Bentrovati al nostro consueto appuntamento con i commenti al libro che abbiamo letto in condivisa nel gruppo “Thriller storici e dintorni”
Ad aprile, tra una Pasqua e un ponte per la festa della Liberazione siamo andati indietro nel tempo fino al Medioevo, e siamo approdati a Parigi, con “I sotterranei di Notre-Dame” di Barbara Frale.
Al ritorno da questo viaggio, questo è ciò che i lettori ci hanno raccontato.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato con il solito entusiasmo!
Trama
Parigi, 1301. Perché il re di Francia e i suoi uomini più fidati si aggirano furtivi nei sotterranei di Notre-Dame? Che cosa stanno disperatamente cercando? Filippo il Bello è disposto a tutto pur di scongiurare un evento fatale per il suo regno e la sua discendenza. Anche a mobilitare i migliori consiglieri perché raggiungano Roma: proprio in Vaticano, sotto la protezione del papa, si nasconde il celebre Arnaldo da Villanova, noto come il Catalano, geniale e discusso medico di Bonifacio VIII, un tempo al servizio di Filippo il Bello, poi accusato di praticare la magia. Ora il re lo rivuole presso di sé. Per quale motivo? Il pontefice nutre dei sospetti su quella richiesta e teme che Filippo il Bello stia orchestrando un complotto contro la Santa Sede. Per questo affida il compito di indagare al nipote, Crescenzio Caetani, giovane studente in Medicina, e a Dante Alighieri, delegato della Repubblica di Firenze. Addentrandosi nei meandri della Biblioteca Apostolica, sfogliando inestimabili trattati medici del mondo antico, i due tenteranno di scoprire cos’è che tormenta il monarca più potente della cristianità. Un segreto che il Catalano, custode della tradizione magica dell’Oriente, pare conoscere, ma che non sembra disposto a rivelare…
Una terribile minaccia è nascosta nei sotterranei della cattedrale di Notre-Dame
L’unico uomo in grado di porvi riparo si trova in Vaticano
Perché il papa si affiderà a Dante Alighieri?
Laura Pitzalis
La prima cosa che mi ha impressionato in questo libro della Frale è l’immensa cultura storica dell’ autrice, che traspare già dalle prime pagine, e capisco il duro e lunghissimo lavoro di ricerca che c’è dietro la realizzazione del libro. Diciamo che l’ho letto con google sempre a portata di mano: Agnello vegetale della Tartaria, Golem, caratteri Cufici, la Teriaca, il fiore di Eliotropio, Naasseni … parole incomprensibili che mi hanno indotto a una ricerca più approfondita che ha allargato il mio campo culturale.
Tutti i personaggi sono rigorosamente storici: Guglielmo Nogaret, Papa Bonifacio VIII, Arnaldo da Villanova, Matteo Bentiveglia d’Acquasparta, Pietro Valeriano Duraguerra , Filippo il Bello, Dante Alighieri, Bernardo Gui … per citarne alcuni. Tutti ben descritti e caratterizzati talmente bene che si visualizzano davanti a me … non sto leggendo ma vedendo un libro!
Da non dimenticare Lanius un personaggio misterioso, nessuno sa chi è, neppure se sia del tutto umano. Letale , sfuggevole e devastante, compare di notte e all’improvviso, colpisce e sparisce: non per niente Lanius è un nome latino e significa “carnefice”: scoprirete chi è leggendo il libro e ne rimarrete sorpresi.
Affascinanti le figure femminili: Giovanna regina di Navarra e sposa di Filippo IV, Maddalena Caetani, nipote di Bonifacio VIII, Matilde contessa d’Artois, Maria di Brabante, seconda moglie di Filippo III . L’autrice riesce per ognuna di loro ad esaltarne la personalità, le rende vive ai nostri occhi scoprendo la loro fragilità ma anche la loro forza, le loro afflizioni ma anche le loro speranze. Meravigliose Giovanna e Maddalena: sono proprio loro le vere protagoniste, proprio loro che con astuzia e ingegno daranno una svolta all’intero arcano. Due donne “rivoluzionarie” visti i tempi.
