Recensione a cura di Laura Pitzalis
Siamo nell’aprile del 1107.
Il giovane
frate benedettino Berardo, discendente della famiglia dei Conti dei Marsi, è in Francia al seguito del pontefice Pasquale II. A
Troyes, dove è alloggiato, riceve un messaggio da un misterioso frate benedettino,
Bernard de Ponthieu, che lo invita a raggiungerlo a
Thiron, nel nord della Francia. Qui è messo a conoscenza dell’esistenza, ben occultata nella foresta, di una stanza sotterranea adornata con nove affreschi, tre per ogni parete:
Di questi affreschi il primo raffigurava Gesù in croce e due donne, probabilmente Maria e la Maddalena […]
nel secondo era disegnato un soldato romano che trafiggeva con la lancia il costato di Gesù;
nel terzo una donna che era intenta a raccogliere in un calice il sangue che sgorgava dalla ferita;
nel quarto le stesse due donne che stavano sedute in cerchio insieme ad un gruppo di uomini, probabilmente gli apostoli;
nel quinto sempre le due donne che all’interno di quello che sembrava essere un sotterraneo, erano impegnate a nascondere accuratamente qualcosa di molto prezioso;
nel sesto una delle due donne seduta su di un carro che salutava altre persone come se stesse partendo per un lungo viaggio;
nel settimo era raffigurata una tipica nave romana che solcava le acque del mare;
nell’ottavo la stessa donna in compagnia di un uomo, forse l’apostolo Pietro, nella città di Roma;
nel nono infine sempre la stessa donna che in evidente stato di gravidanza ripartiva su di un carro per quello che appariva essere un altro lungo viaggio.
All’interno della stanza, ben custoditi dentro uno scrigno in ferro, delle pergamene scritte in una lingua sconosciuta.
Da qui prende il via la storia che ci porta all’abbazia di
Montecassino, dove Padre Michele riuscirà a decifrare parte dei preziosi documenti che riveleranno una verità rivoluzionaria:
una lettera di Giacomo, fratello di Gesù:
Fratelli, chiunque di voi, in futuro entrerà in possesso di quanto scritto in questi rotoli e riuscirà a decifrarne il contenuto nella sua lingua, sappia che la piccola comunità che mi onoro di guidare, ha deciso di donare ai posteri le verità di cui è in possesso trascrivendole, tramite me, in questi rotoli per tramandarle alle future generazioni […]
che dà indicazioni per recuperare il calice che Gesù usò nell’ultima cena, il
Santo Graal:
[…] Esso, il cui nome è “Santo Graal”, è stato nascosto da sua madre Maria e dalla sua devota sposa Maria Maddalena, nei sotterranei del tempio di Salomone a Gerusalemme e solo chi riuscirà a leggere con i propri occhi ciò che è evidente e ripetuto due volte, cioè che “Aton”, Dio nostro e di Mosè che con la sua luce ed energia dà la vita a tutte le cose, è il Padre nostro da cui tutto ha avuto inizio e tutto avrà fine, potrà trovarlo scavando nel punto preciso in cui tutto ciò è scritto e ripetuto due volte. […]
Sono
rivelazioni molto importanti e pericolose perché potrebbero rimettere in discussione alcuni dogmi che la Chiesa aveva già dato per acquisiti, e quindi non devono essere divulgate.
Berardo, Padre Michele e il Papa devono essere gli unici, per il momento, a sapere, almeno fino a che non si riuscirà a trovare il Santo Graal. Per questo, in totale riservatezza, è organizzata una spedizione, ufficialmente per proteggere il Santo Sepolcro e i pellegrini, ma che in gran segreto, avrebbe dovuto cercare, nei sotterranei del tempio di Salomone, il Santo Graal.
Un indizio per trovare il punto giusto è in quel misterioso messaggio in codice nella lettera di Giacomo:
scavare nel punto esatto dove è scritto, per ben due volte, che Dio è il Padre nostro e inizio e fine di tutto
La spedizione formata da frate Bernard, Goffredo de Saint-Omer, Ugo de Payn e altri sette compagni di viaggio scelti dallo stesso Ugo tra i Cavalieri più fidati, partono da Roma e passando attraverso l’Abruzzo arrivano a Brindisi, da dove, imbarcatisi sulla “cocca” Adelaide, giungono a Gerusalemme.
