Trama
Arianna è una studentessa che sta preparando la tesi sull’Inquisizione a Palermo e su Palazzo Chiaramonte, carcere dell’Inquisizione nel ‘600. La sua strada incrocerà quella di un’altra donna vissuta circa quattrocento anni prima: Chiara Buscemi, nobildonna dalla vita apparentemente perfetta che nasconde segreti fatali. Arianna e Chiara, due donne che si trovano a dover affrontare le sfide che la vita pone loro in una Palermo in bilico tra presente e passato.
Recensione di Matteo Palli
Li ho sfidati in tanti modi, modi che loro non avrebbero mai potuto accettare, ho sempre saputo anche questo. Ho sfidato il loro credo e la loro autorità per vivere la mia vita così come doveva essere, al servizio dei doni che mi sono stati fatti: l’intelletto e la volontà.
Arianna è una ragazza curiosa e intraprendente. Arrivata all’ultimo ostacolo del suo percorso universitario, la predisposizione della tesi di laurea, si avventura nello studio del
Palazzo Chiaramonte; il luogo di sofferenza e di orrore dove venivano rinchiusi i perseguitati dall’
inquisizione spagnola a Palermo.
Esistono però gli avvenimenti, casuali o cercati che siano, capaci di cambiare una vita. Si attaccano alla tua coscienza diventandone parte. Ti tolgono libertà, ti costringono a metterti a nudo. Ti portano dove vogliono loro. Spesso ti rendono una persona migliore…
Il ritrovamento di una antica iscrizione dentro una vecchia cella cambia la prospettiva di Arianna. L’obbiettivo di una vita di studi, viene travolto da altro. Non le interessa più raccontare in modo puntuale, ma distante, l’orrore perpetuato. Vuole capire, vuole conoscere e, soprattutto, vuole ridare la dignità violata a colui o colei che, tra atroci sofferenze, ha marchiato il suo messaggio di dolore.
L’autrice ci apre le porte di due mondi, distanti da un punto di vista temporale ma raccontati da due personaggi femminili accomunati nella forza e nella determinazione.
La
Palermo del 1600 e quella attuale si alternano raccontando ciascuna un piccolo pezzetto per volta di una storia che si attacca alla gola e non ti molla fino all’ultima pagina.
Il salto temporale, il racconto osservato in momenti diversi è frequente nei romanzi storici. A volte gestito anche in maniera quasi scientifica con capitoli alternati. Non è quindi una novità narrativa ma Stefania Spanò non ha paura, con coraggio si butta a capofitto e ci trasporta… Dove?
In una Sicilia. Bella e moderna ai giorni d’oggi. Antica e retrograda nel 1600. Le descrizioni sono molto accurate. Si percepisce leggendo la luminosità del cielo di Sicilia, l’odore dei fiori e degli agrumi. Si respira l’aria di posti bellissimi. Spazi aperti o strette strade del centro. Ogni dettaglio è preciso e scritto con, evidente amore verso quei luoghi.
Passeggio nei giardini che circondano la nostra casa alle porte di Palermo, l’odore di zagara e di gelsomino mi accoglie come l’abbraccio di una persona cara. Vedo Angelo montare a cavallo e partire al galoppo verso gli agrumeti che si estendono all’orizzonte, rosseggiando nella luce calda dei raggi del sole.
Ci presenta un personaggio dipinto a tinte molto forti e nitide.
Chiara Buscemi è il suo nome.
Figlia di un decaduto nobile palermitano schiacciata da ciò che il suo rango e l’ottusità della società le chiederebbero e i propri sogni.
Una donna che ha sfidato non solo l’Inquisizione spagnola, ma tutte le regole del suo tempo. Una donna che è andata contro la sua famiglia, il suo ceto sociale, la sua educazione, e lo ha fatto per amore. Amore verso la scienza, amore verso le persone che ha aiutato e amore verso la donna di cui era innamorata. Oggi vi parlerò di una donna che non si è mai arresa e che ha messo sopra ogni cosa quello in cui credeva, quello che riteneva giusto, una donna che stimo e ammiro. Oggi vi parlerò della donna di fora Chiara Buscemi.
Impensabile nell’anno 1600 per una donna conoscere le arti curative delle erbe, e curare i bisognosi, far parte di una Sacra sorellanza composta da sole donne. Amare un’altra donna.