E che dire della capacità descrittiva della Frale? Mi ha estasiato con un linguaggio aulico ma nello stesso tempo chiaro, armonioso e ironico, grazie al quale anche le pagine più controverse e prettamente storiche non risultano noiose né prolisse
C’è qualcosa però che mi ha lasciato perplessa in questo libro, anzi un personaggio: Dante Alighieri … In effetti non ho capito il suo ruolo nel contesto del racconto, mi sembra un po’ “appiccicato”: se lo estrapoliamo dal racconto non mi sembra che ne intacchi la trama né che crei “ vuoti” nella narrazione. O semplicemente sono io che non ho capito la sua valenza …
A fine lettura il titolo, “I sotterranei di Notre Dame”, mi è sembrato un po’ fuorviante, in effetti i sotterranei compaiono solo nelle prime pagine e poi non sono più citati. Riflettendo con più calma ne ho capito il significato: è proprio nei sotterranei che nasce l’ “antidoto” del segreto che tormenta il monarca più potente della cristianità, ed è dai sotterranei che parte la missione che dovrà scongiurare un complicata situazione che potrebbe essere fatale per il regno di Filippo IV e per la sua discendenza. Naturalmente è solo una mia interpretazione, mi piacerebbe sapere dall’autrice il perché di questo titolo: “I sotterranei di Notre-Dame”
Virzo Laura
Storia bella e scorrevole. Bella l’idea dell’identità segreta anche se a conti fatti non ha prodotto veri progressi per i suoi protetti. Bella l’insinuazione per cui è stato deciso lo sterminio dei templari!! Il tema dell’allieva avrebbe potuto essere più approfondito.
Elisa Balthazar
Il primo capitolo mi ha ricordato uno di quei cartoni animati degli anni ’80 con l’eroe mascherato che scende tra il popolo ad aiutare i più bisognosi e mi piaceva, scritto in maniera scorrevole, si leggeva velocemente, senza troppe pretese. Ma poi andando avanti, si è rivelato un libro fatto di nulla, in cui non succedeva nulla, con personaggi che non facevano altro che chiacchierare e spettegolare. Deludente. Mi aspettavo di più, anche visto che c’erano personaggi come il re di Francia e Dante. Alla fine, mi sa che Dante era lì solo per far numero.
Angela D’Albis
Come ho già accennato in altri commenti in corso lettura, il libro della Frale mi è piaciuto in parte. Fino alla terza parte ero entusiasta perché mi prendeva, i personaggi erano reali e, quindi, validi storicamente, la descrizione di Parigi molto bella, aspettavo con ansia di sapere quale fosse il segreto custodito nei sotterranei di Notre Dame.
Poi la lettura è diventata meno scorrevole e mi ha delusa un po’. Alcuni personaggi, come Dante, sono stati inseriti non si sa per quale motivo, e il segreto che angoscia Filippo il bello è piuttosto banale. Tuttavia, nonostante queste note negative, mi è piaciuta questa lettura perché mi ha fornito lo spunto per fare qualche ricerca personale sul periodo storico trattato e sui personaggi citati e di godere degli approfondimenti, sempre molto interessanti, degli amici del blog! Grazie a tutti!
Marina Vigano’
Ecco il mio contributo: Ho trovato questo libro un po’ particolare rispetto a quelli letti precedentemente, a cominciare dal titolo un po’ fuorviante.
Immaginavo che ci fosse chissà cosa..e poi …A volte m’è sembrato che nel libro ci fossero delle frasi, o parti mancanti.
Nel complesso..la considero lettura leggera…
Paola Nevola
Il romanzo della Frale è ambientato nel 1300 alla Corte di Francia di Filippo IV il Bello e nello Stato Pontificio sotto il papato di Bonifacio VIII. I rapporti tra il Papa e il Re di Francia sono molto tesi, c’è chi trama per fomentare una guerra che può avere risvolti catastrofici per il popolo, scatenando un epidemia mortale, inoltre Filippo il Bello teme che alcuni segreti possono venire a galla a minare il suo trono. Il re intima al cardinale Acquasparta di recarsi a Roma e riportare a Parigi Arnaldo da Villanova il Catalano medico e protetto del Papa, con lo scopo di attingere alle sue conoscenze per trovare un antidoto.
Il Papa affida a suo nipote Crescienzio Caetani di svolgere indagini sulle vere intenzioni del monarca, che si avvale del contributo della sorella Maddalena e dell’amico Dante Alighieri, un cammeo che l’autrice offre al lettore.
