Trama
Una inaspettata scoperta archeologica nel Nord Europa, porta alla luce, insieme ad alcune sepolture giudaiche, un vaso contenente tre rotoli in lingua aramaica accompagnato da misteriosi oggetti. A indagare sul primo dei manoscritti, dal quale emerge una versione mai narrata della controversa figura di Paolo di Tarso, é il frate archeologo Basil Pinker. Tra antiche organizzazioni segrete, rituali iniziatici, messaggi nascosti in famose opere d’arte, sullo sfondo della Roma dei primi del 900, la minuziosa ricostruzione di fatti e delle prove da parte dell’archeologo rischia di minare le fondamenta della Chiesa.
Recensione a cura di Roberto Orsi
Paolo di Tarso, nato Saul Ben Shimon, è un personaggio del primo Cristianesimo tra i più enigmatici.
Considerato il primo grande missionario della Chiesa cristiana, Paolo portò la sua opera di evangelizzazione in tutto il bacino del Mediterraneo.
Di lui sappiamo che nacque intorno al 5-10 d.C. nella regione della Cilicia, in seno a una famiglia di origine ebraica. Il padre, Shimon, era un abile commerciante che vide crescere le proprie ricchezze grazie agli affari conclusi con l’Impero Romano. Il suo sogno era quello di garantire un futuro importante alla sua famiglia e in particolare a Saul, ottenendo lo status di cittadino romano che gli avrebbe garantito vari privilegi. Per questo motivo, quella di commerciante non fu l’unica attività di Shimon:
la quantità di informazioni a cui aveva accesso grazie ai suoi contatti di mercante gli diedero la possibilità di agire quale delatore contro i nuovi Cristiani che iniziavano ad essere fortemente presenti sul territorio. Saul, che non si chiamerà Paolo fino al momento della sua conversione al Cristianesimo, seguendo le orme del padre divenne uno dei persecutori più crudeli del suo tempo, contribuendo all’arresto e alla condanna di innumerevoli cristiani.
Sulla via di Damasco, Saul ebbe una folgorazione. A quanto viene riportato dagli Atti degli Apostoli, in un incidente a cavallo, ebbe la visione di Gesù Cristo che gli chiese:
“Saul, Saul, perché mi perseguiti?”.
E lui: “Chi sei o Signore?”;
e la voce: “Io sono Gesù che tu perseguiti. Orsù alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare” (Atti 9, 3-7)
La vita di Saul a quel punto cambia radicalmente. Da delatore a predicatore della parola di Gesù, nuovo Apostolo per ispirazione divina. Ecco
il primo punto di scontro con gli Apostoli, coloro che vissero a stretto contatto con il Messia e dalla sua viva voce ne appresero gli insegnamenti. Sulla base di cosa, Paolo si dichiara Apostolo al pari degli altri, essendo pure stato un accanito persecutore dei primi Cristiani? Le visioni di cui parla sono autentiche? È autentico il messaggio che porta ai popoli che incontra nei suoi viaggi?
È giunto il momento di rivelare ciò che ho tenuto solo per me per troppi anni
Sabato Scala mette a frutto decenni di ricerche e studi su uno dei personaggi più controversi della storia del Cristianesimo, con un romanzo che strizza l’occhio al genere del Thriller storico proponendo delle teorie affascinanti su un dibattito vecchio come il mondo. Le origini della religione cristiana, quella filosofia di vita e gli insegnamenti che Gesù ha lasciato all’uomo, molto spesso interpretati sulla base della convenienza di turno.
La verità, come il seme, è una, ma la pianta dipende dal terreno e il terreno diventa fertile solo quando arato e concimato.
Basil Pinker, uno dei massimi esperti al mondo di archeologia cristiana ed ebraica, durante una campagna di scavi nella città di Colonia rinviene
un monumento funebre di chiare origini ebraiche. Nella tomba, un corpo in discreto stato di conservazione e a poca distanza un’anfora in terracotta perfettamente sigillata. Al suo interno tre rotoli di papiro rilegati con cura e ben conservati. Da questi rotoli inizia la ricostruzione della vita di Saul Ben Shimon, colui che diventerà Paolo di Tarso, il suo legame con Roma e il politico filosofo
Lucius Annaeus Seneca.
