Trama
Siena, anno 1483 d.C. Alla vigilia del Palio in onore di Santa Maddalena, Edmundo si scontra con due fantasmi venuti dal suo passato: una misteriosa donna uguale alla persona a lui più cara, e un acerrimo nemico sfuggito come lui alla caduta di Costantinopoli con il prezioso Codice originale d’Avicenna. Una brutale scia di sangue porterà lo speziale quasi alla follia e metterà a repentaglio anche la vita dei suoi più cari amici.
Seconda indagine con protagonisti Goffredo Fortespada ed Edmundo de la Turre.
Recensione a cura di Roberto Orsi
Giovanna Barbieri torna con una nuova indagine che vede protagonisti Goffredo Fortespada ed Edmundo de la Turre. Dopo la prima avventura,
L’accusa del sangue ambientata ad Urbino, ritroviamo i due nella città di Siena. Il primo,
ex bargello di Urbino, ha dovuto “cambiare aria” dopo aver iniziato una relazione con Fiamma che li ha seguiti nella città toscana. Il secondo è uno
speziale giramondo, già protagonista con Goffredo nella prima indagine.
Non si capacitava che l’amata Ginevra potesse accusarlo d’averla uccisa, di non aver agito al meglio con lei. Le aveva aperto il ventre, ma solo per estrarre la loro creatura, cercando di salvarla. Forse la sposa voleva indurlo a non ubriacarsi più e a non sprecare tutti i suoi risparmi in scommesse e donnacce? Tuttavia, dimenticava e sopportava i suoi lutti solo grazie al gioco, alle meretrici e al bere. A volte sognava ancora il rogo di sua madre e suo fratello minore, bruciati vivi durante la caduta di Costantinopoli.
Nella prima scena Goffredo trova Edmundo, forse annebbiato dai fumi dell’alcool, disperato dopo essersi imbattuto in una ragazza che scambia per l’ex moglie Ginevra, morta di parto qualche anno prima. La sconosciuta, in preda al panico, sembra scappare da qualcuno tra le strette vie della città senese. Edmundo non riesce a fermarla e parlarle, costretto quindi a lasciarla andare come in una sorta di maledizione reiterata, dopo aver perso la moglie.
È la scena che dà il via al giallo. La sconosciuta stava effettivamente scappando da qualcuno ed è solamente la prima delle vittime che finiscono sotto la
“penna assassina” dell’autrice.
Goffredo, forte della sua esperienza, trova subito impiego come sbirro agli ordini del capitano di giustizia Luca Gallerani, e gli viene affidata la
ricerca dell’assassino. L’indagine in breve tempo si allarga, coinvolgendo altri personaggi tutti perfettamente calati nel contesto storico di riferimento.
Aveva lavorato sodo per diventare Bargello nella città dei Montefeltro e ora doveva ricominciare tutto da capo.
Un giallo storico di tutto rispetto, con le indagini della polizia senese che si sviluppano su più strade a fronte dei successivi omicidi perpetrati da mani sconosciute.
Un caso ben congegnato dall’autrice, dove i dettagli faranno la differenza per arrivare a una soluzione e incastrare i colpevoli.
Il presente e il passato dei protagonisti si intrecciano più volte in questo secondo episodio. Rispetto al primo libro, Giovanna Barbieri ci permette di conoscere meglio i due protagonisti principali, Edmundo e Goffredo, Escono allo scoperto i tormenti, le angosce, i ricordi dolorosi, soprattutto di Edmundo che in pochi anni ha perso l’intera famiglia, la madre e il fratello a Costantinopoli e la moglie Ginevra a Roma.
Attraverso dei flashback, molto spesso utilizzando l’espediente dei sogni, inseriti all’interno della narrazione, abbiamo la possibilità di scoprire dettagli del passato dei due protagonisti.
Il passato di Edmundo a Costantinopoli gioca un ruolo importante. A Siena si trova a fronteggiare una vecchia conoscenza, tal Leonardo Chiozzoto, reo di aver rubato il
Codice di Avicenna durante l’assedio che vide cadere la capitale del medio-oriente sotto l’attacco degli ottomani.
Si tratta dell’opera più importante che Avicenna abbia scritto, un trattato su cui si è basata la medicina in Europa e non solo per diversi secoli. L’autrice attiva la sua fantasia e la inserisce tra le pagine di questo codice, facendo ruotare parte della narrazione su di esso.
I giorni in cui la storia è ambientata sono frenetici. In città arrivano alcuni dei Signori più importanti della penisola per l’imminente palio dedicato a Maria Maddalena, un palio che si correva ancora “alla lunga”, diverso quindi da quello che conosciamo oggi. La corsa dei cavalli si disputava lungo le vie della città…
«So solo che i barberi non saranno più di dieci. E i cavalli partiranno alla lunga dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli fino a Torre Bardi in Postierla. Molti nobili senesi, notabili ricchi e signori di altre città porteranno i loro migliori cavalli al Palio. Si vincono alcune monete. Le spese per l’organizzazione saranno sostenute dalla Balìa, credo.»
Il capitano di giustizia ha ben chiaro che si deve fare luce sui misteriosi omicidi prima che tutto questo possa scatenare uno scandalo sulla città di Siena agli occhi dei signori accorsi per partecipare o semplicemente assistere allo spettacolo.
L’arguzia di Edmundo, che nel frattempo ha aperto una spezieria con l’aiuto di Fiamma, nel centro di Siena, aiuterà Goffredo nelle indagini, come già avvenuto nel primo episodio della serie.
Un giallo storico ben scritto, con
un linguaggio semplice ma preciso. Si denota la grande conoscenza del periodo e lo studio affrontato prima della stesura in merito alla “scenografia” che ospita la parte romanzata del testo. I mestieri, le corporazioni, gli usi e i costumi vengono riportati in modo fedele, con alcuni termini originali in lingua italiana antica.
Giovanna Barbieri ci regala una storia autoconclusiva, parte di una serie di gialli storici che immagino continueranno visto il finale che lascia più di un indizio per una possibile nuova avventura di Edmundo e Goffredo.
Copertina flessibile: 316 pagine
Editore: Independently published (19 novembre 2019)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 1709526742
ISBN-13: 978-1709526749
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