Trama
Il libro
“TRIO, Storia di due amiche, un uomo e la Peste a Messina”, edizioni Rizzoli, è un romanzo epistolare, dove il valore dell’amicizia è il sentimento più esaltato. E’ ambientato nel 1743, nella Sicilia governata dal Viceré Corsini, della dinastia dei Borbone.
Proprio in quell’anno, nel porto di Messina, proveniente dalla Grecia, approda una tartana, un piccolo veliero monoalbero; i marinai moriranno di peste e lentamente la malattia si espanderà in tutta la città mietendo più di 25000 morti. Agata, Annuzza e Girolamo, i protagonisti del romanzo, come tutti i siciliani, dovranno fare i conti con questa terribile malattia; le loro vite si intrecceranno in una trama entusiasmante e ricca di particolari. Le due donne sono amiche d’infanzia, giocano insieme e leggono libri, frequentano il Convento di Santa Lucia e lì imparano le regole della buona educazione e della cucina; Suor Mendola, personaggio tutto da scoprire, insegna loro l’arte del ricamo. Le due amiche si divertono leggendo Moliere e Corneille, studiano francese e conversano di musica. Nella vita delle due donne fa capolino Girolamo che sposa Agata ma si innamora e infuoca l’anima di Annuzza. Per paura di essere contagiate dalla peste, nel Maggio 1743 le due donne sono costrette ad allontanarsi dalle rispettive città. Agata andrà da Messina a Castanea, una piccola frazione collinare del comune; Annuzza da Palermo di trasferirà in una località vicina, Casteldaccia. Dalle loro abitazioni, rinchiuse in quarantena, le due donne iniziano uno scambio epistolare, senza perdere di vista ciò che di più saldo hanno costruito: la loro amicizia. E saranno l’amicizia e la razionalità a prevalere sulla gelosia e sull’egoismo.
Recensione a cura di Antonella Giuffrida
In questo libro non esiste la voce del narratore;
tutto si svolge nello scambio epistolare fra Agata e Annuzza. E le lettere tessono la trama della loro storia fatta di preoccupazioni, di indugi, di confronti, di ricordi, di aneddoti, di studio del loro carattere. Due ragazze di circa 26 anni, che pur vissute nel 1700, epoca in cui le donne non erano colte, non andavano a scuola ed erano dedite alla procreazione e alla conduzione domestica, fanno della loro amicizia un valore assoluto che nemmeno la contesa dello stesso uomo può scalfire.
Girolamo non riesce ad avere un equilibrio familiare; il suo spirito libero lo porta ad avere un animo inquieto. Non è cattivo, non nutre rancore, “
non mente e se mente lo fa con sincerità”. Dichiara amore ad entrambe le donne ma non riesce a far luce nel suo io e capire con chi stare. E’ impetuoso, è un bell’uomo ed è consapevole di essere oggetto del desiderio delle due donne, anche rendendosi conto che questa sua indecisione porta tanta sofferenza nella loro anima.
Affascinanti e intense le pagine dove Agata e Annuzza parlano dell’unico uomo che amano.
“Con me è stato sempre affettuoso, anche se mi tratta come se fossi priva di cervello. Per lui una donna non può pensare. Il pensiero appartiene al prediletto, all’uomo nobile. Gli altri, i contadini, le donne, sono da trattare con gentilezza, per carità, è una persona cortese ma senza considerazione. Io lo trovo buffo, forse un poco antiquato, ma gli voglio bene….”
Le due amiche si dovranno adeguare al suo carattere instabile e volitivo, pur consapevoli di essere in un certo modo a lui sottomesse. Girolamo, a modo suo, è legato alla famiglia ma nello stesso tempo non può fare a meno della donna che rappresenta lo svago, la novità, la libertà! L’Amore? Lo decidano i lettori!
Dal dialogo tra le due amiche traspare un velo di gelosia placata dalle rassicurazioni che entrambe si fanno, probabilmente anche per farsi coraggio a vicenda. Attraverso i ricordi dell’infanzia si interrogano sulla loro vita, forse con un po’ di rimpianto:
“Mi chiedo a volte come ho fatto a perdere questo marito inquieto. Quando sei arrivata tu era già perso da un pezzo. Non so cos’è che l’ha annoiato. O è il matrimonio in sé che rende noioso l’amore? Eppure io lo amo ancora ma per noi donne l’amore è come una malattia che non riesce a guarire”
Il rapporto fra le due donne si salva grazie a questo scambio epistolare; Agata e Annuzza salvano la loro amicizia e grazie a questo valore si sentono libere di agire e di decidere. Il lettore che si appresta a leggere il romanzo ha contezza che queste due donne, vissute nel XVIII secolo, sono già
moderne: grazie alla condivisione di questo amore hanno solidificato l’amicizia basata sulla solidarietà e sul rispetto reciproco della loro condizione di mogli – amiche.
