Cosa troveremo in libreria a giugno?
TSD vi porta qualche anticipazione di genere storico di ciò che gli editori hanno preparato per i lettori.
Prima di vederli in libreria, potete sbirciare qui.
Il gioco della vita
Mazo de la Roche
Fazi
In libreria dal 28 maggio
È trascorso un anno da quando abbiamo lasciato la turbolenta Jalna. Eden è scomparso e non si hanno più notizie di lui, Alayne è tornata a New York, Pheasant ha avuto un figlio da Piers e lo ha chiamato Maurice, come suo padre. Ritroviamo la famiglia riunita attorno al tavolo davanti a un invitante soufflé al formaggio e una bottiglia di rum di quelle buone per gli uomini. Manca solo Adeline. La nonna ormai passa la maggior parte del tempo a letto: quello stesso letto che è stato testimone di concepimenti, nascite e addii, e che ora sembra attendere un commiato. Difficile credere che la complicata trama tessuta da Adeline nelle stanze di Jalna possa squarciarsi. Ma una preoccupazione domina su tutte: a chi andrà l’eredità? Per tenere tutti in pugno, la furbissima nonna ha dichiarato che sarà destinata a una sola persona. Così, fra gelosie e sospetti reciproci, scatta la rincorsa all’ingente patrimonio: finirà forse nelle mani di Renny, per cui tutte le donne, nonna compresa, perdono la testa? O il fortunato sarà Nicholas, il più anziano, il figlio preferito? O l’adorabile piccolo Wakefield? Nel frattempo, il giovane Finch ha ben altro a cui pensare e coltiva in gran segreto la sua passione per le arti nell’attesa di entrare finalmente a far parte del gruppo degli uomini Whiteoak, mentre Renny non riesce a dimenticare l’affascinante Alayne, che tornerà a rimescolare le carte.
Il gioco della vita è il secondo capitolo della saga di Jalna: una saga familiare amatissima che, a partire dagli anni Venti, conquistò generazioni di lettori, con undici milioni di copie vendute e centinaia di edizioni in tutto il mondo, seconda solo a
Via col vento fra i bestseller all’epoca della prima uscita.
Alec, figlio unico ed erede di una ricca e nobile famiglia irlandese, trascorre la sua infanzia sotto l’ala protettiva dei genitori e del precettore, lontano dalle tribolazioni e dalle inquietudini della vita. Presto stringerà amicizia con Jerry, un ragazzo di umili origini con il quale, oltre a condividere la passione per i cavalli e per la natura, comincerà a scoprire le piccole gioie legate alle cose semplici dell’esistenza. La madre di Alec, donna fredda, snob e calcolatrice, si oppone a questa amicizia e spinge il figlio ad arruolarsi nell’esercito britannico per combattere per il proprio re e la propria nazione. Siamo nel 1914 e la prima guerra mondiale sta per scoppiare. Jerry si è già arruolato, ma per imparare l’arte della guerra e metterla al servizio della causa nazionalista irlandese. Il caso vuole che i due si ritrovino nello stesso reggimento, e insieme, questa volta, faranno esperienza degli orrori del conflitto sui campi di battaglia nelle Fiandre. Ma ancora una volta sarà la loro classe sociale a dividerli.
Quanto manca per Babilonia? è un romanzo indimenticabile, commovente e drammatico, sull’intensa amicizia fra due adolescenti che non si curano delle regole sociali e infrangono le leggi degli uomini e della guerra per difendere il loro rapporto sopra ogni cosa. Da questo romanzo è stata tratta nel 1982 una versione cinematografica, diretta da Moira Armstrong, interpretata da Daniel Day-Lewis e Christopher Fairbank.
La flotta degli invincibili
Simon Scarrow
Newton Compton editori
In libreria il 28 maggio
Da giovane marinaio a capo della flotta pirata: Telemaco oserà sfidare il potere di Roma?