Il romanzo si snoda tra intrighi, provocazioni e misteri, dove tutto sembra prendere una direzione per poi condurci in un’altra, come una spystory moderna in cui paventa il pericolo di una guerra batteriologica.
La vicenda è incentrata prevalentemente sui personaggi maschili, la maggior parte realmente esistiti, l’autrice ci mostra un Re di Francia dalle svariate sfaccettature che sorprendono il lettore. Alle donne è riservato un ruolo incisivo nel determinare la storia: Maddalena con la sua purezza ed esuberante voglia di scoprire e imparare cercando di emanciparsi dal costretto ruolo della donna dell’epoca; la regina Giovanna vincolata nel suo ruolo femminile di regina, angustiata dal rapporto difficile col consorte, si svela come una donna risoluta e determinata.
Devo dire che sono rimasta affascinata dalla immensa sapienza storica della Frale, partendo dalla costruzione dei personaggi, al contesto storico, ai riferimenti sulla Medicina, l’Alchimia e la chiaroveggenza, un libro che induce a molti approfondimenti.
Lo stile di scrittura seppur sorretto da una notevole conoscenza storica è risultato a tratti poco scorrevole, l’inserimento di molti personaggi ha intricato notevolmente la narrazione.
Il titolo del libro è fuorviante, la cattedrale e i sotterranei sono accennati solo all’inizio ed è lo spunto da dove parte la vicenda, ma poi nulla più, peccato, (da quanto mi è stato spiegato la casa editrice gioca molto sulla forza del titolo). Mi aspettavo un’epilogo diverso più ricco di pathos, però mi ha spiazzata lo stesso piacevolmente.
Stefania Scaramucci
Per me è stata una buona lettura, affascinanti le descrizioni di Parigi che danno al lettore la sensazione di essere lì sul posto, bella anche la trama (nonostante il titolo sia un po’ fuorviante da quella che poi risulta essere la vera storia narrata). Ben scritto, scorrevole e con un gradevole pizzico di ironia a volte, che non guasta.I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati, tra i miei preferiti la piccola Maddalena (“Tu sei zolfo rosso, Maddalena. Sei zolfo rosso.E sotto la mia guida, raggiungerai la perfezione!”), mi piacerebbe un sequel su di lei .
Moltissimi i personaggi e i riferimenti storici, tutti molto ben curati, che rivelano la preparazione e lo studio a monte della scrittrice. Per me una lettura consigliata.
Roberto Orsi
Un libro particolare. Forse dal titolo e la trama ci si aspetta qualcosa di diverso, ma Barbara Frale ha inserito in questo romanzo le sue conoscenze da saggista, esperta del periodo, della monarchia francese e dell’Ordine Templare, soprattutto della parte finale che conduce al processo voluto da Filippo Il Bello. Dico che è un romanzo particolare perchè racconta una storia senza quasi far accadere nulla. Leggendolo ci si rende conto che tutta la vicenda è basata su discussioni, argomentazioni, digressioni anche filosofiche, pettegolezzi di varia natura che coinvolgono i personaggi più influenti di quel tempo. Da Filippo il Bello, assoluto protagonista del romanzo, a Papa Bonifacio, da Dante Alighieri, pur con un ruolo marginale, a Nogaret consigliere del re. Una vicenda che si snoda tra Parigi e Roma, tra sotterfugi e illazioni, con il trono di Francia che rischia di crollare da un momento all’altro per un segreto che non deve assolutamente essere svelato. Come detto, forse il titolo è fuorviante dettato più da manovre commerciali, ma nel complesso è un libro che mi è piaciuto, pur mancando di quel quid, quel pizzico di azione che avrebbe potuto renderlo ancora più accattivante.
Michela Vallese
Quello che mi è piaciuto di questo libro è la ricchezza di particolari. Amo le storie un po’ contorte, dove tutto si collega e devi stare attento a non perdere alcun dettaglio. Nonostante ciò, credo di non essermi gustata appieno questa lettura, probabilmente perché ho dovuto temporaneamente interrompere la lettura a metà a causa di un viaggio e riprenderla successivamente. Nel complesso comunque il mio giudizio è positivo.
Maria Marques
Un romanzo ambientato nel 1300 che si sviluppa in due luoghi , Parigi alla corte di Filippo il Bello e Roma, alla corte papale di Bonifacio VIII.