Vivere nell’ombra, rispetto alla propria famiglia, cercando di non dare scandalo e di non finire nella stretta mortale dell’Inquisizione. Ma Chiara ci prova. Ha deciso di vivere la
sua vita e non quella che altri hanno scelto per lei. Forte del proprio amore, delle sue convinzioni e della lealtà nei confronti delle sue “sorelle”. Nessun timore. Sogna una vita diversa, come detto, rispetto a quella che il suo rango e soprattutto il suo essere donna le imporrebbero. Consapevole di essere condannata all’impossibilità assapora ogni momento e ogni fugace gioia. Un personaggio indimenticabile. Una donna coraggiosa, fiera e pronta a tutto, compreso il sacrificare la propria esistenza per non rinnegare ciò in cui crede e ciò che ama.
Una realtà che la perfidia, l’odio e la crudeltà degli uomini hanno generato e davanti ad essa io ho fatto la mia scelta. Ho scelto di continuare e perseguire il mio sentiero. Ho scelto di non tradire le mie sorelle e più ancora di non tradire me stessa.
La sua storia diventa un’ossessione per la studentessa Arianna nella
Palermo di oggi.
Due personaggi lontanissimi per il contesto in cui vivono ma con evidenti punti di contatto. La voglia di conoscere e il non voler essere sottomesse a nulla e nessuno. Mentre Chiara infatti fugge da un mondo che non è pronto ad accettarla, Arianna è “inseguita” da una famiglia ottusa e da un ex fidanzato che non si arrende all’abbandono e che sembra aver già programmato ogni aspetto della loro futura vita.
I due momenti temporali sembrano scritti addirittura da due penne diverse. L’autrice, con indubbie capacità, ci racconta la vita universitaria della giovane Arianna, i rapporti con le amiche, i flirt giovanili. Il tutto con leggerezza in una bella e solare Palermo. Salvo poi, portarci nel 1600 e calare come macigni le parole, coinvolgere e emozionare il lettore. Come un nuotatore che dopo essere stato in superficie, goduto dell’aria di mare e dei caldi raggi di sole, si immerge in apnea e scende nei fondali più bui e freddi. E là ci porta l’autrice. Ci mette davanti all’orrore. Chiama le nostre coscienze alla vergogna per ciò che l’uomo è stato capace di fare. Per il dolore perpetuato, per le ingiustificate sofferenze.
Non è una lettura che si dimentica facilmente; ne sono convinto.
Un urlo di libertà per le donne. Verso l’emancipazione e la libertà; soprattutto verso la legittima scelta di poter disporre della propria vita. Mai un cedimento, mai un passo indietro…
Sì, sono Chiara Buscemi, il medico Chiara Buscemi, il chirurgo Chiara Buscemi. Chiamatemi pure strega, donna di fora e peccatrice. Questa sono io e non vi temo.
E alla fine il forte legame che unisce le due protagoniste ti rimane dentro e scava nell’emozioni del lettore.
Una piccola critica.
Trovo limitativo il titolo del romanzo. Più volte mi sono trovato a commentare la scelta di infarcire i titoli dei romanzi storici con la parola mistero, segreto o cose del genere. Un tentativo che probabilmente vuole strizzare l’occhio al lettore e che sicuramente porterà giovamento a questa “opera prima” vista la passione per i thriller e i misteri. Ma questo libro è tanto di più, e la componente del mistero, legata alle ricerche frenetiche della studentessa Ariana, è sicuramente minimale rispetto al messaggio che si porta dietro il racconto, ai sentimenti messi su carta dall’autrice e alle emozioni che questa lettura dona.
Concludo con i ringraziamenti…
Quelli di Arianna, che neo laureata torna nel luogo dell’incubo e appoggia una rosa bianca contro la parete del palazzo Chiaramonte…
Grazie Chiara, grazie amica mia. Mi hai insegnato a essere me stessa e a combattere le mie battaglie con lo stesso coraggio che tu hai avuto nelle tue. Non ti dimenticherò mai. Riposa in pace.
…e i miei all’autrice.
Grazie Stefania Spanò per questo tuo splendido debutto nel mondo della scrittura. Ti faccio tanti complimenti e ti auguro uno splendido futuro limpido come il cielo da te descritto.
Copertina flessibile: 200 pagine
Editore: Argento Vivo Edizioni (25 dicembre 2019)
Collana: Fuoriclasse
Lingua: Italiano
ISBN-10: 883210640X
ISBN-13: 978-8832106404
Link di acquisto cartaceo: Il mistero di Palazzo ChiaramonteChe ne pensi di questo articolo? | |
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