Trama
Il Santo Graal, la Sindone di Torino, l’Arca dell’Alleanza, il tesoro del Tempio di Salomone, la Tomba di Cristo e i manoscritti di Qumran: questi sono alcuni dei presunti segreti che i templari avrebbero scoperto e custodito. Una catena di misteri che dura da duemila anni. E un mito, quello dei monaci-cavalieri del Tempio di Gerusalemme, che sfida il tempo e la storiografia ufficiale. Qual è la realtà dietro la leggenda? L’autore traccia una linea di demarcazione netta tra verità e finzione, tra ragione e fede, tra analisi e congetture, presentando una storia del templari e delle reliquie della cristianità.
Recensione a cura di Roberto Orsi
Quale può essere il senso dell’ennesimo libro sui templari? Pochi altri argomenti storici possono vantare un numero di monografie così elevato. Il coinvolgimento di questi monaci-guerrieri in un particolare momento storico e il successivo triste epilogo restano alla base dell’interesse, talvolta morboso, nelle vicende dell’Ordine del Tempio. I templari accendono ancora, a settecento anni dalla loro scomparsa, una curiosità che ha davvero pochi paralleli nella storia della Chiesa. Il motivo è proprio questo: dalla loro soppressione è nato un mito immortale, che è andato oltre il tempo.
Queste le prime parole di
Antonio Lombatti nel saggio “I templari e le reliquie”, edito da Accademia Vis Vitalis. Parole che mi sento di condividere in toto. I libri, soprattutto i romanzi e i thriller storici incentrati sui Cavalieri del Tempio, sono ormai all’ordine del giorno. Molti gli scrittori che si sono cimentati con questo genere, imperniando il proprio racconto sull’Ordine cavalleresco più famoso della Storia.
Nell’immaginario collettivo
i Templari nel loro secolo e mezzo di attività hanno accumulato tantissime ricchezze e reliquie, trasferite in Europa dalla terra Santa. Sfido qualunque lettore appassionato del nostro genere, ad affermare di non aver mai letto un libro in cui i Templari in qualche modo fossero coinvolti.
Antonio Lombatti,
in questo bellissimo saggio documentato e molto approfondito, ci regala un’analisi precisa e dettagliata, corroborata da dati e documenti storiografici su quelli che sono i legami tra l’Ordine del Tempio e le innumerevoli reliquie a loro ricondotte.
Tutti sappiamo che il mercato delle reliquie nel medioevo assunse dimensioni spropositate: se unissimo tutti i frammenti di Vera Croce sparsi per il mondo, probabilmente riusciremmo a ripopolare un piccolo bosco di montagna. Per non parlare delle reliquie dei Santi, parti del corpo (reliquie primarie) o oggetti che sono stati a contatto con essi (reliquie secondarie).
La presenza di una reliquia, che è un frammento di una persona realmente esistita o di una figura leggendaria, oppure qualcosa che fu a contatto con essa, appartiene ad un antichissimo meccanismo di reazione alla paura della morte. DI fatto, in ogni forma culturale si riscontra l’uso della reliquia, spesso sotto forma di amuleto, che intende collegare l’eroe, il martire o il santo ormai scomparsi alla necessità di prolungare gli ideali, le virtù di godere della sua protezione.
Il saggio si divide in tre parti principali: nella prima l’autore ci racconta le vicende dell’Ordine dei Cavalieri Templari dalla sua costituzione in Terra Santa alla fine dovuta a Filippo il Bello, passando per la regola di Bernardo di Chiaravalle, redatta nel 1129 e ufficializzata durante il Concilio di Troyes, momento di definitiva consacrazione dell’Ordine. Un’utile introduzione per raccontarci, a partire dalla conquista di Gerusalemme da parte dell’Occidente, la vita quotidiana dei Templari “
scandita dal servizio a Dio e dall’obbedienza ai comandamenti”, l’organizzazione interna, la loro ascesa e il tramonto che li condusse alla soppressione.
Sull’annosa questione legata alla fine dei templari (furono soppressi o solo sospesi?), Lombatti si schiera con la prima ipotesi. Anche se è comprovato il fatto che il Papato e la Chiesa non emisero alcuna condanna per eresia nei confronti dell’Ordine, lo stesso era stato soppresso con la bolla
Vox in excelso del 22 Marzo 1312.
La diatriba tra le due tesi ruota attorno a pochissime parole contenute nella bolla appena ricordata, che possono essere interpretate in modo diverso: “
non per modum definitivae sententiae”. Chi sostiene che i Templari siano stati soppressi traduce con “
non con sentenza giudiziaria”, per cui l’Ordine non fu condannato per eresia ma venne comunque
soppresso dal Papato. Gli antagonisti, invece, traducono quelle poche parole
“non con sentenza definitiva”, proponendo la possibilità che, nelle intenzioni del legislatore pontificio, si volesse emanare una sentenza provvisoria con relativa
sospensione dell’Ordine.
Capite come su 5 semplici parole ruoti tutto ciò che riguarda la fine dei Templari? Risulta chiaro come questo Ordine susciti l’immaginazione e anche le fantasie più disparate. L’alone di mistero, lo permea fin dagli albori, ma dopo il 1314 si passa direttamente al mito, alla leggenda. Fare luce su molte delle vicende che li videro coinvolti non è semplice, ma
Antonio Lombatti ci prova con uno stile saggistico semplice ma allo stesso tempo accurato.
Nella seconda parte ci propone una carrellata di notizie sulle reliquie nella Storia. Dalla
Vera Croce al
Santo Graal, passando per l’
Arca dell’Alleanza e il
Tempio di Salomone. Le notizie sono tantissime ma l’autore riesce a semplificare la nostra strada in questo labirinto tra leggenda e realtà.
Bellissima, a mio parere, la terza e ultima parte dedicata alla
Sacra Sindone di Torino dove viene raccontata la vicenda relativa agli studi sulla stessa, la datazione attraverso il metodo del carbonio14, e le varie teorie che negli anni sono state avanzate dagli studiosi di una delle reliquie più enigmatiche della storia dell’umanità. Splendido il racconto relativo alla condanna per crocifissione al tempo di Gesù, ai riti funebri e metodi di sepoltura, dal quale nascono ulteriori interrogativi che rendono praticamente impossibile fermarsi.
Leggere di Storia è come giocare con le matrioske. Ogni argomento che si affronta ne ha altri al suo interno da sviscerare e a cui appassionarsi. I saggi come questo di Antonio Lombatti assomigliano ad un albero il cui fusto può essere ricondotto all’Ordine templare, dai quali partono una serie di ramificazioni, potenzialmente infinite, tutte da esplorare.
Copertina flessibile: 160 pagine
Editore: Accademia Vis Vitalis (1 gennaio 2010)
Collana: Hystoria
Lingua: Italiano
ISBN-10: 889637412X
ISBN-13: 978-8896374122
Link d’acquisto: I templari e le reliquie
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