25 d.C. Quando il giovane Telemaco ha l’occasione di unirsi all’equipaggio della nave mercantile Selene, è felice di lasciarsi alle spalle le difficoltà di una vita di stenti tra i vicoli di Atene. Poco dopo aver mollato gli ormeggi, però, una nave pirata appare all’orizzonte e l’assalto si trasforma in una feroce carneficina… Bulla, il comandante nemico, offre ai superstiti una scelta atroce: unirsi a loro oppure venire uccisi. Dopo un rito di iniziazione brutale, la determinazione di Telemaco conquista la fiducia del suo nuovo capitano. E ben presto il ragazzo di un tempo si trasforma in uno dei più temuti uomini che osano solcare il mare Adriatico. Tra arrembaggi, omicidi, rischi di ammutinamento e la furia delle onde, si intravede in lontananza una minaccia ancora peggiore: Roma intende riprendere il controllo dei mari. Riuscirà Telemaco a imporsi come capo della fratellanza dei pirati per tentare l’impresa impossibile di sfidare l’impero?
Il bibliotecario di Auschwitz
Andrea Frediani
Newton Compton editori
In libreria il 28 maggio
1944. Il professore ebreo Isaia Maylaender, tornato in Ungheria da Fiume per stare vicino agli anziani genitori, si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e finisce con loro ad Auschwitz-Birkenau. Maylaender è un uomo brillante, abituato agli agi, e la realtà spietata e disumana del lager minaccia di consumarlo. Giorno dopo giorno, la costante lotta per la sopravvivenza in condizioni degradanti lo spinge sull’orlo dell’abisso. Quando ormai tutto sembra perduto, una proposta inaspettata riaccende in lui la speranza: Hillgruber, un ufficiale delle SS, gli affida il compito di catalogare i libri requisiti nel ghetto di Cracovia e di organizzarli in una biblioteca che offra ai soldati nazisti distrazioni più elevate del gioco e del bordello. L’iniziativa colma di entusiasmo il professore, che spera, grazie ai libri, di rendere più umane le SS. Mentre Maylaender si getta a capofitto nella missione, e i sovietici si avvicinano sempre di più al lager, Hillgruber gli assegna altri due incarichi: fare da precettore al figlio e redigere le sue memorie di guerra, compiti che si riveleranno molto più pericolosi di quanto Isaia avrebbe mai potuto immaginare…
Antonio Musarra
Laterza
In libreria dal 28 maggio
Genova e Venezia in lotta per il Mediterraneo.
Come riuscirai a trovare l’assassino, quando tutto ciò che ti circonda è follia? È il 1935 e, mentre in Europa soffiano già i primi venti della furia nazista, nel cuore della Cecoslovacchia c’è un luogo difficile da raggiungere, in cima a una rupe. Lì, in un ospedale psichiatrico ospitato in un castello medievale, sono rinchiusi i “Sei Figli del Diavolo”, i serial killer più malvagi d’Europa. Da Hedvika Valentová, nota come la Vegetariana, a Pavel Zeleny, detto il Taglialegna, fino al più temibile di tutti, Vojtech Skalá, che per la sua incrollabile fede nel male è soprannominato il “Demone”. È lì che è diretto Viktor Kosárek, giovane e brillante psichiatra praghese. Seduto nel treno, mentre attraversa lande deserte e tetri paesaggi rurali, Viktor sente di non avere paura: le sue nuove tecniche di ipnosi e sonno cosciente sono pronte per essere testate, e lui non vede l’ora di schiudere i segreti che si celano nelle menti disturbate dei sei pazienti, e di esplorare il lato oscuro della loro personalità. E, forse, perfino di curarli. Ma quando una serie di efferati omicidi comincia a scuotere Praga, Viktor, vista la sua conoscenza approfondita degli abissi dell’animo umano, si troverà coinvolto nelle indagini del detective Smolák. Al giovane psichiatra sarà chiaro che il male ha un modo tutto suo di insinuarsi ovunque, anche dove meno ci si aspetta di trovarlo. E lo imparerà a sue spese. Con un colpo di scena finale semplicemente sconvolgente, questo thriller rivelazione di Craig Russell gioca con le nostre paure più recondite, con le pieghe più nascoste della mente umana, fino a farci dubitare di tutto: un vero trionfo di suspense, atmosfera e tensione psicologica.
