Io e Loredana Cilento del blog –Mille Splendidi Libri e non solo– abbiamo letto insieme il nuovo libro di Javier Sierra, Fuoco invisibile, edito da DeaPlaneta, vincitore del Premio Planeta 2018, e oggi abbiamo deciso di parlarne qui, in un’intervista/recensione.
Ringrazio Loredana per questa esperienza che è sempre arricchente, come ogni confronto su libri e storia. Grazie per le domande molto interessanti su un argomento che mi ha sempre affascinato.L: Siete pronti a conoscere il segreto più affascinante della storia? Il segreto che per secoli ha destato l’attenzione di scrittori, filosofi, amanti dell’occulto e del mistero, protagonista indiscusso di saghe medievali che hanno mosso coraggiosi cavalieri alla sua ricerca?
Javier Sierra, scrittore e giornalista spagnolo, specializzato nell’archeologia misteriosa, ufologia, esoterismo paranormale, con le sue attente ricerche, lo hanno portato a indagare nell’oscuro mistero del Sacro Graal, e ora cercheremo di saperne di più…sotto il “fuoco invisibile” delle sue domande!
L: Roberto, parlaci brevemente della trama di Fuoco invisibile.
R: David Salas, esperto di parole del Trinity College di Dublino viene inviato dalla sua responsabile a Madrid, alla ricerca di un testo antico e molto raro del “Siglo de Oro”. Appena sbarcato in terra Spagnola David si troverà invischiato in una storia incredibile. Victoria Goodman, amica di vecchia data della famiglia Salas, lo invita a casa sua per fargli conoscere gli altri membri della “Montagna artificiale”.
Victoria, famosa scrittrice spagnola, coltiva passioni antiche. Il suo sogno è scrivere un romanzo che spieghi la vera natura del Graal. Il gruppo di persone che compone la “Montagna artificiale” la aiuta in quella che è la ricerca della verità, lo studio ancestrale dell’origine delle parole, attraverso l’analisi delle opere letterarie più importanti.
Uno dei membri del gruppo, proprio pochi giorni prima dell’arrivo di David a Madrid, viene trovato morto nel parco del Retiro. Solo un incidente o qualcosa di più?
Un viaggio bellissimo nella Spagna medievale, tra sculture e opere pittoriche, piccole chiese sperdute tra i Pirenei che hanno custodito un segreto per quasi mille anni.
Cos’è o cos’è stato il Graal? Si tratta davvero del calice utilizzato da Gesù nell’ultima cena e in cui Giuseppe D’Arimatea raccolse il sangue del Cristo sotto la croce? O si tratta di qualcosa di diverso? Non tangibile ed etereo? O una via di mezzo forse?
L: Quando appare per la prima volta il Graal nella letteratura?
R: Leggendo questo romanzo si scopre qualcosa di davvero interessante, o almeno, qualcosa che io ignoravo fino a questo momento.
Siamo sempre abituati a collegare il graal con il calice di Gesù, ma la prima volta che la parola GRAAL viene nominata in un testo letterario è nel “Perceval” di Chrétien De Troyes. Inoltre, incredibilmente, non viene assolutamente identificato come il celebre calice di cui tanto abbiamo sentito parlare nella leggenda.
Ecco il messaggio preponderante di questo libro, la potenza dei testi scritti. Una parola come questa “Graal”, che nell’immaginario collettivo diventa leggenda dopo essere stata nominata per la prima volta in un testo scritto tra il 1175 e il 1190, proprio nel periodo delle crociate. Potrebbe trattarsi di una reliquia riportata in occidente dai crociati? Allora perché non ci sono documenti che testimoniano questo fatto? Perché, se era cosi importante questo ritrovamento, non esiste un documento ufficiale delle campagne crociate che ne indichino le circostanze?
Interrogativi che affliggono le menti degli studiosi ormai da secoli.
L: Che forma viene data, dai racconti di Chrétien, al graal? R: Non vorrei con queste risposte togliere troppo piacere ai lettori, esagerando con le spiegazioni. Ciò che fa “specie” leggendo il Perceval di Chrétien de Troyes è che la parola calice non viene utilizzata. L’oggetto è proprio nominato Graal e così è stato tradotto nei secoli. Certo, l’etimologia della parola graal, dal latino antico Gradalis che significa piatto, o dal greco Krater “vaso”, lascia intendere la forma dell’oggetto descritto da Chrètien. Ma perché non se ne è mai parlato prima? Questo è il quesito che si pone Victoria Goodman e a cui vuole dare una risposta con i suoi ragazzi della “Montagna Artificiale”. Per meglio comprendere quanto sopra, vi lascio il testo preso proprio dal “Perceval o Il racconto del Graal”:«Un graal tra le sue mani
teneva una donzella,
che venia coi paggi,
gentile, ben abbigliata, bella.