Roma in quegli anni è preoccupata dalla situazione instabile del Medio Oriente, in quell’area dove la moltitudine di popoli e di correnti religiose risulta difficile da controllare. La nascita di un nuovo “movimento” come quello Cristiano, che sta prendendo piede sempre più velocemente, rafforza la preoccupazione dell’imperatore e dei suoi delegati sul territorio. Si deve trovare il modo di arginare il pericolo. Saul, con la sua intelligenza e la capacità di controbattere argutamente a riflessioni e obiezioni su argomenti di grande spessore filosofico e spirituale, potrebbe essere una pedina vincente su uno scacchiere così complesso?
Che ruolo ha avuto in tutta la vicenda, Paolo di Tarso? E quali furono i suoi rapporti con gli Apostoli e gli Evangelisti che conosciamo?
Ci troviamo in un momento in cui proliferano le correnti di pensiero tra la comunità ebraica, pensiamo agli Esseni, ai Farisei, ai Nazareni. Ognuna di queste ha un suo modo di interpretare la Legge.
L’unica cosa che condividiamo tutti è il Libro, e la Legge che vi è contenuta, ma questo non ci unisce. Ogni gruppo ha una propria esegesi del testo sacro e interpreta a modo suo e a sua convenienza il contenuto.
Può l’arte della retorica, di cui Saul era maestro grazie al suo lavoro, essere applicata al campo delle sacre scritture per garantire un’unità di vedute e interpretazione della Legge a tutto il popolo ebraico e quindi renderlo controllabile e “mansueto” sotto l’egida dei romani? E perché non applicare lo stesso concetto anche ai pagani, allargando a macchia d’olio questa nuova religione in tutto il territorio dell’Impero?
Come sostiene l’autore stesso, Paolo di Tarso è una figura molto particolare: nelle sue lettere passa da parole di incontro e comunione a frasi molto più crude e decisamente sovversive, scagliandosi anche contro gli insegnamenti e i concetti espressi dagli altri Apostoli.
L’autore scava nella formazione di Paolo di Tarso attraverso le vicende raccontate nelle sue lettere e nei documenti storici di riferimento, facendoci conoscere meglio le dinamiche del tempo.
La morale del popolo, oltre che materia religiosa, attiene al buon funzionamento dello Stato, ed è per questo che lo Stato ha da prendersene cura e tale cura passa nell’avere il polso del sentimento religioso d’una nazione.
E mentre procediamo con la lettura nell’orizzonte temporale del primo secolo d.C., attraverso le parole in prima persona di Paolo, nel suo peregrinare tra i popoli e nel rapporto di conflitto con gli apostoli giudeo-cristiani, ai giorni nostri nella vicenda legata alla scoperta archeologica della sua tomba Basil Pinker continua la ricerca della verità.
Con l’aiuto dell’informatico tedesco Hans Muller e dell’italiano Padre Bartolomei, ci si immerge in una soluzione di enigmi che passa attraverso millenni di storia coinvolgendo l’Ordine dei Cavalieri Templari e opere d’arte con messaggi celati nelle immagini raffigurate.
Il romanzo di Sabato Scala è il primo capitolo di una trilogia denominata “La congiura degli Arcadi”, in cui l’autore propone la sua versione di ciò che fu l’origine di una corrente di pensiero ancor prima di una religione.
Una forma romanzata e accattivante per trattare dei temi che possono risultare anche abbastanza ostici per chi non ne avesse dimestichezza. Alcuni passaggi di stampo prettamente filosofico hanno un taglio “tecnico”, senza però pregiudicare la comprensione della vicenda in toto. Per gli appassionati del periodo e del contesto storico è sicuramente una lettura interessante che apre ben più di un interrogativo su un argomento che possiamo definire nebuloso, da un certo punto di vista, con fonti molto spesso non coeve e quindi passibili di un setaccio di interpretazione che ne può sconvolgere il significato.
Copertina flessibile: 258 pagine
Editore: Independently published (21 maggio 2020)
Collana: La Congiura degli Arcadi
Lingua: Italiano
ISBN-13: 979-8647553973
Link di acquisto cartaceo: Saul. L’ultima lettera
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