Praga, 1939. Eva è una giovane madre con un segreto che la tormenta. Quando i nazisti invadono la Cecoslovacchia, sa bene che l’unico modo per proteggere sua figlia è quello di mandarla lontano, al sicuro. Anche a costo di non rivederla mai più. Eva viene così deportata in un campo di concentramento, dove gli orrori e le continue sofferenze non fanno che mettere il suo segreto in pericolo giorno dopo giorno. Intanto, a Londra, Pamela è tra le volontarie che si occupano di trovare una casa ai bambini ebrei in fuga dall’Europa centrale. Per loro sono infatti stati allestiti convogli diretti verso il Regno Unito, lontano dalla minaccia di una guerra che sembra ormai imminente. E così, quando una bambina tra quelle arrivate non trova nessuno ad attenderla, Pamela decide di portarla a casa con sé. Ma il suo gesto di altruismo non può fermare l’ondata di sofferenza che si prepara a invadere l’Europa: quando suo figlio viene arruolato nella Royal Air Force, Pamela si accorgerà che la guerra impone a tutti un prezzo da pagare. Ispirato alla vera e straziante storia dei Kindertransport, i treni che salvarono centinaia di bambini ebrei, costretti però a crescere lontano dai genitori.
Parigi, 1940. I libri sono la luce. Odile non riesce a distogliere lo sguardo dalle parole che campeggiano sulla facciata della biblioteca e che racchiudono tutto quello in cui crede. Finalmente ha realizzato il suo sogno. Finalmente ha trovato lavoro in uno dei luoghi più antichi e prestigiosi del mondo. In quelle sale hanno camminato Edith Wharton ed Ernest Hemingway. Vi è custodita la letteratura mondiale. Quel motto, però, le suscita anche preoccupazione. Perché una nuova guerra è scoppiata. Perché l’invasione nazista non è più un timore, ma una certezza. Odile sa che nei momenti difficili i templi della cultura sono i primi a essere in pericolo: è lì che i nemici credono che si annidi la ribellione, la disobbedienza, la resistenza. Nei libri ci sono parole e concetti proibiti. E devono essere distrutti. Odile non può permettere che questo accada. Deve salvare quelle pagine, in modo che possano nutrire la mente di chi verrà dopo di lei, come già hanno fatto con la sua. E non solo. La biblioteca è il primo luogo in cui gli ebrei della città provano a nascondersi: cacciati dalle loro case, tra i libri si sentono al sicuro, e Odile vuole difenderli a ogni costo. Anche se questo significa macchiarsi di una colpa che le stritola il cuore. Una colpa che solo lei conosce. Un segreto che, dopo molto tempo, consegna nelle mani della giovane Lily, perché possa capire il peso delle sue scelte e non dimentichi mai il potere dei libri: luce nelle tenebre, spiraglio di speranza nelle avversità.
Romanzo epistolare e insieme satira di costume, pamphlet politico e fantasticheria esotica, quest’opera, che attraversò passioni, sogni e teoria della cultura settecentesca, appare oggi come il primo singolare racconto della Ragione moderna, delle sue ambizioni e della sua crisi, del suo progetto di trasformazione e del suo scacco. Se “Lo spirito delle leggi” consegna l’immagine di Montesquieu come grande teorico della politica e dello stato, le “Lettere persiane” raccontano di quell’immagine il segreto carattere: l’ironia e il bonheur.
Amanti e rivali, ultimo tassello del grande affresco realizzato da Cinzia Tani nel “Volo delle aquile”, la trilogia dedicata alla dinastia degli Asburgo, ci consegna la verità sul brutale assassinio dei coniugi Acevedo avvenuto decenni prima. Non rimane che Sofia, adesso che Gabriel, Manuela, Federico e Octavia sono morti. È lei la dolente depositaria di una avventurosa vita familiare segnata dalla tragedia. L’ultimo segreto affiorerà grazie all’inaspettata comparsa di due donne alla sua porta.
