«Leonardo, che fate?» chiese subito il duca chiamandolo per nome. «Non mangiate?»
«Eccellenza, ho visto qualcosa in un momento d’estro e devo catturarlo» replicò, iniziando a tratteggiare i contorni di una donna; mi accorsi che stava ammirando Bianca e che era seduta di profilo accanto a lui.
«Che dipingete?» chiese curioso il duca.
«La gioconda ragazza» replicò Leonardo indicando con lo sguardo Bianca….
Oggi vogliamo presentarvi una novità editoriale con protagonista ancora una volta Leonardo… (suvvia non storcete il naso, è il cinquecentenario dalla sua morte… e quando gli ricapita?) e se si parla del genio italiano i libri per conoscerlo e per raccontarlo, troveranno sempre spazio in TSD!
Stregoneria, morti sospette e donne bellissime.
“Leonardo e la morte della Gioconda”, scritto da GP Rossi, edito da Diarkos è un romanzo che unisce
la storia con la fantasia dell’autore, fornendo una chiave di lettura inedita del quadro più famoso dell’artista,
a 500 anni dalla sua morte.
Artista, inventore, scienziato:
Leonardo Da Vinci è stata una delle figure più poliedriche ed enigmatiche del Rinascimento. Nel romanzo di Rossi, il grande inventore veste
gli inediti panni dell’investigatore: deve scoprire chi sta cercando di avvelenare la piccola Bianca, la figlia di Ludovico Maria Sforza, duca di Milano.
Per scoprire il mistero e salvare la bambina, Leonardo e il suo assistente Salaì ci conducono in un viaggio affascinante nella
Milano del Cinquecento, tra condizioni igienico-sanitarie precarie, bettole, roghi alle streghe, cimiteri e quartieri degradati.
Alla base del mistero,
sembra esserci la magia, ma Leonardo avverte il suo assistente: la magia non esiste,
“la scienza è l’unica risposta”. Quello che ancora non si riesce a spiegare è solo una scoperta che non è ancora diventata di dominio pubblico. E quella che sembra essere una strega, in realtà, è solo una donna molto colta, in grado di utilizzare le erbe e le droghe in modo da creare allucinazioni, veleni e visioni.
Entriamo un po’ di più nella trama? Leggiamola insieme
Un manoscritto creduto perduto e misteriosamente ritrovato, due storie legate tra loro.
Salaì, discepolo indisciplinato di Leonardo, violento e ladro, si trova suo malgrado a investigare insieme al maestro sul misterioso avvelenamento di
Bianca Giovanna Sforza, presunta modella della famosa Gioconda. Circondati da situazioni oscure e magiche, la loro avventura si dipana in una Milano del 1496, descritta in modo accurato, con i suoi Sestieri e Contrade e in mezzo ai suoi meravigliosi Navigli. Leonardo e Salaì scopriranno che dietro a tutto vi è lo zampino della Francia, con il preciso intento di spodestare il Moro e di entrare a Milano, cosa che avverrà nel 1499. A causa di ciò, Leonardo sarà costretto a fuggire e, dopo mille peripezie, dovrà rifugiarsi nella stessa Francia con il suo nuovo discepolo, Francesco Melzi. Qui la Gioconda, ovvero il dipinto di Bianca Giovanna Sforza, sarà la chiave di tutti i misteri, al centro dei quali vi sarà l’oscura presenza della strega Arima, che continuerà a tormentare Leonardo fino alla mortale resa dei conti.
Il romanzo ha una cornice narrativa che lo fa passare per
un manoscritto cinquecentesco ritrovato ai giorni nostri per caso in soffitta, in uno scrigno pieno di riso che ha permesso alle carte di non venire intaccate dall’umidità. Le pagine sono scritte, nella prima parte, da Salaì e, nella seconda, da Francesco Melzi,
i due assistenti di Leonardo. I primi capitoli sono ambientati a Milano, dove, come abbiamo visto, Leonardo è chiamato a indagare sui tentativi di avvelenamento di Bianca Sforza. L’inventore dovrà destreggiarsi tra
oscuri intrighi di corte che porteranno i francesi a estendere il loro dominio sul ducato di Milano.
La seconda parte del romanzo è, invece,
ambientata in Francia, alla corte di Francesco I, dove nuovamente si stanno verificando morti sospette, che permetteranno a Leonardo di far piena luce anche sulle vicende del passato.
In quegli anni
Leonardo sta dipingendo la Gioconda, il suo quadro più emblematico. Proprio in quel dipinto, l’artista decide di inserire
simboli ed elementi iconografici che spiegano il mistero della morte di Bianca Sforza. Chiunque vorrà conoscere la verità non dovrà far altro che leggere i messaggi nascosti tra le pennellate del quadro. Un esempio:
il sorriso della Gioconda, altro non sarebbe, secondo la narrazione, che quello beffardo della bellissima strega, responsabile delle morti sospette a corte. Strega che Leonardo aveva già dipinto nell’affresco dell’
Ultima cena, nella veste dell’apostolo Giovanni.
Il romanzo di GP Rossi permette di conoscere l’arte e l’attività di Leonardo attraverso un racconto suggestivo e misterioso,
un giallo storico che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina.
E ora due righe sull’autore
G.P.Rossi lavora nelle Telecomunicazioni, è giornalista pubblicista e scrive su “CorCom”, quotidiano online che si occupa di economia digitale e innovazione. Appassionato di scrittura, ha pubblicato “Sherlock Holmes. La vestaglia della Contessa di Castiglione”, “Sherlock Holmes e la Sindrome di Abraham de Moivre”, “Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr”. Ha pubblicato inoltre quattro saggi su argomenti quali Digital Identity, Realtà Virtuale, Blockchain e Realtà Aumentata.
Copertina flessibile: 208 pagine
Editore: Diarkos (16 luglio 2019)
Collana: Narrative
Lingua: Italiano
EAN 9788832176162
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