Nella mia vita ci sono stati due momenti in cui tutto è cambiato. Momenti in cui le cose avrebbero potuto prendere direzioni diverse. Momenti in cui ho dovuto fare una scelta.
Trama
Dietro la facciata apparentemente innocua dell’Istituto di ricerche storiche Saint Mary, si nasconde ben altro genere di lavoro accademico. Guai, però, a parlare di «viaggio nel tempo»: gli storici che lo compiono preferiscono dire che «studiano i maggiori accadimenti nell’epoca in cui sono avvenuti». E, quanto a loro, non pensate che siano solo dei tipi un po’ eccentrici: a ben vedere, se li si osserva mentre rimbalzano da un’epoca all’altra, li si potrebbe considerare involontarie calamite-attira-disastri. La prima cosa che imparerete sul lavoro che si svolge al Saint Mary è che al minimo passo falso la Storia vi si rivolterà contro, a volte in modo assai sgradevole. Con una vena di irresistibile ironia, la giovane e intraprendente storica Madeleine Maxwell racconta le caotiche avventure del Saint Mary e dei suoi protagonisti: il direttore Bairstow, il capo Leon Farrell, Markham e tanti altri ancora, che viaggiano nel tempo, salvano il Saint Mary (spesso – anzi sempre – per il rotto della cuffia) e affrontano una banda di pericolosi terroristi della Storia, il tutto senza trascurare mai l’ora del tè. Dalla Londra dell’Undicesimo secolo alla Prima guerra mondiale, dal Cretaceo alla distruzione della Biblioteca di Alessandria, una cosa è certa: ovunque vadano quelli del Saint Mary, scoppierà il finimondo.
Recensione a cura di Maria Marques
È proprio vero. Ci sono momenti nella vita di ciascuno di noi in cui si riescono ad acciuffare delle opportunità che, in altre circostanze, ci sarebbero passate davanti, svanite senza neppure avere il tempo di provare a catturarle.
Questo è ciò che accade a Madeleine Maxwell, nome e cognome troppi lunghi per una società che va veloce, quindi Max per tutti.
Laureata in storia, senza grandi prospettive, accetta il suggerimento di un’insegnante che ha saputo vedere oltre una bambina ribelle, avvicinandola allo studio della storia, per sfuggire a una vita famigliare, che s’intuisce difficile e travagliata e, si presenta a un colloquio per entrare a far parte dello staff dell’Istituto di ricerche storiche St. Mary. Le premesse non sono molto allettanti:
La paga è pessima e le condizioni persino peggiori, in un ambiente di lavoro straordinariamente stimolante, con persone molto dotate.
La sorpresa di Max sarà grande:
niente biblioteche polverose, niente tomi con pagine fragilissime che si polverizzano tra le dita…ma tra le particolarità, un hangar che si chiama Hawking. Sì, esattamente come il famoso fisico… e così s’intuisce che il St. Mary non sia una di quelle istituzioni vittoriane, molto british, rigide, legate alle tradizioni e al passato. Inutile dire che Max rimarrà conquistata, in tutti i sensi, dal St. Mary
un labirinto di corridoi bui e stanzette. Solo l’edificio del personale, l’hangar Hawking e le cucine avevano meno di duecento anni. Sui muri si distingueva a malapena il colore originario….
Si respira la storia nell’edificio, tutto ne è permeato a tal punto che… la si tocca con mano! Ebbene sì, gli ingegneri e le squadre tecniche del St. Mary hanno messo a punto un sistema di viaggi nel tempo con delle capsule dotate di alcuni confort. Volendo fare i puntigliosi, nel leggere il romanzo, i tecnici dovrebbero tentare di perfezionare il rientro alla base che è sempre piuttosto caotico e poco stabile ma, con un’organizzazione perfetta quale quella dell’istituto, la squadra medica è sempre pronta a intervenire.
Max imparerà a viaggiare anche lei diventando un’osservatrice della “Storia”. Il suo compito sarà proprio quello di osservare, documentare e cercare di trovare delle risposte alle molte domande su cui la Storia ha steso un velo.
Non è poi così facile vagabondare nella Storia, gli imprevisti ci sono, sono molti e il particolare di provenire dal futuro, non regala l’immortalità. Oltre a questo banale accorgimento primario, un altro caposaldo del viaggiare nel tempo è quello di non farsi coinvolgere in nessun modo perché nulla deve sconvolgere lo scorrere della Storia così come lo conosciamo.
Passando tra rivolte d’inizio Ottocento, la prima guerra mondiale, passeggiate solitarie e pericolose nel Cretaceo in compagnia dei Tirannosauri e persino nella splendida biblioteca di Alessandria in fiamme, Max scoprirà che anche come semplici osservatori, nulla può essere dato per scontato e che, l’imprevedibile è sempre nascosto dietro l’angolo, ma anche e, soprattutto, che la tecnologia del St. Mary non è esclusiva e che gli individui senza scrupoli riescono persino a infiltrarsi in mezzo a degli storici “noiosi”.
La trama scorre rapidamente, specialmente nella prima parte e, se piace il genere, è una lettura molto gradevole, permeata di un sottile umorismo in cui una tazza di tè, da buoni inglesi, è offerta in ogni circostanza, anche le più incredibili, come toccasana.
Scritto in modo accattivante, con dialoghi simili a quelli di un film, ammantando la protagonista di una buona dose di umorismo e goffaggine, ma contemporaneamente dotandola di un caratterino esplosivo, l’autrice, Jodi Taylor, riesce a rendere simpatica Max, senza però donarle un’introspezione psicologica che, stante alcuni accenni, nelle pagine iniziali del romanzo, sarebbe stato interessante approfondire. La stessa mancanza d’introspezione vale anche per gli altri personaggi, inclusi i cattivi.
Tuttavia essendo il
primo romanzo di una serie, può essere che l’autrice abbia preferito puntare l’accento sui rapporti sociali all’interno della confraternita, le amicizie, le simpatie e antipatie e le relazioni tra i vari personaggi dello staff del St. Mary, destinando nei libri seguenti forse più spazio alla protagonista e alle sue avventure nella Storia. Il libro è comunque una lettura godibilissima per sorridere della Storia e di chi la studia e, se poi vi chiedeste come si sopravvive nel Cretaceo…vi suggerisco, qualora vogliate fare una prova, di portare con voi del tè con una bella tazza in cui sorseggiarlo e il famoso spray del dottor Rapson che sì, vi donerà un profumo …di cavolo marcio, ma vi assicuro che, in base all’esperienza di Max, in quel periodo è meglio sembrare un vegetale, l’unico modo per passare inosservati ai grandi predatori!
Copertina rigida: 377 pagine
Editore: Corbaccio (6 febbraio 2020)
Collana: Narratori Corbaccio
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8867006487
ISBN-13: 978-8867006489
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