Mentre il secolo volge al tramonto, lo scontro tra cattolici e protestanti si fa più cruento. In Francia, sotto il regno di Carlo IX, nella notte di San Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto 1572, si consuma la strage degli ugonotti per mano dei cattolici. E se la regina Elisabetta, in Inghilterra, tiene prigioniera la cattolica Maria Stuarda, il re spagnolo Filippo d’Asburgo, tramite il suo generale, l’intrepido e fascinoso Giovanni d’Austria, cerca la pacificazione nelle Fiandre. Ed è tra la corte spagnola – dove ritroviamo Ana de Mendoza, sempre alle prese con le sue oscure macchinazioni – e quella francese – illuminata dalla presenza della bellissima e scaltra Margherita di Valois – che si svolge la vicenda delle due gemelle Acevedo, Camila e Clara, così diverse tra loro ma unite da un rapporto esclusivo, destinato a infrangersi nel momento in cui entrambe, fatalmente, si innamoreranno dello stesso uomo. C’è una profezia che le riguarda, e di cui sono all’oscuro, che sta per avversarsi. Dove non è la sorte a spezzare ogni promessa di felicità, ci sono le ragioni della Storia a imporre le condotte e a segnare i destini dei singoli, contro qualsiasi previsione e volontà personale, come nel caso dell’impossibile amore tra Claudia e Guglielmo d’Orange. Eppure, il finale del romanzo è investito da una luce di ritrovata speranza. A molti anni di distanza, nel Natale del 1599, esattamente un secolo dopo l’assassinio dei loro progenitori, gli Acevedo si riuniscono dove tutto è cominciato, a Toledo, nell’antica dimora di famiglia, lontano dal clamore delle battaglie e dalla fatuità e gli intrighi di corte. Nel silenzio della campagna circostante risuonano le grida dei bambini, ed è come se per una volta a trionfare fosse la vita.
Le origini del potere
Alessandra Selmi
Nord edizioni
In libreria dall’11 giugno
Agosto 1471. Esausto dal lungo viaggio, un giovane frate attraversa le antiche mura che difendono la città, passa accanto alle vestigia diroccate di un passato ormai dimenticato, s’inoltra in un intrico di vicoli bui e puzzolenti. E infine sbuca in una piazza enorme, davanti alla basilica più importante della cristianità, dove si unisce al resto della popolazione. Ma lui non è una persona qualunque. Non più. E il nipote del nuovo papa, Sisto IV. E Giuliano della Rovere. E quello è il primo giorno della sua nuova vita, un giorno che segnerà il suo destino: dopo aver assistito alla solenne incoronazione dello zio, Giuliano viene coinvolto dai suoi cugini, Girolamo e Pietro Riario, in una folle girandola di festeggiamenti nelle bettole della città, per poi rischiare la morte in un agguato e ritrovarsi al sicuro tra le braccia di una fanciulla dal fascino irresistibile. E il benvenuto di Roma a quell’umile fraticello, che subito impara la lezione. Solo i più forti, i più determinati, i più smaliziati sopravvivono in quel pantano che è la curia romana. Inizia così la scalata di Giuliano, che scopre di avere dentro di sé un’ambizione bruciante, pari solo all’attrazione per Lucrezia Normanni, la donna che lo aveva salvato quel fatidico, primo giorno, e che rimarrà al suo fianco per gli anni successivi, dandogli pure una figlia. Anni passati a fronteggiare con ogni mezzo sia le oscure manovre del suo grande avversario, il cardinale Rodrigo Borgia, sia i tradimenti dei suoi stessi parenti, i Riario. Anni passati sui campi di battaglia, a imparare l’arte della guerra, e a tramare in segreto contro i Medici di Firenze, nonostante il disastroso esito della congiura dei Pazzi. E tutto per prepararsi a un evento ineluttabile: la morte di suo zio, il papa, e l’apertura del conclave. Ecco la grande occasione di conquistare il potere assoluto. Ma Giuliano scoprirà che il destino, per il momento, ha altri piani per lui…
La principessa d’Irlanda
Elizabeth Chadwick
Tre60
In libreria dall’11 giugno
Irlanda, 1166. Dotata di una bellezza straordinaria, di una voce incantevole e di un’intelligenza fuori del comune, Aoife, figlia di Diarmait, re d’Irlanda, ha soltanto quattordici anni quando suo padre viene deposto ed è costretta a seguirlo in esilio in Inghilterra. Solo conquistando il favore e l’appoggio di re Enrico II, padre e figlia potranno tornare in patria e scacciare i loro nemici. E Diarmait sa che Aoife può avere un ruolo fondamentale nell’impresa. Proprio grazie al suo fascino, infatti, la ragazza riesce a sedurre il sovrano inglese, che accetta di aiutarli. Un’alleanza che li condurrà al carismatico Riccardo di Clare, conte di Pembroke e di Striguil, un giovane al servizio del re, ambizioso e affamato di potere. Diarmait promette a Riccardo ricchezza, terre e addirittura la mano di Aoife in cambio del suo aiuto in Irlanda. Ma Aoife non vuole essere una pedina nelle mani dei potenti: consapevole delle sue doti, sarà lei a voler condurre il gioco, a suo vantaggio e alle sue condizioni…
Opulente corti medievali e imponenti fortezze, scogliere a picco sull’oceano e verdi terre d’Irlanda fanno da sfondo a questo avvincente romanzo di Elizabeth Chadwick, che ci regala il ritratto di una nuova eroina, destinata a fare breccia nel cuore di tutti noi.
