Bentrovati al nostro consueto appuntamento con i commenti al libro che abbiamo letto in condivisa nel gruppo “Thriller storici e dintorni“
A marzo abbiamo letto “La spada e il rosario. Gian Luca Squarcialupo e la congiura dei Beati Paoli” di Adriana Assini.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato con il solito entusiasmo!
Di seguito i commenti a fine lettura!
Trama
È il 1516 e a Palermo governano gli spagnoli. Malgrado i soprusi del viceré Moncada e dei suoi complici, la vita sembra scorrere tranquilla, tra indolenza, bellezza e rassegnazione. Ma l’apparenza inganna. Un gruppo di mercanti, capeggiati dall’intraprendente Gian Luca Squarcialupo, sull’orlo della bancarotta, trama per riportare un regnicolo sul trono e cambiare una buona volta lo stato deprecabile delle cose. Attraente e risoluto quanto irragionevole, Gian Luca ha fegato da vendere ma le contraddizioni non gli mancano, neppure in amore, visto che s’è sposato per convenienza ma si danna l’anima per la moglie di un altro. Quando Ferdinando il Cattolico tira le cuoia, e dalle lontane Fiandre gli subentra il nipote Carlo, anche nella città delle zagare circola aria nuova: è il momento di fomentare una rivolta popolare per ottenere pane e giustizia per tutti. Lo Squarcialupo conosce a uno a uno i suoi perfidi avversari, però non s’accorge delle insidie che si nascondono proprio sotto i suoi passi, nelle viscere profonde della terra, dove uomini loschi avvolti nel mistero decidono nell’ombra le sorti del Regno. Armati di lame e di rosari, sono i Beati Paoli.
Maria Marques
Gian Luca Squarcialupo non è un protagonista che si ama immediatamente, bisogna entrare nel suo mondo, nel suo modo di pensare per comprenderlo a fondo. Pagina dopo pagina questo personaggio poco conosciuto, ritorna alla vita con le sue debolezze, i suoi pregi ed i suoi difetti, mentre l’autrice dipinge il contesto storico, la Sicilia del 1516 sotto il dominio degli spagnoli, un mondo di povertà dove i soprusi non si contano. Non è gradevole Gian Luca come lo incontriamo nei primi capitoli, un mercante sull’orlo della bancarotta che rincorre prestiti, che si nasconde dai creditori, quindi un uomo ripiegato per forza o per incapacità di gestione delle proprie finanze, su sé stesso, in ragione della sua sopravvivenza. In quel suo mondo egoista rientra il suo matrimonio di interesse ed il suo amore verso Francesca Campo, un amore che sembra quasi un modo per esorcizzare il presente e tornare ad un passato più tranquillo e di speranza.
Ma Gian Luca cresce nel romanzo, cresce in modo percettibile agli occhi del lettore, mentre le speranze di un cambiamento politico ed economico della Sicilia vanno scemando, mentre le proteste, non solo dei mercanti ma anche di una parte della nobiltà, cominciano a serpeggiare, ed in questo suo crescere prende coscienza di sé, del suo essere e del suo valore come uomo. Certamente la visione di questa crescita all’inizio è sempre mutuata attraverso i suoi bisogni spiccioli e la sua passione per gli agi, ma poi questo quadro si allarga a comprendere e capire i bisogni primari, gli interessi della gente, tanto da diventare un’altra persona. Ed è questo Gian Luca che piace, che affascina e che non ti lascia abbandonare le pagine del libro mentre il racconto della Assini perde la sua apparente tranquillità e diventa concitato come la rivolta che sta maturando. Ci sono però occhi ed orecchie che stanno sempre in agguato, che prevedono, che intrigano nell’ombra per mantenere tutto esattamente come è, che sanno come attrarre dalla loro parte, persone dalla coscienza più malleabile, che si vendono facilmente, senza remora alcuna. Un libro che non è facile, bisogna entrare pian piano nella vicenda, nell’animo del protagonista, nel suo concetto di lealtà, giustizia, amore e amicizia, mentre la Sicilia esce vivida dalle pagine del romanzo con il suo sole cocente, il suono della risacca del mare, i profumi ed il suo dialetto che compare nella narrazione per rafforzare, quasi ce ne fosse bisogno, l’identità di un popolo che nonostante tutto non si arrende.