Quando lì fu entrata
con il graal che portava,
si fece un tal chiarore
che anche le candele perdettero
fulgore come fanno le stelle
quando il sole si alza o la luna.»
Un oggetto che risplendeva di luce propria, che riesce ad oscurare la luce delle candele nel momento in cui la donzella entra nella stanza. Cos’ha di cosi potente e quasi “magico” questo oggetto?
L: Molte interpretazioni, lungo i secoli sono state date: secondo l’autore nel suo libro, qual è la più convincente?
R: A questa domanda non voglio rispondere in modo preciso per evitare di spoilerare un concetto che va assaporato, fatto proprio pagina dopo pagina.
Di certo Javier Serra dà una sua interpretazione del graal e delle leggende che vi gravitano attorno. Dai tempi di Dan Brown con “Il Codice da Vinci”, questi misteri sono stati riportati alla luce con veemenza. L’impatto mediatico su questo genere di libri, ai quali mi sono ispirato per la creazione del gruppo Facebook e del blog “Thriller Storici e Dintorni”, è senza dubbio rilevante. C’è poco da fare, sono argomenti che affascinano il lettore. L’aria di mistero che si respira attorno, la possibilità di scoprire sempre cose nuove, ci spingono a saperne di più. Sono tante le invenzioni, tante le leggende e le interpretazioni dei vari autori, spesso campate in aria diciamolo. Ma tutte, a mio parere, sono adatte allo scopo. Puntano un faro sulla nostra storia e su ciò che siamo stati.
L: David Salas, il protagonista, è un giovane dottorando al Trinity Collage di Dublino, è brillante, soprattutto viene definito “esperto di parole”:
“Spesso sottovalutiamo il potere della parola. Le parole rappresentano uno strumento d’uso tanto abituale, tanto inerente alla nostra stessa natura umana, da indurci a dimenticare che una sola di esse può cambiare il corso di un destino alla stregua di un terremoto, di una guerra o di una malattia.”
Interessante riflessione non trovi?! Cosa ne pensi del potere delle parole?
R: Questo tipo di riflessione che l’autore nel suo libro riporta più volte, mi trova completamente d’accordo. La forza delle parole, così care a noi lettori che ci nutriamo di esse, spesso viene sottovalutata.
In questo romanzo, l’analisi che i membri della “Montagna Artificiale” fanno di alcuni testi di letteratura antica mi hanno lasciato senza fiato. Studiare l’etimologia, l’origine, il significato recondito di alcune parole, contestualizzate nel periodo e nel luogo in cui vengono scritte può portare a ragionamenti incredibili.
Mi ha affascinato questo aspetto del romanzo, al di là dell’azione dettata dal genere thriller e dalla ricerca della verità. I dialoghi riportati dall’autore, tra i personaggi del libro, lasciano momenti di riflessione davvero intensi.
L: Fuoco invisibile è anche un viaggio itinerante scoprendo le bellezze delle chiese romaniche, ma soprattutto un occhio alla pittura, agli affreschi, icone con significati a volte, conosciuti ai pochi; tra la pittura e la letteratura una cosa è chiara, il graal concedeva la vita eterna, ma anche la morte?R: Le leggende sul graal sono infinite. Basti pensare al ciclo arturiano, alla ricerca del graal nelle letteratura medievale, francese e inglese. La scoperta del graal poteva condurre alla vita eterna, ma che significato ha “avete la vita eterna”? Immaginiamo proprio un immortale che attraversa i secoli? Oppure ci si riferisce ad una dimensione diversa? Un non-passaggio dalla vita alla morte? E poi, cos’è il fuoco invisibile che dà il titolo al libro di Serra e come si collega al graal?
L:Sì, le domande che ho posto sono parecchie e non voglio togliere suspense al lettore che si accinge ad iniziare questo romanzo, ma la visuale dell’autore spagnolo, pur ricamata su un thriller storico dalle tinte esoteriche, mi è piaciuta molto e mi sento di consigliare questo titolo agli amanti del genere come me.
Roberto Orsi e Loredana Cilento Copertina rigida: 523 pagine Editore: DeA Planeta Libri (18 settembre 2018) Collana: DeA Planeta Libri Lingua: Italiano ISBN-10: 8851165645 ISBN-13: 978-8851165642 Link d’acquisto: Fuoco invisibile