In viaggio con Edgar Allan Poe
“Lo spettacolo più grande era senz’altro il mirabile palcoscenico d’acqua che scorreva a pochi metri in un pullulare di piccole e grandi imbarcazioni. Sulle rive di questo grande canale, in ogni spazio,si affollava il popolo di Venezia, con un vociare di mercanti e di compratori, di figure eleganti e di donne avvolte in abiti dalle trame lucenti, ognuna con al seguito un servitore e una giovane dama di compagnia. Lo stesso canale, ormai al calar del sole, riceveva e ripeteva in una cascata di riflessi le luci di torce, lanterne…”
In viaggio con Poe in una Venezia onirica, decadente e visionaria, in cui niente è davvero ciò che sembra, e racconta di calli e canali, ponti e piazze, monumenti e palazzi, locali storici, personaggi e atmosfere dove la Venezia ottocentesca si offre al viaggiatore, alla vigilia di grandi eventi storici, nel suo splendore e nei suoi misteri.
Frederica
Georgette Heyer
Astoria
In libreria dall’11 giugno
Mai come in questo romanzo di Georgette Heyer la società, l’atmosfera e il particolare linguaggio dell’Inghilterra al tempo della Reggenza sono raffigurati in maniera fedele, ma al contempo vivace e sorprendente.
Chi è Frederica Merriville? È questa la domanda che si pone il marchese di Alverstoke quando una signorina, attraente e padrona di sé, si rivolge a lui perché l’aiuti a lanciare nella buona società di Londra la sua giovane e bellissima sorella Charis, e si prenda cura dei suoi fratelli ancora adolescenti. E perché Alverstoke, trentasettenne annoiato e molto ambito dalle donne, dovrebbe acconsentire alla richiesta di una parente lontana e sconosciuta come Frederica? Per far dispetto alle sue ambiziose sorelle? Perché conquistato dalla bellezza di Charis? O forse l’invulnerabile libertino di Londra ha trovato nell’affascinante, ostinata e affettuosa Frederica un’avversaria degna di lui? Mai come in questo romanzo di Georgette Heyer (da anni introvabile nelle librerie italiane e ora riproposto da astoria in una nuova traduzione) la società, l’atmosfera e il particolare linguaggio dell’Inghilterra al tempo della Reggenza sono raffigurati in maniera fedele, ma al contempo vivace e sorprendente.
