Trama
Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana. Uno sparo impreciso incrocia le vite dell’ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l’irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un’altra incredibile vicenda. Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell’Armata Rossa e “Liquirizia”, l’orsacchiotto di stoffa che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio. La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all’odio tra i popoli.
Recensione a cura di Maria Marques
Credete alle coincidenze? Credete che vi sia un filo che lega le nostre azioni, i nostri incontri e che, se fortunati, un giorno ci sarà svelato?
In “Liquirizia” dovete entrare in quest’ottica: nulla accade per caso, ogni attenzione va rivolta ai particolari.
Un giovane soldato italiano si ritrova sul fronte russo, per la precisione durante la battaglia di Stalingrado.
Due i fronti opposti, i soldati dell’Armata Rossa e le truppe dei paesi dell’Asse, si affronteranno tra il 1942 e il 1943 in una battaglia per il controllo della città, situata in una regione strategica, riducendola a macerie. I soldati di ambo le parti combattevano quindi per il possesso dei resti di pochi palazzi :
Diventò una lotta per strada. Le trincee si dipanavano nei cortili delle case e dentro i magazzini delle officine; mentre gli scheletri dei palazzi seguitavano a bruciare, si combatté corpo a corpo negli scantinati e dentro le gallerie fognarie.
In questa battaglia per conquistare o sottrarre metri di terreno si giunse persino:
al paradosso di un edificio di quattro piani il terzo dei quali veniva strenuamente tenuto dai russi, mentre quelli sopra e sotto erano in mano ai tedeschi.
A contrastare l’orrore incomprensibile della guerra, vi sono i sentimenti che permeano i protagonisti.
Gli Italiani furono presenti alla battaglia di Stalingrado e tra questi, l’autore Claudio Loreto, pone il protagonista, Giuliano Lanteri, giovane benestante capace di slanci improvvisi, senza riflettere sulle loro conseguenze, con un senso della lealtà altissimo:
Ti ringrazio generale, ma non farò mai nulla che possa minimamente nuocere ai miei compagni. Fucilatemi pure, ma non chiedetemi questo.
Dall’altro lato, Tanja, una giovane ballerina che, appese le scarpette al muro abbandonando la prestigiosa scuola di ballo del teatro Bolshoi, decide di imbracciare il fucile diventando un temibile cecchino, senza perdere tuttavia grazia, leggiadria e soprattutto umanità. E, in una città dove la vita non vale più nulla e la propria esistenza è appesa a un filo, dove i bambini sono usati dalle forze tedesche per procurare acqua, poiché con la distruzione degli acquedotti la città ne era sfornita, e i soldati sovietici non esitano a ucciderli, si comprende che
i valori, e la propria integrità diventano l’unico scudo possibile all’abbruttimento del proprio io. E, se due anime simili, s’incontrano, riescono a parlare, complice una delle tante coincidenze del romanzo, è inutile aggiungere che qualunque differenza di nazionalità si annulla, per trasformarsi in passione. La guerra però è presente in tutta la sua brutalità, e l’allontanamento tra i due, lascerà in sospeso due vite.
Claudio Loreto, è riuscito a condensare in un breve romanzo, i fatti salienti della
battaglia di Stalingrado e tesservi sopra una storia d’amore che si dipana ben oltre il conflitto.
Alternando descrizioni quasi da saggio storico e dialoghi concitati, quali potevano essere quelli del momento, l’autore è riuscito a creare un buon equilibrio tra la parte storica e quella di fantasia.
I personaggi sono accattivanti, specialmente Giuliano per il suo modo di rimanere umano, con una profonda coscienza di sé, per quel suo farsi paladino dei diritti e per il suo essere sempre sincero sino alle estreme conseguenze, senza mai nessun cedimento. Altro personaggio con tutto un vissuto che non lascia indifferente e con una forte carica di umanità è lo zio di Tanja, il generale Kovalev, anche lui coinvolto in quelle strane coincidenze di cui parlavo all’inizio.
Un romanzo che fa riflettere sulla guerra e sull’amore, quel sentimento che è capace di scaturire nelle più strane circostanze e riesce in alcuni casi ad alimentarsi di ricordi. Una storia gradevole in cui l’orrore della guerra si stempera nei sentimenti, lasciando e regalando briciole di umanità anche là dove il buio sembra calato completamente a congelare gli animi e i corpi degli uomini.
Copertina flessibile: 144 pagine
Editore: Leucotea (12 ottobre 2019)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8894917371
ISBN-13: 978-8894917376
Link di acquisto: Liquirizia
Che ne pensi di questo articolo? | |
Correlati