Alessandra Ottaviano
Il romanzo è ambientato nel Regno di Sicilia del 1516 dominato dagli spagnoli, nella figura del vicerè Hugo Moncada. Re Ferdinando il cattolico è alla fine dei suoi giorni, a succedergli sarà il nipote Carlo d’Asburgo, figlio dell’emblematica Giovanna la pazza. Fin dalla notte dei tempi la Sicilia ha subìto innumerevoli dominazioni straniere.
“Questa nostra isola ha ingolosito parecchi nel corso dei secoli, dai romani ai fenici, dagli arabi agli svevi. Tutti hanno preso, è vero, ma tutti hanno dato, contribuendo a farne un luogo unico e straordinario.”
La successione è accompagnata da un’ondata di malcontento generale che sfocia in una complessa trama di congiure e rivolte. Sia la piccola nobiltà, sia i commercianti e sia il popolo sono schiacciati da esose tasse. Il malessere dilagante coinvolge anche il Santo Uffizio in ragione dei privilegi di cui godevano gli ecclesiastici, in oltre la chiesa siciliana non era favorevole all’introduzione dell’inquisizione spagnola che determinò l’esilio e la conversione forzata di tanti ebrei.
In questo preciso quadro storico, Adriana Assini ci fa conoscere uno dei tanti personaggi storici dimenticati: Gianluca Squarcialupo, un uomo coraggioso e ostinato che crede in grandi ideali di uguaglianza e ha sete di libertà e rivalsa. Si mette così a capo del popolo, di alcuni nobili siciliani e dei mercanti per sovvertire il governo spagnolo reo di averli affamati attraverso una tassazione ingiusta.
“Su questa terra la felicità costa cara e non arriva mai intera. Ma chi crede davvero nei suoi sogni, deve abbracciare le più dure rinunce pur di esaudirli.”
Alla morte di Ferdinando, il Moncada è sostituito da Ettore Pignatelli che manterrà lo stato di cose e non porterà il cambiamento tanto sperato. Si ripresenta il famoso motto “gattopardiano” che ha accompagnato da sempre gli accadimenti della mia terra: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.” Così Squarcialupo, a fianco del fraterno amico Cristoforo, guiderà la rivolta siciliana, a questi conflitti prenderà parte, restando sullo sfondo della vicenda, la misteriosa setta religiosa dei Beati Paoli che, in barba al rosario, imbraccerà invece la spada.
L’autrice racconta una vicenda complessa, dai risvolti tragici, tracciando con dovizia di particolari un preciso quadro politico, sociale ed economico del contesto trattato, con una panoramica dei tanti personaggi, forse per questo, all’inizio il ritmo è un po’ lento, ma poi prende il volo in una storia interessante e ricca di amore, fratellanza, amicizia, tradimenti e cruente battaglie, raccontando di un personaggio misconosciuto che è stato un piacere scoprire. L’autrice altre volte ha scelto di raccontare uomini e donne poco noti ed è una scelta che apprezzo e ammiro, inoltre, come sempre, si distingue per la pregevolezza della sua prosa, stavolta intercalata da simpatiche frasi dialettali. Per farla breve Adriana Assini non sbaglia un colpo!!!
“Infine le spade tacquero e qualcuno sciolse le campane, allontanando il rumore della morte. Quindi calò il silenzio, più cupo d’una notte d’inverno.”
Angela D’Albis Leggere questo romanzo mi ha permesso di conoscere e approfondire la storia, l’arte e le tradizioni della bella Sicilia. Ho conosciuto anche la storia dei Beati Paoli che voglio approfondire. È stato un arricchimento culturale molto interessante leggere il libro, ma anche confrontarmi con gli altri lettori. Tuttavia, non posso scrivere solo le cose positive. Di negativo in questo romanzo ho trovato la lentezza e una prosa corretta, ma un po’ pedante. Forse questo vale solo per me, ma io ho fatto fatica a leggerlo, sin dall’inizio e anche a finirlo. Mi spiace per questo.
Laura Pitzalis
Ho letto il libro di Adriana Assini con piacere grazie ad una narrazione scorrevole e avvincente, intramezzata da dei modi di dire popolari che ne accentuano la vivacità, e ad un’ esposizione così viva e reale che ho respirato il profumo intenso delle zagare e mi sono fatta scompigliare i capelli dalla dolce brezza del mare.
Il racconto passa da un clima ozioso, flemmatico e rassegnato della prima parte ad uno più violento, adrenalinico e trascinante della seconda, che mi porta, alla fine del libro, ad esclamare: “ Ma non doveva finire così!”
La descrizione dei personaggi è così accurata che mi sembra di vederli agire davanti a me, coinvolgendomi nelle loro azioni.