E l’intesa che trovano è la continuazione dell’antica intesa che avevano da bambine quando giocavano a palla.
Due donne che invece di farsi la guerra, decidono di continuare ad essere amiche, in un momento in cui, per forza di cose, sono costrette ad isolarsi e restare sole; come sola resta Marianna Ucria, altra donna protagonista di uno dei grandi romanzi di Dacia Maraini. Quando non ci sono ostacoli è facile volersi bene e rispettarsi: Agata e Annuzza non sono legate da nessun vincolo parentale, non hanno nessun obbligo e appunto per questo, per salvare l’amicizia di un’infanzia, decidono di mantenere l’equilibrio fra loro tre: l’unica cosa che accontenta tutti.
Tanti sentimenti pervadono il romanzo: l’amore, la gelosia, la passione, l’invidia, la delicatezza. Ma alla fine la ragione vince su tutto.
La trama del romanzo è arricchita da una cornice di tipiche tradizioni siciliane. Il vino, i fiori, la cassata, la pasta con le sarde…. L’odore di mosto sale dalle cantine sotto casa di Annuzza, mescolandosi con l’odore del rosmarino e dei capperi che attorniano la torre situata all’interno del cortile di Casteldaccia. E ancora profumi di Sicilia:
“A parte le spine invisibili che si infilano dappertutto, come sono buoni i fichi d’India quando sono maturi! E ce ne sono di gialli come l’oro, di verdi come le olive e di rossi come il succo delle more,e questi sono i più dolci. Li ho mangiati pensando a te… Ma da voi non ci sono i fichi d’India? Qui crescono pure lungo le strade e appartengono a nessuno quindi a tutti.”
Attraverso le epistole il lettore sicuramente metterà in moto anche il gusto, captando il profumo del cibo siciliano che ha influenze spagnole, arabe, francesi; ricette che come tutte le descrizioni del libro, particolareggiate ma mai pesanti, mostrano una architettura semplice ma efficace. Ed il desiderio di assaggiare queste pietanze e gustare un buon bicchiere di vino traspare da queste pagine.
Tanti altri personaggi non protagonisti , ma non per questo meno importanti, attorniano la vita di Annuzza e Agata: il cugino Antonio, l’amico inglese Kellogg, amante di pietre vulcaniche, la madre di Girolamo e tanti altri da scoprire; ognuno di loro fa da cornice alla storia, rendendola ancora più entusiasmante.
Una trama psicologica di ampio respiro, leggera ma incisiva, come la trama dell’arazzo che cuce Suor Mendola riprendendo il motivo della battaglia delle Termopili, nel Convento di Santa Lucia; la descrizione della manifattura del quadro è cosi raffinata tanto da comparire nella mente del lettore come qualcosa di reale!
Gli ingredienti ci sono tutti: una storia avvincente, tanti personaggi interessanti, tradizioni tipiche siciliane e alla base di tutto “l’amicizia di penna” che continua imperitura e fa equilibrio su tutto!
Anche in questo periodo siamo stati costretti a restare chiusi in casa a causa del Coronavirus, una inattesa epidemia irruenta e brutale e per certi versi simile alla peste di Messina. Nonostante tutto, siamo rimasti uniti grazie alla tecnologia; grazie ai moderni mezzi di comunicazione la lontananza e la solitudine sono sembrate molto meno gravose. Tempi lontani dal 1743, ma stesso spirito di tristezza e impotenza di allora. Non sarà stato facile, per Agata e Annuzza, mantenere saldo un rapporto d’amicizia soltanto attraverso uno scambio epistolare!
Il lettore potrà pertanto verificare che attraverso un prezioso rapporto d’amicizia ogni problema è facilmente superabile.
Buona lettura!!!
Copertina rigida: 112 pagine
Editore: Rizzoli (30 giugno 2020)
Collana: Rizzoli narrativa
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8817149543
ISBN-13: 978-8817149549
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