Due ambienti, in cui l’avidità di potere genera e degenera in azioni spregiudicate ed il sussurro, le maldicenze creano sospetti che vengono amplificati ad arte creando alleanze e disfacendole. Un uomo, Arnaldo da Villanova detto il Catalano, prima medico di alla corte parigina ed poi del pontefice, sembra diventare il perno di un pericoloso equilibrio mentre i rapporti tra il sovrano ed la sede papale si fanno tesi e sottili come una lama di rasoio. Bonifacio VIII incarica un giovane nipote di indagare i motivi della richiesta per cui il sovrano desidera che il Catalano ritorni presso di lui. Il giovane investigatore, avvezzo alla corte papalina, è solo giovane all’anagrafe, ma sa benissimo come muoversi in quelle sale dove tutto è accennato e mai detto apertamente, ma anche il Catalano sta conducendo una sua personale ricerca mentre Dante Alighieri osserva e si aggira poco pratico, in quelli che si presume diverranno i gironi infernali, traendo ispirazione per la sua Commedia. Percorsi tortuosi quindi ,vicoli ciechi, accenni all’alchimia ed alla filosofia, personaggi enigmatici concorrono a contribuire alle pagine di un libro che si legge molto velocemente. I personaggi sono abbastanza caratterizzati da incuriosire il lettore, ma non assurgono mai ad avere uno spessore rilevante, neppure Filippo il Bello che comunque spicca su tutti. Concluso il romanzo, posso dire che la penna dell’autrice ha regalato un affresco storico, preciso e puntuale della società dell’epoca, infarcito di mille curiosità che denotano la sua competenza e cultura e,anche se la trama si fa esile ,la lettura è comunque gradevole.
Elisa Mannino
L’idea mi è piaciuta. Più leggevo più volevo leggere. Alcune parti un po’ confuse,altre con aggiunte che forse potevano essere evitate perché non funzionali, ma mi è piaciuto. Gli darei un buon voto alla fine.
Cinzia Cogni
Un romanzo scorrevole, ricco di personaggi realmente esistiti nell’Europa del XIV sec. ed in particolare in Francia durante il regno di Filippo il Bello, che come ci insegna la storia a cui l’autrice è rimasta fedele, fu in netto contrasto con il papa di allora Bonifacio VIII.
L’autrice,famosa storica, ha creato un romanzo dove mette in evidenza tutte le sue competenze, tutto il suo sapere, dando al lettore la sensazione di fare un viaggio a ritroso nel tempo.
Fra luoghi e personaggi ben descritti si svolge una trama incentrata su un mistero che se svelato rischia di far crollare il Regno di Francia e Barbara Frale è bravissima a mantenere i segreti e la suspence ,dalla prima all’ultima pagina.
La scrittura e la parte storica sono impeccabili, poco credibile invece, la parte romanzata, a mio avviso ci sono diverse lacune: il personaggio di Dante che pare messo lì per caso, l’aspettativa di leggere una storia ambientata a Notre Dame che invece fa solo da cornice, i sotterranei che servono solo per aumentare la sensazione di mistero e la storia che si compone di tante tessere ma che nel finale, non si incastrano perfettamente.
Adatto ai lettori curiosi, che amano i misteri, gli approfondimenti storici e che hanno voglia di leggere un romanzo sicuramente insolito nel suo genere.
Maria Acosta Diaz
Un romanzo scritto con correttezza. Sono sicura che ogni particolare storico è stato spiegato al meglio. All’inizio c’è un po’ di confusione per quanto riguarda il personaggio di Fontaineblau, poi si capisce benissimo chi sia, anche se con un po’ di fantasia e a fatica. Quello che non mi è piaciuto è stato la pubblicità del libro se “c’è un segreto nascosto nei sotterranei di Notre-Dame” il segreto deve essere scoperto alla fine del libro, invece questo non succede. Forse è stato un trucchetto della casa editrice affinché il libro si acquisti al meglio e l’autrice non ha a che fare con questo . Ma non mi sembra una strategia buona. Di fatto, ho letto il libro perché credevo che questo segreto era la cosa principale del libro e che l’ambientazione storica, pur eccellente, era soltanto questo: un’ambientazione per fare che il segreto diventasse più credibile. I sotterranei si descrivono soltanto una volta e poi non si sa nemmeno qual è la sua funzione. Lo stile di Barbara Frale è perfetta. Dal mio punto di vista quando si arriva alla fine di un libro qualsiasi mistero di cui si ha parlato nel libro deve essere svelato, a patto che non ci sia un secondo libro dove i misteri del precedente si portino alla luce.