Ed è subito feeling con Gian Luca Squarcialupo, così ostinato, impulsivo, irascibile ma anche con un animo sensibile, buono, che davanti alla persona amata freme, sbianca. E’ un uomo che ha a cuore le sorti dei più deboli e che per loro combatte contro le ingiustizie e prevaricazioni , un uomo d’onore che rispetta i patti , un amico fidato.
Altri personaggi popolano questo avvincente romanzo storico, ben tratteggiati dalla penna dell’Assini, tutti affascinanti, coinvolgenti, misteriosi e reali con le loro pene, le loro speranze, i loro intrighi, le loro paure i loro amori: Cristoforo De Benedetto, amico, confidente, alleato di Squarcialupo. Riservato, prudente, dedito solo agli affari commerciali da quando si è trovato ad un passo dalla rovina finanziaria, Cristoforo non esita a mettersi affianco allo Squarcialupo che a capo di uno striminzito esercito di popolani dà l’assalto alla Gran Corte, combattendo con lui con ferocia e crudeltà.
Di tutt’altra stoffa è Vincenzo De Benedetto, fratello maggiore di Cristoforo, ambizioso, arrivista e opportunista, convinto che un’eccellente carriera valga il tradimento e il doppio gioco.
Ed è proprio Vincenzo che ci porterà a conoscere un personaggio enigmatico, un frate appartenente ai Minimi di Francesco di Paola, un uomo fuori dal comune, colto e stravagante, ambiguo quanto avvincente: Nicolò di Noto, il Deus ex machina che deciderà l’epilogo della riconciliazione tra i rivoltosi e il governo.
E poi: Hugo de Moncada, Pietro Cardona, Baldassarre Settimo, Ettore Pignatelli, il Marchese di Ventimiglia e Francesca Campo, il vero e unico amore di Gian Luca Squarcialupo.
Una menzione speciale, infine, ad un altro personaggio che, non protagonista, compare in pochi passaggi del racconto ma che mi ha conquistato con la sua saggezza rude e antica, la sua umiltà, il suo cuore: Ninni il pescatore
Marina Vigano’
Ecco il mio : Storia interessante..descrizioni accurate..personaggi interessanti e ambientazione molto bella..che mi ha fatto venir
voglia di tornar in Sicilia a riveder quei luoghi con occhi diversi; non conoscevo la storia dei Beati Paoli che qui
è solo sfiorato..o comunque non tanto approfondito…In conclusione..Speravo in un finale più felice.
Roberto Salsi
Una bella storia di rivalsa, ricerca di giustizia e liberta’, e di sentimenti anche negativi, che fa il focus su un periodo storico travagliato della Sicilia ; la Storia infatti è tessuta di tante piccole storie che ne costituiscono la trama, e il merito di Adriana Assini, in questo caso, e di aver riportato alla luce un protagonista dimenticato.
L’affresco storico è ben tratteggiato senza appesantire la narrazione, e allo stesso modo il quadro paesaggistico che illumina il bianco e nero delle pagine con i colori e i profumi della Sicilia.
I personaggi principali si potevano forse delineare in maniera più approfondita, ma probabilmente la brevità stessa del romanzo non lo consentiva, e avrebbe rischiato di appesantire.
Molto affascinante la vicenda storica dei Beati Paoli, che merita sicuramente un approfondimento da parte di noi lettori e sulla quale mi auguro si cimenti presto un bravo narratore di storici.
Cinzia Cogni
Premetto che non sono mai stata in Sicilia e la storia di Gianluca Squarcialupo e della congiura dei Beati Paoli la conoscevo in modo superficiale, quindi sono grata all’autrice per avermi fatto conoscere la bellezza della Palermo del XVI secolo e per il coraggio di aver presentato una storia quasi dimenticata, dove l’eroe non è certo privo di difetti o invincibile.
Gianluca Squarcialupo infatti, è un nobile siciliano che non nasconde i suoi vizi e che vive di espedienti, pieno di debiti, sposato ma che dichiara apertamente il suo amore per un altra donna. Non pare certo un uomo ricco di ideali, eppure, pian pianino, si scoprirà che il suo animo è nobile e grazie all’amico Cristoforo, porterà avanti le sue idee di libertà, coinvolgendo il popolo palermitano fino a scatenare una rivolta.
Un romanzo storico che non lascia niente al caso: le descrizioni minuziose della città e dei personaggi, i modi di dire ed il linguaggio usato che si percepisce siano frutto di lunghe ricerche ed una storia che mette in luce i valori fondamentali, quali l’amore, l’amicizia e la sete di giustizia.
