Trama
La rivoluzione francese ha rivoluzionato la storia dell’occidente. Ha cambiato il nostro modo di pensare, vivere e di fare politica. Un periodo storico fondamentale e affascinante vissuto attraverso lo sguardo dolce e inconsapevole di una graziosa dama italiana.
Recensione a cura di Alessandra Ottaviano
Il romanzo è ambientato nella Versailles di fine 1700, la storia d’amore tra Luisa Sofia, contessa di Chinon e unico personaggio inventato e Louis Philippe, conte di Chartres, si dipana sullo sfondo della rivoluzione francese, raccontata da un punto di vista originale, quello del duca di Chartres, un nobile che si appassiona alle nuove idee del popolo e ne sposa la causa. Ma anche dal punto di vista della protagonista Luisa, travolta dagli eventi che subisce gli sconvolgimenti portati da questo vento di cambiamento.
Vivevo in un mondo perfetto, tra balli, abiti, dolci e il senso della natura. Adesso vivo in un mondo di marce militari, povertà, fame e grida.
L’autrice, attraverso i due personaggi principali racconta puntigliosamente tutti gli accadimenti storici che hanno portato ai tumulti e al periodo cruento che è passato alla storia con il nome di “terrore”.
Nella dorata Versailles vive Maria Antonietta tra i fasti della sua corte di nobili, il suo bell’amante il conte svedese Fersen, la talentuosa pittrice personale Elisabeth Vigèe Le Brun. La regina è lontana dai problemi del popolo e non poteva neanche immaginare lo stato di rovina in cui versava il suo paese.
Mentre a Parigi il popolo fremeva e si sentiva più forte e unito che mai, deciso a far valere la propria voce, Versailles dormiva tranquilla.
Ma il famigerato “scandalo della collana” in cui viene travolta la “scellerata moglie austriaca” insieme al cardinale di Rohan, porta alla luce una situazione ormai insostenibile, provocando ancora più malcontento, è la goccia che fa traboccare il vaso.
Il 4 maggio 1789 si aprono gli Stati Generali in pompa magna, l’Assemblea Nazionale chiede a gran voce la Costituzione e subito dopo viene presa la Bastiglia.
La fame non si può spiegare, la puoi capire davvero solo se la vivi o ne leggi la sofferenza sul viso altrui.
La famiglia reale viene condotta al palazzo delle Tuileries, dove riusciranno ad evadere nella “fuga di Varennes” ma con il tragico epilogo di finire tutti al patibolo.
Era passato meno di un mese dell’esecuzione della regina, ma la ghigliottina continuava a lavorare a ritmo continuo. Sembrava aver preso vita, era come una bestia assetata di sangue a cui i cittadini si sentivano in dovere di donare ogni giorno delle vittime sacrificali.
Anna Nihil riesce, con grande maestria, proprietà di linguaggio e un’accurata documentazione storica, a catapultare il lettore negli anni del “terrore” francese dove si sono verificati eventi cruenti senza nessun riguardo né della libertà, né della fratellanza e ancor meno dell’uguaglianza.
La storia d’amore tra i due giovani resta marginale e serve un po’ a mitigare le atrocità che si susseguono a ritmo serrato. Tanti sono i personaggi storici citati la cui vita si muove in questo contesto dal commediografo Carlo Goldoni a Madame Bertin, la sarta personale di Maria Antonietta, alla scandalosa duchessa di Polignac. L’autrice utilizza una prosa scorrevole ma al tempo stesso molto coinvolgente trattando un periodo storico fondamentale che non smette mai di affascinare.
Copertina flessibile: 298 pagine
Editore: Youcanprint (1 agosto 2014)
Collana: Narrativa
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8891150797
ISBN-13: 978-8891150790
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