Trama
Personaggio controverso e fascinoso, emblema della bellezza pericolosa, Elena di Sparta è portatrice di una complessità che ci sfugge. Crediamo di conoscerla, eppure, per certi versi, di Elena non si sa niente. Si sa, invece, l’effetto che fa sugli altri, al punto – così si dice – di aver causato una guerra. Chi ha paura di Elena, dunque, e perché? Qual è la verità su di lei? Desiderata e temuta dagli uomini, disprezzata dalle donne, apparentemente Elena non riabilita il femminile, non si presta a essere un’eroina da imitare come Antigone o Ifigenia, donne del coraggio e del sacrificio. Così sembrerebbe. Ma andando alle radici sembra disvelarsi la possibilità di una storia diversa e di un’altra bellezza. Perché fra le pieghe della Storia esiste sempre un’altra storia, soprattutto se il soggetto è donna.
Recensione a cura di Chiara Guidarini
Prima di addentrarci nel libro che più che romanzo storico, definirei “
saggio divulgativo sulla figura di Elena nella letteratura”, mi pare opportuna una breve inquadratura su tempi e luoghi.
La guerra di Troia è storicamente provata, è durata una decina d’anni e si è conclusa probabilmente attorno al 1250 a.C.. Gli scavi effettuati dall’archeologo Schliemann seguendo le descrizioni riportate nei testi omerici hanno evidenziato testimonianze riconducibili a un’antica città che si trovava in Asia Minore, all’entrata dello stretto dei Dardanelli, suddivisa in più strati appartenenti a epoche diverse, uno dei quali bruciato attorno al 1250 a.C.
Non è storicamente attendibile il fatto che la guerra sia stata scatenata dal rapimento di una donna, Elena.
Il motivo va ricercato in un contesto commerciale, in quanto la posizione sopra descritta apriva la via a transiti navali, scambi di merci e quindi buoni introiti economici.
Troia, o Ilio, appariva in tutto e per tutto una piazza da conquistare.
Sulla scia di questa antica guerra, le cui testimonianze potevano essere state tramandate per via orale, si è poi ricavata la leggenda.
E, la leggenda, racconta che
Elena, bellissima regina di Sparta, sposa di Menelao, venne rapita per amore da Priamo e portata a Troia. E per riprendersi l’amata, il re spartano mosse l’esercito aprendo la via a una guerra che avrebbe visto la caduta di Troia e, in seguito, la nascita di due grandi poemi: l’Iliade e l’Odissea.
Ma chi è Elena?
Ne parla Giuseppina Norcia, nel suo libro “A proposito di Elena”. Libro non semplice per chi non ha un’adeguata preparazione classica, ma sicuramente capace di invogliare ad approfondire certe tematiche e a interpretare il significato, a volte nascosto tra le righe, delle storie e dei personaggi descritti.
La figura di Elena è tracciata attraverso tanti punti di vista che spaziano dal mito alla storia, con rimandi alla letteratura classica e alla mitologia, nonché agli usi dell’epoca.
Elena è l’incarnazione dell’ideale di bellezza come fascino assoluto che incanta gli uomini.
Ma è una traditrice. Sarà lei ad aiutare i Greci ad attraversare Troia, sarà lei ad armare la mano di Menelao contro Deifobo. Elena seduce, Elena inganna.
Grazie alle efficaci citazioni di Omero, ai canti di Saffo, al Faust fino a Virginia Woolf, Giuseppina Norcia conduce il lettore al centro del cuore di Elena: una donna, una regina, una moglie. Ma anche una madre e un’amante.
Cantata nei poemi Omerici, questa donna mai descritta, mai raffigurata, è diventata famosa per la sua prodigiosa bellezza.
Figlia di Zeus e di Leda, secondo fonte alcune fonti, e di Zeus e di Nemesi, secondo altre, Elena raccoglie in sé ogni tipo di perfezione, quella perfezione capace di sgretolare cuori e infuocare gli animi; muovere regni, eserciti, flotte navali.
Storia e mito si incrociano, si rincorrono, si sfiorano, a volte si afferrano in una catena difficile da spezzare. Ecco allora che Elena diviene principalmente donna capace di seduzione, una novella Angelica o tragica eroina, bella tra le belle, destinata a dominare un regno di morte.
Basta pronunciare il suo nome per suscitare pensieri che, come onde concentriche, si allargano intorno a lei. Bellezza. Distruzione. Fascino. Tradimento. Guerra, una guerra per una donna. Qualche volta Menelao la sogna, e quelle visioni portano.
Un libro breve, che però ci fa conoscere questo controverso personaggio, che “sortisce sempre lo stesso effetto: passione, amore, devozione, follia” o, come specificato: bellezza, distruzione, fascino, tradimento. Espressioni uguali e contrarie, che si rincorrono e si equilibrano, rendendo la figura di Elena sempre più affascinante e complessa. Lo stesso fascino che sortisce negli uomini che incrociano il suo destino, e che lei amministra con sagacia, anche in relazione alle concezioni femminili dell’epoca.
Con uno stile narrativo fluido ed efficiente, l’autrice tesse una tela avvolgente e ben strutturata: quella che abbraccia la vita di una semidea, ma non solo:
di una donna attorno alla quale ruotano uomini sconvolgenti, amati e nel contempo dominati da divinità volubili e capricciose.
Eppure, la bellezza non è superamento del tempo ma si rivela attraverso il tempo: per questo è sempre legata alla vita e alla morte. Così accade che porti dentro di sé non solo il grande sogno di eternità e di luce, ma una cognizione del dolore e della nostra natura effimera.
La bellezza è, dunque, al centro della scena. Elena è amata perché è bella? O perché la sua essenza è sfuggevole, proibita e affascinante? Cosa rende la regina di Sparta così ambita e perché? E soprattutto, cosa la rende così, ancora, perfettamente attuale?
Era bellissimo. La sua grazia catturava un’intera città. Stratega geniale, incantava il popolo con la forza della sua parola. Così Alcibiade era sulla bocca di tutti, di chi lo amava, di chi lo odiava, di chi provava entrambi i sentimenti, per il desiderio e l’impossibilità di possederlo.
Con un lungo salto storico, si passa dal 1250 a.C. al V secolo a.C. con lo stratega Alcibiade, personaggio di spicco ad Atene, ben descritto e raccontato nelle sue peculiarità. Cosa hanno in comune Elena e Alcibiade? L’Autrice tratteggia tutta un’epoca, con paralleli tra figure storiche e mitologiche curiosi e accattivanti, capaci di incuriosire e, come detto, invogliare alla comprensione e scoprire tutta la trama sottile e complessa che si svela dietro le molteplici sfumature della mitologia greca.
Copertina flessibile: 120 pagine
Editore: Vanda Edizioni (4 giugno 2020)
Collana: VanderWomen
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8868993805
ISBN-13: 978-8868993801
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