Uno stile ricercato seppur lento, soprattutto nella prima parte, ma che va in crescendo nell’atto finale.
” Quando sarò nel buio di una tomba tu, di tanto in tanto, dovrai pronunciare il mio nome. Ad alta voce, affinché vibri nell’aria.”
…”Per qualche istante mi strapperai all’ombra, richiamandomi alla vita.”
Un messaggio chiaro quello di Adriana Assini, che non si è certo limitata ad urlare il loro nome, ma gli ha ridato un posto meritevole nella storia.
Fabiana Farina
La storia dello Squarcialupo e i beati Paoli credo sia sconosciuta ai più ma grazie alla penna straordinaria di Adriana Assini ci viene proposta in questo romanzo togliendo dal dimenticatoio un periodo storico così importante per la Sicilia.
Il racconto è scorrevole e intersecato di frasi di uso comune in siciliano, le descrizione del periodo storico e dei luoghi sono molto dettagliate a tal punto che sembra di star vivendo lì.
Il personaggio principale, Gianluca Squarcialupo viene descritto con tutti i suoi vizi e i suoi difetti ma anche con la volontà ferrea di voler cambiare le cose, di voler portare a termine almeno una sola cosa nella sua vita.
Insieme allo Squarcialupo troviamo il suo inseparabile amico Cristoforo, anche lui naviga in cattive acque e come il suo amico cerca di costruire un futuro migliore e il suo amore impossibile Francesca, colei per la quale non ha avuto il coraggio di farsi avanti e sposarla.
Peccato per i beati Paoli, che hanno poco spazio nel racconto, mi sarebbe piaciuto un approfondimento maggiore.
Paola Nevola
l primo romanzo che leggo di questa autrice, leggendo la trama mi ha catturata subito l’ambientazione: Palermo, e in effetti è un viaggio storico in questa meravigliosa città, la cui bellezza dei monumenti e storia sono memorabili.
Il romanzo è incentrato sulla vicenda che vede nel 1516 Gian Luca Squarcialupo un mercante vessato dalle esose gabelle, riunirsi con altri suoi compari mercanti la piccola nobiltà e il popolo, sobillare una sommossa contro il vicerè e i soliti nobili potenti che si arricchiscono a spese dei più deboli. Qualcosa di insinuante serpeggia e tende le trame coi suoi tentacoli, sono coloro che con una mano tengono il rosario e con l’altra la spada: i Beati Paoli.
Gian Luca è un personaggio che si prende subito in benevolenza: schietto, impulsivo, coraggioso, egoista ma anche altruista si fa paladino della giustizia. Sposato per convenienza, innamorato e contraccambiato dalla bella Francesca, è dilaniato dall’amore difficile da realizzare e dalla rivolta da portare avanti , fanno sorridere con affetto le sue promesse d’amore eterno e il suo corteggiamento.
Molte figure interessanti ruotano intorno al nostro eroe che a mio avviso avrebbero meritato più approfondimento, per esempio uno dei miei preferiti il vecchio Ninni saggio pescatore della tonnara, i compari di ventura, i Beati Paoli. Un romanzo dove la storia è protagonista coi personaggi storici che danno spunto ad approfondimenti.
L’ottimo stile di scrittura prima lento e poetico si fa poi appassionante coi dialoghi armoniosi e intensi. Le descrizioni di profumo di zagare, gli ulivi, il mare, il sole, calano il lettore nel tipico ambiente siciliano. Anche i numerosi proverbi e modi di dire della cultura popolare, che si tramanda attraverso i secoli e che fanno parte del nostro patrimonio culturale, contribuiscono all’atmosfera siciliana.
Un bel romanzo la cui storia e Gianluca Squarcialupo insieme ai suoi compagni meritano di essere raccontati per ricordare il loro valore, i loro ideali che sono sempre validi, “a quel punto, non avrò più memoria, non uno si ricorderà più di me” invece caro Squarcialupo di te ci ricorderemo grazie ad Adriana Assini.
Roberto Orsi
Un romanzo storico che porta in primo piano i valori. Quelli della patria e del senso di appartenenza. Alla ricerca spasmodica di quello che è un obiettivo da portare a compimento ad ogni costo. Un protagonista Gian Luca Squarcialupo che suscita più di un sentimento nel lettore, man mano che si procede con le pagine. Il contesto storico è molto ben definito dall’autrice, nella prima parte del romanzo che pecca forse di un ritmo non troppo serrato per chi ama l’azione più movimentata. Il lettore si trova perfettamente calato nell’atmosfera siciliana del tempo, vessata dalla dominazione straniera, con la popolazione locale che ribolle di insofferenza. Ma attenzione perché, la presunta “lentezza” della prima parte prepara il campo ad una seconda più scoppiettante e adrenalinica con un finale davvero travolgente.