L’impresa dei Mille come mai è stata raccontata. Nel maggio del 1860, il Regno delle Due Sicilie rappresentava ancora la più grande e longeva realtà statuale dell’antico regime, un regno – con la sua passata storia di Regno di Napoli e Regno di Sicilia – plurisecolare che appariva, sulla carta, come la principale potenza della Penisola. Con l’impresa dei Mille, in soli sei mesi si dissolse. Una caduta tanto rapida quanto stupefacente, le cui cause sono tuttora oggetto di indagine e interrogazione da parte degli storici. Narrando dell’impresa dei Mille come mai è stata raccontata, nel chiaro dei suoi eroismi e nello scuro di pettegolezzi, congiure di palazzo, voltafaccia improvvisi, diserzioni ben remunerate, Caruso mostra, in queste pagine, come corruzione e tradimento, insieme naturalmente alla risolutezza garibaldina, siano tra le principali cause della fine dei Borbone. Usando testi più celebrati, testimonianze quasi ignote e l’intrigante memoir di padre Giuseppe Buttà, cappellano del ix battaglione cacciatori di Francesco ii, cui rimarrà fedele sino alla fine, il racconto non trascura nessuno dei capitoli e dei personaggi in gioco in quella pagina fondamentale della nostra storia. Così si apprende che nella scaramuccia di Calatafimi le camicie rosse di Garibaldi furono sempre il doppio dell’esangue battaglione borbonico spedito dal pavido generale Landi, più preoccupato di avere libera la via per Palermo che di ributtare a mare il nemico. La leggendaria incapacità del luogotenente Lanza, intessuta di vigliaccheria e rassegnazione al punto tale da consegnare Palermo a un Garibaldi sul punto di abbandonarla, si unisce alle mille indecisioni di Francesco, sopraffatto dall’opportunismo di ministri e cortigiani, spesso a libro paga di Cavour. E nel libro campeggiano gli spericolati intrighi del Gran Conte, che ignorava l’Italia oltre Firenze e tuttavia non si lasciò sfuggire l’occasione di farla.
I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un’epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista
Patrimonio di San Pietro, 960 d.C. Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell’Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni. Anna è una contadina di quindici anni che conduce un’esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l’ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell’ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze. Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall’oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall’aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma. Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra Storia, I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un’epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.
Il nodo Templare
Mauro Paoletti
XPublishing
In libreria dal 16 giugno
Fra i simboli esoterici il Nodo di Salomone, conosciuto anche nodo di San Giovanni, o Templare, perché da essi adottato, è quello che vanta una origine antichissima, come testimoniano le incisioni rupestri in Valcamonica. Graficamente esso è rappresentato da due o più anelli intrecciati tra loro in maniera indivisibile. Liberi nel movimento ma legati e costretti a convivere insieme perché l’uno è necessario all’altro. È definito il simbolo dell’unione fra la divinità e l’uomo, ossia il legame fra il mondo terrestre e quello divino, il sigillo che blocca le forze del male. Nel medioevo tutto era simbologia. Il creato fu rappresentato visibilmente, in modo da guidare l’uomo verso la verità teologica, mediante l’intuizione simbolica della natura. Il Nodo di Salomone assunse la parte più significativa e, insieme ad altri segni, divenne il richiamo a concetti saturi di significati esoterici, specie in ambito templare, dato che i Cavalieri ne fecero largo uso. La sua presenza si segnala su colonne, mosaici, codici miniati, pavimenti, su oggetti e incisioni longobarde. Perfino tra gli Arabi il Nodo venne usato come elemento decorativo su elmi, scudi, corazze e diffuso nei motivi tipici dell’arte decorativa islamica. Nel Romanico fanno la loro comparsa anche altre figure simboliche, scolpite sui capitelli e nei portali delle chiese, quali il Green Man, l’Uomo Verde, chimere, aquile, draghi, cavalieri, tritoni, sirene. Simboli che, col Nodo, formano l’oggetto di queste pagine.
L’ultima profezia sta per compiersi
Anno del Signore 1350.