Patty Bra
Ammetto che mi manca il 20%, anche se in questi giorni è in lettura esclusiva, vorrei lo stesso dare un mio parere sul libro, ovviamente basandomi su quello che ho letto fin’ora. All’inizio ho fatto fatica a distinguere i personaggi, tanti nomi e tanti ruoli che successivamente, grazie alle descrizioni precise, sono riuscita ad inquadrare meglio. Una lettura che inizia lenta, ma poi prende il via ed è riuscita a conquistare la mia attenzione e sopratutto il mio interesse negli eventi e nei vari personaggi. Ho apprezzato la presenza di Ser Dante, anche se secondario e forse non importante nella vicenza, i suoi interventi sono piacevoli e denotano da parte dell’autrice una profonda conoscenza di Alighieri. Barbara riesce a trasportarti dove vuole, nel 1300 alla corte di Filippo il Bello e a Roma nelle alte sfere vaticane, questo dimostra la sua minuziosa preparazione perché rende tutto vero, credibile e descrive perfettamente i luoghi così com’erano all’epoca, non presenta finti stereotipi e non cerca di addolcire tradimenti, sotterfugi, amori o altro nelle varie corti. Ho apprezzato i dialoghi, ovviamente non si può sapere cosa si fossero detti veramente, eppure ho avuto la sensazione che loro avessero espresso proprio quelle parole. L’autrice riesce a dare rilievo a dettagli e la tua attenzione si focalizza lì e la mente continua a pensarci. Tutto è tenuto in piedi dal segreto che nasconde il Re e anche se manca azione, il libro mi piace molto. Sono felice di aver condiviso con voi questa lettura.
Eliana Corrado
Un romanzo storico che mi ha intrigato, appassionato, divertito, anche deluso in alcuni punti, ma che comunque mi ha tenuta sempre viva la curiosità e la voglia di andare avanti.
Io lo definisco il romanzo dei contrasti: quelli reali, dei personaggi, ciascuno con un suo doppio (o un suo altro) che deve tenere mascherato, e che maschera a sua volta; e quella dei luoghi: di Parigi come di Roma, ci viene mostrato il lato ricco, sfarzoso, nobile della corte del re Filippo il Bello e quella povera (soprattutto all’inizio) che brulica di mendicanti e di fango.
Ciò che mi ha colpito e che mi è piaciuto di più, è l’aver voluto mostrare la parte umana di personaggi che hanno fatto la Storia e che noi conosciamo solo nella loro veste istituzionale, e che si riassume bene in una frase “un conto è l’uomo e un conto il ruolo. Filippo di Fontainebleau mi voleva bene, lo so. Però è incatenato al trono mani e piedi. Alla fine, il re ha prevalso.”
Perchè, questo è, a mio avviso “I sotterranei di Notre-Dame”: il voler raccontare ciò che potrebbe essere stato, quella storia che sta sotto la crosta della Storia: i drammi, le trame, gli orditi che si sono consumati laddove nessuno poteva vederli ma che poi hanno generato I fatti Storici.
Personalmente ho apprezzato molto la prima metà del libro, con lo snocciolare pian piano la Storia e il racconto. Confondere il lettore con il doppio che ognuno dei personaggi sulla scena aveva… e che forse ogni essere umano ha.
Il libro, a parer mio, si perde un po’ nella seconda parte, e in una conclusione che lascia un po’ di sete, come se la chiusura fosse stata affrettata; alcuni personaggi, come Dante, mi sembrano del tutto inutili, o posticci; qualche nodo non è ben disciolto e resta lì, come una macchia.
Ma mirabili sono alcune descrizioni, e la scrittura della Frale è sicuramente di buon livello.
Un libro che non rientra tra le indimenticabili letture, ma che comunque consiglio a chi vuole un romanzo storico leggero.
E per comunque non dimenticare mai che
“Certe logiche che muovono il secolo restano sconosciute alle persone comuni, e i potenti si guardano bene dal rivelarle, vuoi per interesse, vuoi per pudore.”
Allora come oggi. La Storia insegna, la Storia si fa Storia.
Pagine: 324
Lingua: italiano
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