La storia di Squarcialupo, dei Beati Paoli e dei Vespri Siciliani mi era sconosciuta e devo quindi ringraziare l’autrice e la casa editrice per averla riportata alla ribalta.
La prosa di Adriana Assini mi era nota relativamente ad altri suoi libri storici precedenti e lo stile di scrittura è decisamente evocativo e ricercato.
Fabiola Màdaro
Ho iniziato questo libro piena di aspettative e devo dire che Adriana Assini non mi ha deluso. Inizialmente con un ritmo non lento ma calmo, dopo un po’ prende il via e mi sono ritrovata catapultata in una storia intensa, una interessantissima ricostruzione storica di un avvenimento particolarmente cruento e troppo presto dimenticato. In una Sicilia dei primi del ‘500 dominata dagli Spagnoli, sono entrata in contatto con una popolazione vessata e ridotta alla fame a causa di malgoverno e tasse ingiuste, fino a sfociare in rivolte e lotte da parte del popolo per la conquista dei propri diritti. Gian Luca Squarcialupo non si fa amare subito, ma lentamente lo si inizia a capire e a sostenerlo in quel suo modo, dapprima apparentemente menefreghista, poi sempre più da “capo” di contrastare i nobili e il potere. La sua storia d’amore tormentata con Francesca rende il suo personaggio ancora più misterioso e a volte incomprensibile.
Della struttura del romanzo ho amato in particolar modo il continuo appoggiarsi a proverbi e detti popolari, che animano i dialoghi e la fantasia di chi legge, uno fra tutti che ho segnato è “Io sono come il salice, che piega i rami secondo il vento, anziché lasciarseli spezzare” a testimoniare l’innata capacità dell’uomo di adattarsi anche alle più brutte situazioni. Non ho partecipato molto attivamente agli approfondimenti a causa di impegni personali, ma per quanto ho potuto ho letto quelli postati dai miei “colleghi” e ne ho tratto arricchimento. Grazie come sempre a tutti per questa esperienza ogni volta unica.
Debora Serrentino
Questo libro mi è piaciuto moltissimo e se è vero che l’inizio è un po’ lento, secondo me è stata una parte importante per capire una parte della storia della Sicilia che conosco molto poco. Leggere questo libro mi ha fatto sicuramente venire voglia di approfondire le vicende e la storia dei Beati Paoli. Confesso che man mano che procedeva la narrazione amavo sempre di più la vicenda e i fatti e sempre meno il protagonista, Gian Luca Squarcialupo, che ho finito per trovare alquanto insopportabile soprattutto nella sua ossessione per Francesca. Trovo che il vero protagonista della vicenda sia Nicolò di Noto, che ho trovato un personaggio splendido nella sua “malvagità” e nella sua capacità di dirigere gli avvenimenti a suo piacere sfruttando la capacità di capire le persone.
Storie su misura Daniela
Ci terrei a fare due commenti. Il primo: è stata la mia prima esperienza di lettura condivisa su un blog e l’ho trovata molto interessante, sia per tutti gli spunti di approfondimento che hanno fornito gli altri lettori e sia per la curiosità di vedere quali passi del libro venivano segnalati, se erano simili a quelli che avevo trovato interessante o se differenti.
Per quanto riguarda il romanzo, che ci ha accompagnati nel Regno di Sicilia del 1516, ho apprezzato sia l’ottima descrizione dei luoghi e dei fatti accaduti e i personaggi, che la penna della scrittrice ha delineato in modo preciso e colorito permettendoci cosi’ di apprezzare le sfumature del vissuto quotidiano, del parlato, delle abitudini alimentari. Lo Squarcialupo è stato un buon compagno di viaggio, un uomo d’armi, coraggioso, valoroso ma che suscitava un sentimento di tenerezza quando decantava poemi d’amore alla sua amata. Nel complesso sono stata molto soddisfatta d questo romanzo.
Titolo: La spada e il rosario. Gian Luca Squarcialupo e la congiura dei Beati Paoli
Autore: Adriana Assini
Copertina flessibile: 224 pagine
Editore: Scrittura & Scritture
Collana: Voci
Lingua: Italiano
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