Trama
Roma, 366 dopo Cristo: un barcaiolo scopre nel Tevere il cadavere di una donna che ha al dito un anello dei culti dionisiaci. A Miseno, nel frattempo, uno straniero bussa alla villa del senatore Afranio e dichiara di essere il dio Dioniso in persona. È l’inizio di una complessa vicenda di delitti e misteri sulla quale indagano il magistrato Caio Celso e il suo braccio destro Alipio. Sullo sfondo della detection c’è l’Impero Romano del IV secolo d.C., che ormai da anni si divide tra due capitali, due troni e due religioni.
Recensione a cura di Roberto Orsi
Sotto il primo Valentiniano, infine, è stato primicerius degli exquisitores nella Schola agentum in rebus, ai Castra Peregrina, e in tutto l’Impero non c’è stata squadra più capace della sua di mettere le mani su un assassino, te l’assicuro
Mi chiamo
Caio Celso. Caio Flaviano Celso per la precisione. Come avete appena letto sono
primicerius degli
exquisitores, un magistrato direste voi oggi. Ho
“il corpo robusto del soldato, naso aquilino, occhi capaci di gelo e ironia, una folta barba da filosofo.” Sono un seguace del culto di Mithra dal punto di vista religioso e di Seneca dal punto di vista prettamente filosofico.
Vivo nella Roma del IV Secolo d.C., nella domus di mio padre, tra il Foro Boario e il Circo Massimo, ai margini del Velabro. Con me vivono due anziani liberti che mi aiutano nella conduzione della casa: Vitale e sua moglie Arbuscula. E poi c’è lei, Lidia, la stupenda e meravigliosa schiava di cui sono perdutamente innamorato da un anno, e lei lo è di me.
Il mio fido braccio destro nelle indagini è Alipio, un giovane arguto che spesso si sostituisce ai miei occhi, garantendomi una visione completa della situazione.
La storia che leggerete nel libro di Luigi De Pascalis mi vede protagonista come investigatore principale. Una vicenda piuttosto ingarbugliata, con tanti personaggi che giocano ruoli diversi, molto spesso non chiari ad una prima, non scrupolosa, analisi. Le parole che raccontano quanto avvenuto sono di Secondo Saturnino Salustio, già prefetto d’Oriente, al suo antico compagno d’armi Ammiano Marcellino. In una lunga lettera al suo vecchio amico, Salustio nel 378 d.C. rimembra gli avvenimenti del settembre 366 d.C. alla vigilia degli annuali
Ludi Romani Magni, le festività in onore del dio Giove.
Che meraviglia l’Antica Roma raccontata dall’autore, un calderone di culture e religioni.
Si è concluso da qualche anno il Concilio di Nicea, il primo concilio ecumenico cristiano, tenutosi nel 325 d.C.
Una pietra miliare nella storia della Cristianità, un punto di svolta della storia Romana, con l’obiettivo di dirimere le questioni teologiche che più stavano dividendo le credenze religiose all’interno del cristianesimo, a partire dalla corrente dell’arianesimo elaborata dal presbitero, monaco e teologo Ario.
Cristianesimo e paganesimo, una “sfida” che da qualche tempo sta dividendo l’impero. E su questa diatriba verte il giallo storico che Luigi De Pascalis ha voluto regalare a voi lettori del futuro.
Morti misteriose si susseguono nei giorni del racconto, a partire da quella della giovane Marzia trovata senza vita da un barcaiolo nel Tevere. Non è qualcosa di troppo strano nella nostra epoca, ma in questo caso è solo il primo di una serie di eventi tragici. Inoltre, la ragazza aveva al dito un anello legato al culto di Dioniso, il dio dell’estasi, del vino, dell’ebbrezza e della liberazione dei sensi.
Il cielo è minaccioso prima che si scateni la tempesta, gli edifici scricchiolano prima di crollare, gli incendi sono preannunciati dal fumo. Solo il danno che proviene dall’uomo è improvviso e si mimetizza con più cura quanto più è vicino.
L’arrivo sulla scena di un personaggio che si fa chiamare proprio come il dio che venera, Dioniso appunto, rende la vicenda alquanto complicata. Un elemento soprannaturale legato a riti arcaici, o un emulatore capace di trascinare con sé anime fragili e delicate in un gioco di potere che non possono comprendere, come personaggi in balia del drammaturgo?
Non è facile muoversi in questa situazione,
il rischio di pestare i piedi alla persona sbagliata è molto alto. Sono molte le cariche in gioco e i personaggi coinvolti a vario titolo nell’intricato reticolo degli avvenimenti.
Sacerdoti, magistrati, prefetti, autorità dell’Impero Romano, mossi dalla brama di potere e gloria, dal prevalere di un interesse sull’altro, spesso individuale più importante di quello collettivo. Mi ritrovo quindi a seguire
più indagini che si intersecano tra loro, alla ricerca di un fattor comune che sbrogli la matassa. Se poi anche chi dovrebbe stare dalla parte della giustizia, ha qualcosa da nascondere e probabilmente con un astuto doppio gioco cerca di insabbiare e depistare le indagini, il rischio di sbagliare si fa ancora più grave.
La Schola, l’unità composta da circa cinquecento vigili adibita ai servizi di polizia per la città di Roma, è composta da due gruppi: gli Exquisitores, la squadra che io dirigo, e i Varedarii. Questi ultimi vengono volgarmente chiamati i
tagliagole, sono dediti ad attività di spionaggio e molto spesso non si risparmiano in violenza se necessario. Bene, credo che Aquilio, il loro capo, non la racconti giusta. Le voci che circolano su di lui si fanno insistenti e non depongono a suo favore. Ho più di un sospetto sul suo coinvolgimento.
Non so dove mi porterà questa prima indagine, ma so che devo sbrigarmi. Io e Alipio non possiamo permettere il dilagare della violenza tra le vie di Roma. L’Impero è già abbastanza in difficoltà, in un periodo di lotte interne e prime disgregazioni ai confini più lontani dei territori conquistati. Non possono esserci altre morti innocenti. Volete sapere come va a finire…?
Possiamo definire migliore la fine di alcuni, peggiore quella di altri, ma la morte è uguale per tutti. Le vie sono diverse, la fine è unica. Non esiste morte maggiore o minore; la morte si comporta sempre allo stesso modo, con tutti…
Copertina flessibile: 316 pagine
Editore: Hobby & Work Publishing
Collana: Giallo & nero
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8878513873
ISBN-13: 978-8878513877
Link di acquisto cartaceo: Il signore delle furie danzanti
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