Narrativa recensioni

L’eretico – trilogia di Magdeburg – Alan D. Altieri

Trama
Tenebre. Non esiste altro nella Germania dell’anno Domini 1630. Carestia, morte, pestilenza provocate da una guerra che sembra eterna. Ma nemmeno questo bagno di sangue ferma Reinhardt Heinrich von Dekken, Principe di Turingia, uno dei nobili cattolici più potenti e temuti del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica. Quello di Reinhardt, uomo nel cui passato grava un incubo che rifiuta di dissiparsi, è un disegno di potere destinato a sconfiggere il tempo. Nel perseguirlo, Reinhardt non ha esitazioni. Eppure, come in una profezia dell’Apocalisse, il suo destino è inesorabilmente legato a quello di un guerriero senza nome, enigmatico e letale: un eretico in nero che di Reinhardt sembra l’antitesi assoluta. Primo dei volumi della trilogia di Magdeburg, questo romanzo è un affresco gotico immerso nell’oscurità della guerra dei Trent’anni, illuminato da bagliori apocalittici e dalla figura del suo protagonista, il “viandante in nero”.

Recensione a cura di Roberto Orsi

“L’eretico”, primo capitolo della trilogia di Magdeburg, è anche  il primo libro di Alan Altieri che leggo. Ci tengo a sottolineare che il libro non è autoconclusivo. Nel voltare l’ultima pagina le storie in cui sono coinvolti i vari protagonisti rimangono in sospeso, come cristallizzate nel tempo e nello spazio. Lo dico soprattutto per chi non ama dover leggere le intere trilogie prima di giungere ad una conclusione.

Avevo sentito parlare in diverse circostanze di Altieri, molti mi avevano sottolineato lo stile particolare di questo scrittore scomparso prematuramente. Sicuramente molti di voi sanno che è stato anche il traduttore dei romanzi di “Games of Thrones” (“Il trono di spade” nella versione italiana).

Complice la lettura condivisa del nostro gruppo Thriller Storici e dintorni, ho deciso di affrontare le atmosfere gotiche di questo romanzo nel mese di settembre.

Un libro “massacrante“. Sentite il suono della parola “massacrante”. La “M” iniziale è dura, diretta, come lo stile di scrittura di Altieri. Le due “S” successive sibilano, sornione, al centro della parola stessa, un punto di collegamento tra l’inizio e la fine; ma l’inizio e la fine, nella guerra eterna raccontata da questo romanzo, non esistono. E poi quella “CR” (no, non sto pensando a Cristiano Ronaldo), un suono che ritorna prepotente, deciso, che ricorda il verso dei corvi tanto cari al protagonista, che ritornano spesso nella narrazione, o lo stridere delle lame negli scontri in battaglia.

Il corvo: uccello dal simbolismo “duale“: collegato da una parte alla saggezza, alla lungimiranza e alla preveggenza, dall’altra simbolo di morte e distruzione.I protagonisti del libro ricordano proprio il simbolismo del corvo: il viandante in nero, Wulfgar, e il principe Reinhardt Von Dekken. Uno l’antitesi dell’altro, un conto in sospeso da chiudere, una diatriba tra bene e male. Ma in guerra esistono davvero i “buoni” e i “cattivi”?

Per certi versi questo libro ti può massacrare dentro, con la sua potenza, le sue immagini vivide, dirette e brutali, la violenza anche forse esagerata in alcuni frangenti. Racconta più storie, inizialmente separate e indipendenti, tre o quattro binari che procedono paralleli per parecchio tempo, fino ad avvicinarsi e sfiorarsi.

Lo stile di scrittura di Altieri è diverso da quelli che sono abituato a leggere; greve e macabro, a volte si fa quasi fatica e si arranca come uno dei guerrieri del libro. Ma avanzando nella lettura ci si abitua alle frasi corte, dirette, ai flash immediati che lo scrittore ci propone e ci si immerge totalmente nelle atmosfere del racconto.

Un genere di libro che va assolutamente letto per chi ama il genere storico. Un approfondimento molto interessante della guerra dei trent’anni, della diatriba tra cattolici e luterani delle Germania del XVI e XVII Secolo.

Vorrei lasciarvi anche un accompagnamento musicale per questo libro. La canzone che suggerisco è “The sound of silence”, ma non nella versione più conosciuta di Simon & Garfunkel, bensì in quella più dark dei Disturbed (ecco il link al video). “Hello Darkness, my old friend…” sembra proprio un saluto che il viandante in nero potrebbe recitare veramente…

Copertina flessibile: 398 pagine
Editore: TEA (3 maggio 2018)
Collana: I grandi della TEA
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8850249292
ISBN-13: 978-8850249299
Link d’acquisto: La trilogia di Magdeburg – L’eretico

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.