Su Praga, capitale dell’impero, incombe un pericoloso eretico: il Pastor Angelicus. Di lui si racconta che usi la magia degli specchi per evocare demoni e conoscere il futuro. Solo una persona può scoprire chi sia questo misterioso personaggio: Cola di Rienzo, il tribuno romano salito al potere proprio grazie a uno specchio magico e poi costretto a lasciare Roma. Sulla Maiella, dove un gruppo di eretici perseguitati chiede il suo aiuto, Cola di Rienzo incontra un banchiere tanto geniale quanto perfido, che gli racconta di una profezia che potrebbe svelare i piani del Pastor Angelicus. Il banchiere tuttavia nasconde qualcosa. Nel corso della sua pericolosa ricerca, Cola di Rienzo si imbatte nella Prophetia Merlini, un libro attribuito a Merlino, composto solo da immagini, e misteriosamente tagliato a metà. Intanto il Pastor Angelicus lo sta aspettando alla Soglia, il luogo occulto dove gli astri parlano attraverso gli specchi. Da questo incontro Cola potrebbe ottenere nuovamente il potere su Roma, oppure scatenare l’Apocalisse…
Profezie, inganni e demoni: per Cola di Rienzo è giunta l’ora della resa dei conti con il regno dell’occulto
Amore a prima vista
Margaret Storm Jameson
Fazi Editore
In libreria il 18 giugno
Sono trascorsi sei anni dalla fine della Grande Guerra e Hervey Russell è ancora in lotta contro l’incertezza della sua esistenza, la potenza delle sue ambizioni e l’irrequietezza del suo spirito. Si è ormai conquistata una reputazione dignitosa nella società letteraria londinese, anche se il vero successo è ancora lontano, e si mantiene lavorando per la rivista della volubile e disinvolta Evelyn Lamb. La crisi con il marito è ormai totale, e quella sorta di responsabilità che Hervey sente per lui, il dovere di prendersi cura della parte più debole della coppia, costituisce l’ultimo filo che la tiene legata all’uomo. Ma è un filo che viene irrevocabilmente scosso, pronto a recidersi una volta per tutte, quando Hervey si innamora del cugino Nicholas Roxby, l’unico erede dei cantieri Garton appartenuti alla nonna. Hervey, che nel tempo si è fatta forte come un albero, non intende rinunciare a lui. Nella Londra del 1924, nel frattempo, si muove la varia umanità di individui ai quali la guerra ha inferto definitive menomazioni spirituali e materiali, a cominciare dagli amici di gioventù di Hervey, intrappolati in relazioni sentimentali che nascono minate dall’incapacità maschile di lasciarsi amare al di là di ogni convenzione, oppure alimentate dalle residue energie di una generazione giovane ma già decadente, quella che ha vissuto in prima persona la guerra.
Dopo Company Parade, Amore a prima vista è il secondo capitolo della trilogia Lo specchio nel buio, saga avvincente e raffinata che ci consegna il ritratto di una donna indimenticabile, delle sue battaglie e delle conquiste che hanno rivoluzionato le nostre vite.
Chi era Niccolò Machiavelli, il Segretario fiorentino, l’autore del Principe e della Mandragola? Di lui si è detto di tutto e il contrario di tutto: era un genio, un amico dei tiranni oppure un uomo coraggioso che denunciava i vizi dei potenti?
Per scoprirlo si interrogano qui i suoi contemporanei: gli amici più cari come Filippo Strozzi e Francesco Vettori, altri meno intimi come Francesco Guicciardini, gli esponenti del mondo politico fiorentino, colleghi, nemici, cardinali, uomini di lettere, e perfino un’amante, la cortigiana Barbara Salutati. La storia di Machiavelli viene così a intrecciarsi con quelle di ventitré personaggi: sono i loro occhi e le loro parole, anche indirettamente, a delineare il caleidoscopico Machiavelli, restituendo un profilo umano, contradditorio, simpatico, beffardo, tagliente, patetico e appassionato. Questo libro aggiunge un nuovo capitolo alla bibliografia machiavelliana, che a volte si ripete stancamente. In ogni pagina il lettore troverà piccole e grandi sorprese che lo accompagneranno in una promenade istruttiva e inaspettata.Tutti gli uomini di Machiavelli si chiude con un ritratto femminile. Quello raccontato è un mondo di uomini dove le donne sono ridotte a meri oggetti sessuali o a ghiribizzi letterari. Ma ride bene chi ride ultima
Michelle Marly
Giunti
In libreria il 24 giugno
Parigi, 1919: a 36 anni Coco Chanel è già un’icona di stile e tutte le signore si contendono le sue audaci creazioni. Tuttavia il grande amore della sua vita, l’aristocratico inglese Boy Capel, pur essendo molto legato a lei, non rinuncia a un matrimonio di interesse. Quando Boy muore in un incidente, Coco cade in depressione, finché, durante un viaggio a Venezia, un impresario russo le offre un fazzoletto che emana il profumo più inebriante che abbia mai sentito. Coco non ha dubbi: è questa l’eau de l’amour che desidera ricreare in ricordo del suo innamorato.
