Trama
Southampton, 1912. Emily e Clayton si imbarcano sul maestoso Titanic per il loro viaggio di nozze in America. L’eccitazione della coppia per la lunga traversata si tramuta ben presto in inquietudine quando Clayton fa la conoscenza di un altro passeggero, Renard, un grottesco individuo dal passato scomodo e oscuro che nasconde un piano sconvolgente. Giorno dopo giorno, Clayton ed Emily si ritrovano a subirne la presenza magnetica, finché Clayton prova a ricomporre i tasselli di un puzzle che si perde nei lontani anni della sua gioventù. In una matassa di reticenze e menzogne, arriva il momento della resa dei conti tra Clayton e Renard, mentre il Titanic continua la sua corsa verso New York, solcando cieli bui e acque gelide, finché il fatale impatto con un gigantesco iceberg non lo squarcia nella notte. Sulla nave è il delirio, una corsa disperata verso le poche scialuppe che vengono calate in mare, mentre il transatlantico affonda sempre di più, fino a spezzarsi in due tronconi e colare a picco. Il destino di Clayton, Emily e Renard correrà lungo la rotta di morte che distingue tra sommersi e salvati e sarà proprio Emily ad affrontare rivelazioni sconvolgenti che la condurranno a scoprire una terribile verità troppo a lungo taciuta.
Recensione a cura di Roberto Orsi
Lo sento ancora nelle ossa il gelo di quella notte. Era un freddo che faceva male, che lacerava la pelle. Era come sentirsi tagliare da migliaia di lame affilate. Vi auguro di non viverlo mai, ma è questo ciò che si prova, se in una gelida notte di metà aprile si sprofonda nelle acque buie e spietate dell’Atlantico.
È la notte tra il 14 e il 15 Aprile 1912. Il Titanic, la nave da passeggeri più grande mai costruita fino a quel momento, dopo una collisione con un icerberg in pieno oceano Atlantico si inabissa portando con sè vita, sogni, speranze ed emozioni di circa 1500 persone. Il più grande disastro navale della storia che origina il mito del Titanic, di cui si sono scritte pagine e pagine di libri, articoli, indagini, nonché girato film e documentari che ancora oggi lasciano degli antri oscuri in tutta la vicenda.
Costruita ai cantieri Harland & Wolff di Belfast, in Irlanda, la fama del Titanic cavalcava l’onda già prima del suo viaggio di battesimo. Una nave “inaffondabile”, la nave più bella e lussuosa del mondo, così veniva definita dall’opinione pubblica. E in effetti, la bellezza dei saloni, delle cabine, dell’arredamento e delle aree comuni era qualcosa di indescrivibile per l’epoca. Il sogno di un viaggio su quel gigante del mare è comune a tanti.
Sognò le sue sale principesche, i lunghi corridoi, i ponti di passeggiata a picco sul mare. Doveva essere colossale, maestoso, proprio come il nome che evocava.
È l’epoca delle grandi traversate, dell’emigrazione verso gli Stati Uniti alla ricerca di una vita migliore e piena di opportunità.
Siamo in piena Belle Époque, un periodo di fermento socio-culturale che per quanto si associ normalmente alla Francia e a Parigi nello specifico, investe tutto il clima e il polso dell’Europa occidentale, con risvolti anche oltre oceano. Le grandi innovazioni come luce elettrica, introduzione delle automobili, la radio e il cinema, tanto per nominarne alcune, hanno migliorato le condizioni di vita anche solo rispetto a cinquant’anni prima.
La società del tempo così ampiamente rappresentata nelle sue sfaccettature e categorie a bordo del grande transatlantico rivive nelle parole dell’autore che ci permettono di respirare le sensazioni del tempo. Immagini sbiadite e sfocate in bianco e nero si affastellano nella mente del lettore mentre procede nella lettura, tra la grigia nebbia di Belfast con la sagoma imponente del Titanic pronto a salpare per il suo viaggio inaugurale. Immagini festose alla partenza, forti emozioni che mettono in subbuglio gli animi dei passeggeri ignari di ciò che di lì a pochi giorni sarebbe successo.
Eppure… un velo di ansia e irrequietezza rimane adagiato sul fondo degli animi di alcuni passeggeri. Una sensazione dell’imponderabile che aleggia sulla coscienza.
“Soli in mezzo all’oceano… la cosa un po’ mi spaventa”. Clayton si stupì. “Cosa intendete Madeleine? Cos’è che vi spaventa?”. “Lidea di trovarmi su un minuscolo oggetto che galleggia nell’immenso”.
Quella nave inaffondabile e inattaccabile che presto non si rivelerà tale, enorme agli occhi dell’essere umano e così piccola rispetto all’immensità dell’oceano e alla potenza della natura. Scenografia di un romanzo che non si limita alle vicende note del tragico viaggio inaugurale, ma incastra una storia thriller che coinvolge alcuni personaggi di fantasia perfettamente calati nel contesto. La grande capacità e il tocco di inventiva dell’autore sono stati proprio quelli di calare la sua storia thriller all’interno della famosa vicenda del viaggio transatlantico, offrendo ai lettori un nuovo e originale punto di vista.
“Gelidi abissi” sono quelli che inghiottono in pochissime ore il relitto del Titanic, ma anche quelli profondi e tenebrosi che albergano sopiti nell’anima di Clayton e Renard, due passeggeri del transatlantico legati da un passato terribile. Con una serie di flashback ben congegnati il lettore, tra una cena di gala e una passeggiata sull’oceano, rivive quanto avvenuto nel lontano 1896. Tre disgrazie, tre ragazzini morti in circostanze misteriose, con le indagini che si chiudono troppo in fretta e un sentimento di odio e vendetta che cova sotto la brace del tempo.
La poppa si schiantò fragorosamente in acqua, dove rimase a galleggiare come un immenso tappo di sughero mentre la prua s’inabissava, finchè non scomparve anch’essa nelle profondità marine. Erano le due e venti della notte. Dell’inaffondabile Titanic non restava che un desolato ammasso di detriti sparso sull’oceano.
L’intreccio è accattivante, le atmosfere ben ricreate con immagini nitide dei luoghi e degli ambienti studiati nelle tante fonti disponibili su questa tragica storia. La vicenda thriller legata alle morti di anni prima ben si sposa e si amalgama al viaggio del Titanic e a quei passeggeri che si salvarono o persero la vita di cui si legge nelle appendici finali.
L’autore ha inserito nel racconto personaggi realmente esistiti e imbarcati per quel maledetto viaggio. Le brevi biografie di ognuno di loro alla fine del libro donano un tocco di drammaticità e fiction in più che tocca le nostre corde più sensibili.
Il Titanic dal fondo dell’oceano grida ancora la sua storia al mondo intero, con una scia di mistero che permea le vite di tutti quei passeggeri a cui è stato stroncato troppo presto il sogno di una vita.
Bonfirraro Editore
Peso articolo : 344 g
Copertina flessibile : 324 pagine
ISBN-13 : 978-8862722452
ISBN-10 : 8862722451
Link d’acquisto cartaceo: Gelidi abissi
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