Riusciranno nell’impresa? Per non rivelare troppo della trama vi lascerò nel dubbio dicendo solo che il finale sarà una vera sorpresa, inaspettata e per questo molto originale!
Ho letto questo libro con piacere grazie ad una scrittura semplice e scorrevole ma nello stesso tempo ricercata. Un libro che parla di misteri, enigmi, di pergamene e luoghi nascosti, di cavalieri e luoghi santi … ma non troverete una pagina di battaglie, duelli, violenza e brutalità.
C’è il
mondo medievale, descritto in maniera certosina da Silvestri.
C’è il
dualismo clericale, con i monaci che conducono una vita semplice e minimalista particolarmente dura.
Il terzetto[…] si avviò, percorrendo un vialetto sconnesso, verso una costruzione fatta di tavole malamente tenute insieme fra di loro e all’interno della quale si intravedeva un debole fuoco che, con ogni probabilità, aveva la doppia funzione di fungere da riscaldamento e da cucina per l’imminente frugale cena.[…] La baracca era costituita da un’unica stanza completamente disadorna e priva di mobilio degno di questo nome. Uniche eccezioni erano rappresentate da un tavolo, con una delle gambe visibilmente più corta delle altre tre e alla cui base era stata posta una pietra squadrata in modo da assicurargli un minimo di stabilità e di equilibrio e, tre sgabelli; mentre in un angolo altrettanti tavoloni con della paglia sopra erano adibiti a giaciglio per i monaci.[…]
e il clero così detto “secolarizzato”
[…] Questa situazione di incertezza aveva portato gran parte del Clero […] a una condizione morale estremamente misera,con conseguente e dilagante trascuratezza anche nei costumi esteriori e nei modi di fare di tutti i giorni. Infatti molti Sacerdoti amavano andare in giro senza neanche il tipico segno del chierico cioè la “tonsura”, mostrando anzi capigliature ricercate e bizzarre, abbinate a orecchini, collane e monili vari dai colori e dalle fattezze più stravaganti. […] In altri Preti, al contrario, si riscontrava una estrema trascuratezza nel vestire e nei modi di fare che rasentava la sporcizia; per non parlare della “simonia”, pratica talmente diffusa da non essere considerata più nemmeno peccato.
C’è
l’amore semplice e giovanile di Elsa e Philippe e quello maturo e travolgente di Ugo de Payns e la Regina Adelaide moglie di re Baldovino I di Gerusalemme.
C’è infine il
mistero, l’
enigma da risolvere per riuscire a trovare e portare a Roma la più importante reliquia della cristianità, il Santo Graal … l’enigma del
“Quadrato del Sator”
Riusciranno i nostri eroi a portare a termine la missione divina? Per saperlo non vi resta che leggere il libro … e sono sicura non ve ne pentirete!
In chiusura, riporto qui uno stralcio della sinossi scritta dall’autore
Berardo Silvestri
[…] Sullo sfondo il clima sociale dell’epoca; permeato dalla grande euforia seguita al successo della prima crociata del 1099 (che aveva portato alla liberazione di Gerusalemme e della Terra Santa) e sulla scia della quale stavano nascendo in tutta Europa diversi ordini religiosi; in particolare quello dei “Templari”.
In questo complicato contesto si muovono svariati personaggi, alcuni veri (frate Bernardo di Thiron, frate Bernardo di Chiaravalle, Berardo Vescovo dei Marsi, Papa Pasquale II, Ugo de Payns, Adelaide del Vasto ecc.), altri inventati ma molto verosimili (l’Abate Romualdo, l’Abate Ottone, l’Abate Lorenzo, frate Michele, il comandante Nicola, Elsa e Philippe, Don Cesare ecc.). […]
Copertina flessibile: 197 pagine
Editore: Segmenti (24 agosto 2017)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8899713111
ISBN-13: 978-8899713119
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