Trama
Benché assurda, paradossale e drammatica, questa è una vicenda realmente accaduta. Nel 1692 nel villaggio di Salem, contea di Essex, Massachusetts, per un concorso di ragioni che spaziavano dalla difficoltà di piegare quel territorio alle necessità di coloro che vi si erano insediati scacciandone la nativa popolazione di pellerossa, alla siccità, alle terribili invasioni di locuste, al vaiolo, endemico ed epidemico, supportate dal bigottismo e dalla superstizione di una popolazione che ovunque vedeva l’opera del demonio, si produsse un’autentica caccia alle streghe. I coloni erano infatti puritani, osservanti in maniera letterale di quanto sta scritto nelle Sacre Scritture. In quell’atmosfera, per la poco edificante voglia di scherzare di alcune giovinette, si cominciò a parlare di streghe e presto l’intera contea ne sembrò invasa. In un crescendo di fanatismo, 144 persone vennero incriminate, 54 di esse finirono col confessare di essersi associate col maligno, 19 vennero impiccate e una morì per schiacciamento del torace. Questi i numeri che la storia ci racconta, storia da ricordare come esempio di dove possano portare la rigidità religiosa, la meschinità, l’ipocrisia e il rancore.
Recensione a cura di Sara Valentino
Salem oggi è una tranquilla cittadina americana, ma poco distante da essa sorge il villaggio tristemente noto per i fatti che accaddero nel 1692.
Bruno Sebastiani in questo romanzo, che ha la stessa accuratezza che avrebbe un saggio, ci racconta esattamente cosa accadde. Sembra di poter volare, di casa in casa, con una scopa magica e scrutare alle finestre, nei fienili, nella chiesa e nelle prigioni la vita di allora.
Io lo trovo un vero e proprio salto indietro nel tempo, senza fronzoli inutili, senza eccedere nelle scene dure e drammatiche, se non tragiche. Una vera cronaca raccontata dai protagonisti che la vissero sulla loro pelle.
Per capire le ragioni che hanno portato a quella che è stata una vera e propria tragedia dalle proporzioni immani (144 persone incriminate, 19 delle quali persero la vita impiccate) bisogna entrare nell’ottica del tempo.
I puritani erano coloro che, nell’Inghilterra già del XVI secolo, vollero, appunto, “purificare” la Chiesa da tutte le forme non previste nelle Sacre Scritture, una sorta di protestantesimo dalla visione piuttosto ristretta. Con l’emigrazione dei padri pellegrini nelle colonie americane, nelle congregazioni, come quella di Salem Village, si cerca di mantenere la situazione sotto controllo. E così farà anche il reverendo Parris.
“Per i puritani nulla accade per caso, le cose sia belle che brutte avvengono in base ad una certa logica”
La situazione politica non è migliore per via di uno scontro da poco terminato con i nativi, per non parlare di carestie ed epidemie. Questo clima di terrore per gli abitanti del villaggio sembra essere proprio un piano del Diavolo per cacciarli dalla Nuova Inghilterra. Perchè questo? Perchè per i coloni inglesi questi territori da loro occupati appartenevano prima al diavolo. Va da sè che l’atmosfera che si viene a creare è di terrore e superstizione, sappiamo bene questi ingredienti quanto possano essere letali e annebbiare le menti.
Basta poco, quindi, una serva dalla pelle color dell’ebano, proveniente da non si sa bene quale parte dell’Africa, che vive proprio in casa del reverendo (Tituba il suo nome) per dare origine al turbamento. Sufficienti dei comportamenti anomali partiti proprio da Elisabeth e Abigail, rispettivamente figlia e nipote di Samuel Parris, per accendere la miccia e scatenare quella che prenderà proprio l’aspetto e la dinamica tipici di un’epidemia.
“Si tratta solo di voci che, non potendo far di meglio, alimentano la paura ed il sospetto, due sentimenti che vanno di pari passo nel suscitare la sensazione di vedere il maligno che già stringe d’assedio il villaggio, facendo attenzione se ne sente perfino l’odore di zolfo”
Nessuno sarà più al sicuro, qualsiasi nome venga fatto dalle giovani verrà preso in considerazione come seguace del maligno.
Non servirà a nulla negare o confessare, gli uomini e le donne saranno messi alle strette, nella morsa della paura possono confessare ogni cosa, anche le più assurde e quantomai improbabili.
“Per le disavventure di cui è piena la sua vita a causa della malvagità dell’uomo bianco, dovrebbe già sapere che nulla di sacro lo trattiene, nè giuramenti nè comandamenti”
Così l’uomo bianco che tanto si ritiene superiore ai “selvaggi”, che tanto decanta il suo Dio e la sua Chiesa, in nome loro si macchierà dei peggiori crimini.
E non basta l’accusa del fratello verso il fratello, del vicino verso il vicino così da eliminarlo visti i rapporti non idilliaci, non è sufficiente per dipingere il buco nero dove riesce a incunearsi il genere “umano”, perchè il meglio di sè lo riesce a dare beandosi, accalcandosi dinanzi alle esecuzioni.
Bruno Sebastiani è stato maestro nel dipingere questa congregazione alle prese con i propri demoni; con una profonda conoscenza storica sull’argomento e un linguaggio appropriato, ma per nulla prolisso, ha servito su un piatto d’argento gli ingredienti che hanno dato vita a questo devastante avvenimento: ignoranza e superstizione, ma anche odio e mera apparenza.
Un romanzo da leggere anche per le numerose e profonde riflessioni a cui l’autore fa riferimento.
E’ la storia di sempre, il peggior nemico dell’uomo è l’uomo.
Lunghezza stampa: 167
Editore: Le Mezzelane Casa Editrice (18 gennaio 2018)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B0796KV8BY
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