, il collegamento è automatico con Giulio Cesare. Di sicuro è la figura che più rimane impressa e che più spesso viene associata all’idea di potere sulla città.
I grandi appassionati ed esperti di storia romana forse non la vedono tutti così. Chiaro che studiandone le vicende nel profondo, dalla fondazione fino alla fine dell’Impero, sono tantissimi i nomi che hanno calcato la scena politica e sociale del tempo, per cui ognuno rivolge le sue preferenze verso questo o quell’altro personaggio. Ma per chi ne mastica meno, leggere di Giulio Cesare ricopre sempre un fascino incredibile.
Mariangela Galatea Vaglio ci ha abituato, attraverso i suoi libri e le sue presentazioni dal vivo e sul web, alla sua dialettica divulgativa, a quel modo sornione, quasi satirico a volte, di raccontarci la Storia di grandi personaggi. Questa volta ha voluto attingere a piene mani in quella che se non fosse storicamente riportata su documenti quali il “De bello gallico” dello stesso Cesare, o nelle “Vite parallele” di Plutarco, sembrerebbe a tutti gli effetti una fiction odierna ricca di colpi di scena.
Si dice spesso, e la stessa autrice ne è fermamente convinta, che nella Storia nulla si debba inventare perchè lo spettacolo è già scritto. Le vicende di certe ere e certi personaggi risultano così avvincenti da non aver necessità di alcuno sforzo di fantasia per renderle appetibili al grande pubblico.
La storia di Roma, soprattutto il periodo raccontato in questo libro, è ricca di episodi appassionanti, intrighi e alleanze per quella sete di potere mai doma. Cesare non fa eccezione, e come lui nemmeno tutti gli altri grandi personaggi che gli ruotano attorno.
“Lui ha nel sangue il suo destino e il suo fato, e Roma non può fare a meno di lui, come lui non può fare a meno di Roma”
Le vicende descritte nel libro abbracciano 40 anni circa di vita di Giulio Cesare, a partire da quel matrimonio nella Suburra di Roma, nell’85 a.C. con Cornelia, ricca, nobile e di bell’aspetto. Un matrimonio da cui nacque la figlia Giulia, utilizzata da Cesare successivamente come pedina politica concessa in sposa a Pompeo Magno suo alleato.
L’autrice ci porta per mano attraverso le gesta politiche e militari di Giulio Cesare nel suo cursus honorum, dalla campagna in Gallia a quella in Egitto, dalle battaglie in Spagna alla creazione di quello che passò alla storia come il “primo triumvirato” con Crasso e Pompeo. Tra i tre, fu Cesare l’ago della bilancia, lui l’abile stratega che mosse le pedine sullo scacchiere della Repubblica per mantenere il potere nelle loro mani.
“Per i Giuli il legame con la politica è naturale, quasi quanto quello con Roma. La sorte dell’Urbe e quello della casata sono una cosa sola”
Cesare è Roma, Cesare è la politica. Gli scorre nelle vene, è nato per avere un incarico di prestigio e lo dimostra con le sue azioni da vero condottiero sul campo.
“Da parte di madre, la famiglia di mia zia nasce dai re, da parte di padre discende dagli dèi immortali. Infatti i Marci Re, la famiglia della madre di Giulia, nascono da Anco Marcio re di Roma, e quella dei Giuli, invece, discende da Venere. E quindi nella nostra stirpe confluiscono l’intangibilità dei re, a cui obbediscono gli uomini, e la sacralità degli dèi, ai quali gli stessi re devono obbedire”.
Con dei natali come questi, non poteva che essere così. Quale altro destino poteva mai aspettare Giulio Cesare? Lui ebbe il grande pregio di non nascondersi. Le sue origini fecero coppia con un ego e una volontà ben determinata a lasciare il segno. È un “predestinato” e lui lo sa.
L’autrice con il suo stile inconfondibile, ci racconta la vita di Giulio Cesare e di tutti gli altri protagonisti, da Silla a Crasso, da Cicerone a Clodio, disegnandoli su una tela immaginaria, con le loro caratteristiche salienti. Il linguaggio utilizzato è moderno e scorrevole. Fruibile al grande pubblico, come in ogni sua lezione di storia. La predisposizione da insegnante, di chi vuole far amare la storia con parole semplici e mirate, si sposa con la capacità di scrittura, regalandoci una biografia che si avvicina molto a un romanzo.
“Giocare di sponda. Scombinare le aspettative. Se c’è una tattica in cui Cesare è maestro è questa. Il suo modo di muoversi in politica in questi anni è simile a quello di un fiume carsico. Rimane sotterraneo, sembra che sia inghiottito dalle profondità della terra per sempre, e poi, quando meno te lo aspetti, emerge alla luce.”
La citazione qui sopra mi sembra tra le più azzeccate. La grande capacità di Cesare fu quella di riuscire a imporre la sua figura e la sua presenza su Roma, agendo principalmente da lontano. E spesso in situazioni che lo potevano vedere soccombere da un momento all’altro e uscire dalla scena politica. La capacità di rimanere sempre sulla cresta dell’onda, ritornare in auge grazie a una battaglia, un’alleanza o un accordo. Molto affascinante rimane, a mio parere, tutta la parte dedicata alla campagna in Gallia e al fronteggiare le rivolte delle popolazioni locali.
Ruolo predominante giocano le donne nella vita di Giulio Cesare. Donne che “sono state la sua guida e la sua sponda, perchè a Roma, è vero, le donne non hanno i diritti politici, ma quasi sempre sono l’asse portante delle casate e le custodi delle tradizioni”. Tante le donne che in un modo o nell’altro rappresentano qualcosa per Cesare: da Cornelia, prima moglie a Giulia, la primogenita; da Pompea, protagonista di uno scandalo con uno dei nemici di Cesare, Clodio, a Calpurnia, l’ultima consorte. Fino a colei che probabilmente riuscì davvero a catturare il cuore di Cesare: Cleopatra.
Uomo potente, affascinante, latin lover, fine stratega politico. “Un bel damerino cresciuto nell’Urbe, politico scaltro ma predatore metropolitano”. Cesare ha tutte le qualità in un unico uomo, almeno quelle che contano. Potrebbe sembrare spietato e in alcuni frangenti probabilmente lo è, eppure alcuni passaggi del testo di Galatea Vaglio lo restituiscono molto più umano e umile di quanto si possa immaginare. L’affetto e la considerazione che ha per Bruto, tanto per fare un esempio, lasciano quasi disarmati.
Leggendo questa biografia romanzata conosciamo meglio questo grande personaggio, con le sue profonde convinzioni repubblicane, con l’unico obiettivo di fare grande Roma. Un uomo valoroso, che manovra ma non ama essere manovrato. Lui è il ditactor della Repubblica, l’uomo più influente nell’Urbe, ma rifiuta fino all’ultimo la carica di Re. Le sue sono battaglie in nome e per conto della Repubblica, l’unica vera cosa che conti.
Editore : Giunti Editore (14 ottobre 2020)
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 384 pagine
ISBN-10 : 8809892097
ISBN-13 : 978-8809892095
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