Andrew Miller
Bompiani
In libreria il 24 giugno
Somerset, inverno 1809. Sotto una pioggia battente un uomo privo di sensi viene riportato alla sua dimora. È il capitano John Lacroix, reduce dalla disastrosa campagna inglese contro le forze napoleoniche in Spagna. Qualcosa lo tortura: il ricordo di un evento accaduto in un villaggio remoto, un atto esecrabile di cui i suoi soldati si sono macchiati. Richiamato al reggimento, Lacroix prende invece la strada opposta, e con un bagaglio sommario in cui non manca il suo violino attraversa il mare, destinazione le Isole Ebridi. Lontano dalla civiltà, Lacroix trova la medicina per la sua anima lacerata nella musica che tanto ama e nella compagnia di un gruppo di liberi pensatori capitanati dall’elusivo Thorpe, e s’innamora dell’operosa Emily, afflitta da una malattia agli occhi. Per lei metterà a repentaglio la propria vita.
124 d.C. Mentre il Vallo di Adriano s’innalza sempre più maestoso a separare la brughiera del sud dalle foreste inaccessibili del nord, la tensione tra Annio, Giulia e Deirdre sembra ormai prossima al punto di rottura. Le legioni di Roma sono messe a dura prova, tra attacchi sanguinosi, campagne di riconquista e rivolte di popoli che reclamano la libertà. Tuttavia una nuova speranza inizia a germogliare tra le ceneri, là dove i canti della Britannia evocano il sogno di una terra in cui tutti possano convivere. Così Deirdre, spinta dall’amore per la sua nuova famiglia, parte alla ricerca di Drest, convinta di poter promuovere un dialogo tra romani e pitti. La Caledonia, però, è ancora avida di sangue, e il prezzo della pace si rivelerà più alto che mai. La storia di un’impresa epica: la monumentale costruzione del Vallo di Adriano, un’ardita opera di ingegneria che per anni ha visto le legioni di Roma impegnate in una guerra aspra e sanguinaria contro gli antichi abitanti delle Highlands scozzesi. Un progetto ai limiti dell’impossibile, in una terra di frontiera oscura e minacciosa, sulla quale il sangue dei legionari è stato versato a fiumi.
Questo romanzo non è solo uno squarcio su un periodo della storia russa, né è soltanto la storia straordinaria di un amore filiale forte come pochi nel panorama letterario contemporaneo.
Zuleika apre gli occhi è la Storia nella storia, in una miscela talmente rarefatta e intensa da catapultarci fuori dal tempo, fra antichi usi, sopraffazioni radicate, una suocera-arpia, un marito-despota e Zuleika-Cenerentola. Al suo debutto letterario, Guzel’ Jachina riesce nell’intento di innestare nelle spire sovietiche di una Storia devastante come fu la dekulakizzazione degli anni Trenta del Novecento (con le sue centinaia di migliaia di deportati) la piccola – banale, ma esemplare – vicenda di una donna come tante. Altrettanto difficile è credere che possa averlo fatto con una scrittura che il romanzo storico, pur se sui generis, mai aveva conosciuto. Intima e distesa, la narrazione ricorda la voce calda e profonda dei “fuori campo” dei vecchi film epici; sapide e affilate, le descrizioni introducono in una realtà altra nel tempo e nello spazio senza nulla concedere all’esotismo da cartolina; fresca nonostante l’argomento rovente, agile nonostante il piombo degli eventi narrati, visiva, cinematografica quasi (e dalla cinematografia viene infatti l’autrice), la scrittura offre con una leggerezza quasi straniante l’orrore di ciò che accade. In mezzo all’orrore, tuttavia, si accende una luce:quella ‘bontà illogica’, quell'”umano nell’uomo” che si ostina a sopravvivere anche là dove dell’umanità sembra non restare più traccia. Fra la neve delle lande russe più desolate si fa dunque strada un’eroina indimenticabile, degna erede delle grandi donne della letteratura russa. Pluripremiato romanzo, pubblicato in trentanove Paesi, questo libro è considerato da un’indagine recente il più famoso degli ultimi dieci anni in Russia.
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