Trama
1819. Il pittore spagnolo Francisco Goya si è trasferito da poco alla Quinta del sordo, una casa di campagna alla periferia di Madrid, assieme alla giovane amante Leocadia Weiss, e ai figli di lei Guillermo e Rosarito. L’artista, sordo da anni e chiuso in un mondo sempre più cupo, è intossicato dal piombo contenuto nei colori. La malattia comporta incubi, allucinazioni, sbalzi di umore sempre più violenti. Per trovare sollievo al male, inizia a dipingere di notte sulle pareti di casa le sue celebri pitture nere. Una sera Rosarito, che ha sei anni e non sa di essere sua figlia, lo scopre mentre si dedica alle sue ossessioni indossando uno strano cappello con una corona di candele accese. Comincia così tra incubi, violenze domestiche, gesti d’amore e colpi di genio, lo strano rapporto tra l’anziano e famosissimo pittore di corte e la bambina che ha uno straordinario talento per il disegno. L’arte sarà la loro lingua segreta e il loro rifugio. Ma niente, alla fine, sarà come Goya, Rosarito, Leocadia e Guillermo avrebbero voluto.
Nelle opere di Francisco Goya si cela un terrificante mistero
Genio o follia?
Cosa si nasconde dietro il mistero delle pitture nere?
Recensione a cura di Alessandra Ottaviano
Madrid 1819. Una madre si racconta a un figlio seguendo il flusso dei ricordi di una vita spesa ad amare un artista controverso. Lei, la voce narrante, è Leocadia Weiss, l’ultima donna di Francisco Goya, “debilitata dalla malattia, immalinconita dai ricordi e avvilita dalla rigidità del figlio” Guillermo, che non comprende quell’amore totalizzante che ha vissuto sua madre per quell’artista burbero e folle.
Quando si sono conosciuti lei era appena sbocciata, lui era vecchio, sordo, intossicato dal piombo, avvelenato dalle delusioni, perseguitato dalla Santa Inquisizione, ripristinata da Ferdinando VII, per la conturbante tela della “Maja desnuda”, arrabbiato con il malgoverno dei reali di Spagna e la loro politica scellerata, sdegnato dalle barbarie seminate da Napoleone in Europa, che si rivelava come il conquistatore, qual era, e non come il liberatore che si proponeva di essere.
Luigi De Pascalis ci immerge nell’esistenza travagliata di Goya, attraverso diversi sbalzi temporali ne ripercorre le vicende salienti, dalla sua relazione tempestosa con la duchessa D’Alba, al matrimonio con Pepa Bayeu e la perdita di sette dei loro figli. Ne sopravvive solo uno, Javier.
L’autore ci regala un ritratto toccante di Goya: disincantato e disilluso dal genere umano, preda di violenza, guerra e prevaricazione, sia chi ha il ruolo di vittima e sia chi ha il ruolo di carnefice.
Il più puro desiderio di libertà o la più odiosa brama di dominio producono gli stessi disastri.
Uno dei momenti più dolorosi della storia spagnola: le fucilazioni del 2 maggio divengono due tele memorabili in cui esplode tutto il dolore e l’atrocità della guerra espresse dall’artista.
Nella notte, sui muri della sua casa alla “Quinta del Sordo” in cui vive con Leocadia e la loro figlia Rosarito, prendono forma i suoi incubi, nelle terrifiche immagini delle famose “pitture nere”: scene inquietanti che da sempre hanno stuzzicato la curiosità degli storici dell’arte e che in questo romanzo sono finemente descritte con l’interpretazione del loro significato, e i loro messaggi celati.
L’autore, grazie al suo talento di eccellente narratore, ci fa vedere e sentire i demoni e i tormenti di Goya, ci racconta i suoi pensieri più intimi, dando vita a un romanzo potente e vibrante, di cui consiglio caldamente la lettura.
Ai mali del mondo riservo la compassione dell’arte. E tutto ciò che posso fare e faccio è esplorare con questi mezzi, che sono i miei, l’abisso della condizione umana.
Copertina flessibile: 318 pagine
ISBN-10 : 882273694X
ISBN-13 : 978-8822736949
Editore : Newton Compton Editori (30 gennaio 2020)
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