Narrativa recensioni

Aèlis – Chiara Aurora Giunta

Trama Lui è già l’eccentrico, geniale poeta, scrittore, drammaturgo che riempie i teatri di ammiratori e il proprio letto di ammiratrici, lei è una timida e impacciata ragazza della provincia francese che si affaccia alla vita. Gabriele D’Annunzio ed Emilie Mazoyer, la Aélis che i posteri hanno imparato a conoscere, s’incontrano nella Parigi delle gran dame dagli ampi cappelli, delle prime automobili, di una sfrenata voglia di vivere. Il maturo vate e l’acerba guardarobiera non si lasceranno più. Alla passione sessuale subentra un legame di dipendenza reciproca. Aélis felice di soddisfare ogni capriccio del proprio “maître”, D’Annunzio pago di aver sottomano una creatura pronta a esaudire qualsiasi richiesta. Recensione a cura di Alessandra Ottaviano Primo marzo 1938: Gabriele D’Annunzio è appena spirato, consumato da una vita di eccessi, dalla sifilide e dall’uso smodato di cocaina, nel maestoso complesso monumentale del Vittoriale. Innumerevoli sono le sfaccettature di questo uomo mirabile dalla vita avventurosa: fu poeta, letterato, comandante, drammaturgo, patriota e dotato di un’incredibile e ironia. Soprattutto, il Vate della Patria verrà ricordato come istrionico seduttore. “Tutte le donne che mi stanno intorno devono essere contornate da una nube di effluvi dolci e femminili. Voglio perdermi nello splendido abbandono della vostra natura, cullarmi nella contemplazione della vostra perfetta armonia, e poi annullarmi nella creazione dei miei capolavori. Capisci? Tutto intorno a me deve essere perfetto, nulla può interferire con il mio genio o fermare il suo cammino verso la gloria eterna.” Diverse donne, a vario titolo, sfilano nella sua stanza in attesa che Mussolini venga a porgere i suoi omaggi: Luisa Baccara, la pianista e ultima amante ufficiale; Maria, Principessa di Montenevoso e sua consorte; e Emilie Mazoyer, la sua devota cameriera personale, amante e ruffiana, in quanto alla fine si occupava anche di rifornire il suo harem. Il romanzo è una sorta di diario segreto, (il diario tenuto da Emilie è stato ritrovato davvero al Vittoriale) dove Emile Mazoyer racconta tutti i retroscena di una vita grandiosa, fuori dalle righe, vissuta a fianco del Poeta-Soldato. I due si conoscono a Parigi: lei ha solo ventiquattro anni, lui il doppio. Fin da subito li lega una passionalità morbosa fatta di piacere, violenza e sottomissione. Emilie viene ribattezzata dal Maestro “Aèlis” sovente il Maestro dava alle sue favorite nomi fantasiosi per vezzeggiarle. “Aèlis mi volle chiamare, mi aveva dato il nome più appropriato: Ero l’elica compiacente del vortice del piacere.” Il romanzo ha una connotazione fortemente erotica, ma non trascura il lato politico e militare di D’Annunzio; senza dimenticare di descrivere la sua vita lussuosa e la sua costante ricerca del “bello” per la quale spendeva  ingenti somme e che spesso lo portava ad essere perseguitato dai creditori . Le sue dimore erano rinomate per il suo gusto raffinato e decadente. Proprio il Vittoriale degli italiani è stato un “capriccio” assecondato e sovvenzionato dallo stesso Mussolini allo scopo di tenerlo impegnato e lontano dalle faccende politiche di Roma. Sarajevo, settembre 1914: l’assassinio di Francesco Ferdinando D’Asburgo preannuncia venti di guerra. Per Gabriele è l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita inimitabile, si lascia scuotere da questa nuova frenesia. “Trovava negli uomini impegnati al fronte la realizzazione del suo ideale di uomo.  Il suo modello di maschio latino discendente da una stirpe eletta che traeva la sua superiorità dalla civiltà greca e romana, esprimeva in quel conflitto la natura eroica del superuomo votato al bel gesto ….. tutta la vita dovrebbe essere così: un fremito nelle vene, il lavacro di sangue che tutto purifica. E la bella morte! Morire da eroe, venerato e onorato.” La fine della Prima Guerra Mondiale culmina nella “vittoria mutilata”: la perdita di Fiume e della Dalmazia è un’onta inaccettabile. D’Annunzio, alla testa di un manipolo di legionari, occupa Fiume, che diventa il simbolo dell’irredentismo, istituendo la “reggenza del Carnaro”. Sgombrato a suon di cannonate dalla città istriana, il Vate si (auto)esilia al Vittoriale degli Italiani, dove assiste all’ascesa di Benito Mussolini , mettendo a nudo i suoi errori e la debolezza del suo Stato e osteggiando  l’alleanza di questi con Adolf Hitler… L’Autrice intreccia sapientemente l’amore disperato ed erotico tra il Poeta e la sua ancella Alèis, con intrighi internazionali che vorrebbero Gabriele avvelenato dai tedeschi e non deceduto per Ictus. Frutto di una ricerca storica molto accurata e di un lessico impeccabile, è un libro che ho amato. La figura di D’Annunzio, molto importante nella storia italiana, ha saputo accendere il mio interesse e mantenerlo vivo  sino alla fine grazie ad un ritmo sostenuto e alla forma romanzata che adoro. Copertina flessibile: 271 pagine Editore: Neri Pozza (30 maggio 2003) Collana: I narratori delle tavole Lingua: Italiano ISBN-10: 8873058264 ISBN-13: 978-8873058267 Link d’acquisto: Aèlis
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