Graziano Consiglieri ha conseguito la Laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne all’Università di Genova. Giornalista pubblicista, lavora per la redazione sportiva ligure de La Stampa. Ha al suo attivo una decina di libri: la raccolta di poesie «Di Terra, d’Acqua e di Vento». (Ennepilibri, 2004); due romanzi «Amore a prima vista – La nostra fattoria» (Spes 2007) e «Il segreto della Fattoria» (Spes 2019) e un’antologia «La gioia di incontrarci – Il mondo di Michela» (Spes 2013) sul mondo dell’handicap; tre monografie sportive, dedicate al Panathlon (2008 e 2018) e alla Rari Nantes Imperia (2009). Con Araba Fenice ha scritto un giallo, «Il paese dove non moriva nessuno», in uscita in questi giorni, e i due romanzi storici «Il tesoro dei Catari» (2016) e «Sulle tracce dei Catari» (2018). Sta lavorando al terzo e ultimo volume della trilogia.
Usando solo 5 aggettivi descrivi che scrittore sei
Eretico, ovviamente, ma anche creativo, scenografico, imprevedibile e intrigante.
Una motivazione che convinca il lettore a leggere i tuoi libri
La verità non è mai come ci viene propinata e la storia, sempre e troppo spesso, è scritta dai vincitori. Lo spazio, in questi due primi libri di una trilogia, è per i perdenti, per chi è stato messo a tacere. Storia documentata e fantasia dosante opportunamente, con continui passaggi tra il presente investigativo e il passato storico.
Dacci la tua citazione preferita dei libri che esporrai
“Prima di tuffarsi tra le fiamme, Bertrand guardò oltre le colline, elevando una preghiera per i quattro perfetti che, nottetempo, avevano lasciato la Rocca, riuscendo forse a non farsi scoprire dai soldati francesi. Con questo pensiero, alzò gli occhi al cielo e la voce gli uscì serena: «Pater noster qui es in caelis, sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum…» Poi passò da quell’inferno per trovare il proprio paradiso”. (Il tesoro dei Catari, Araba Fenice, 2016)
“Senza voce e senza spirito, siamo corpi vuoti, siamo la polvere cui ritorneremo. Siamo Cenere. Cenere in movimento”. (Sulle tracce dei Catari, Araba Fenice, 2018)
Cosa significa per te la Storia?
Un cammino che è stato percorso e di cui, in realtà, conosciamo solo una minima parte, ma anche un preannuncio di quanto ci attende in futuro, se da essa non impareremo nulla, come troppo spesso accade.
Perché hai deciso di partecipare a Scripta Manent?
Perché è un’occasione unica, perché mi piacciono le sfide e chi si vuole mettere in gioco… e questa prima edizione è tutto questo. Senza dimenticare che, proprio perché incentrata sui romanzi e i thriller storici, sarebbe stato “poco intelligente” non esserci.
Ecco i libri che Graziano esporrà a Scripta Manent!