Le interviste “impossibili” di Sara Valentino
Buongiorno monsieur Dumas, intanto grazie per aver accettato il nostro invito, è un grandissimo onore poterla ospitare nel nostro salottino.
I nostri lettori sono curiosi di conoscerla meglio.
Ci racconti qualcosa di Lei e delle sue origini.
Sono nato a Villers-Cotterêts il 24 luglio 1802, figlio di un generale della rivoluzione francese noto come “Generale Dumas”, il quale combattè a fianco di Napoleone.
Le sue origini pare giungano da Haiti perché era figlio di un francese e di una schiava di etnia africana. Mio padre andando in disaccordo con il suo, quello che fu mio nonno, venne ripudiato dal titolo nobiliare di marchese e prese quindi il cognome della madre (du – mas, appunto).
Sempre a riguardo di mio padre devo dire che fu incarcerato per insubordinazione per aver detto apertamente a Napoleone quanto era in disaccordo con la sua politica imperialistica. Scarcerato fu poi nuovamente fatto prigioniero dal Re di Napoli e morì quando io avevo solo tre anni.
Venni quindi allevato da mia madre, Marie-Louise Elisabeth Labouret, che si procurava da vivere gestendo uno spaccio di tabacchi.
La scarsa disponibilità economica non mi permise gli studi adeguati, che avrei voluto per me, ma la mia passione per la letteratura venne comunque a galla molto presto. Fortunatamente potei contare sul nonno materno che mi permise di guadagnarmi qualche denaro lavorando nel suo albergo.
Quale personaggio di spicco ha conosciuto nella Sua vita?
Nel 1823 mi trasferii a Parigi e conobbi Luigi Filippo, duca di Orléans. Grazie alla mia bella calligrafia entrai al suo servizio come copista.
Pensate che entrai a Napoli a fianco di Garibaldi, mio caro amico e membro come me della Massoneria, fui iniziato nel 1862 nella Loggia napoletana “Fede italica”.
Garibaldi mi nominò “Direttore degli scavi e dei musei” e mantenni la carica fino al 1864 per poi fare ritorno a Parigi.
Mi incaricò di fondare il giornale garibaldino L’Indipendente e lo diressi anche.
E della Sua vita amorosa, dei Suoi affetti, cosa ci racconta?
Nel 1824 nacque mio figlio, Alexandre Dumas… Curioso vero? Nacque dalla mia relazione con una sarta, Catherine Labay.
Nel 1843 conobbi e sposai Marguerite Ferrad in arte Ida Ferrier, un’attrice; vivemmo separati in casa per la verità
E veniamo alle Sue opere, come nacquero e come si evolsero? Non avrebbe mai immaginato di diventare così famoso immaginiamo..
Parallelamente alla mia unione con Catherine Labay iniziai a scrivere dei testi teatrali e a proporli agli impresari. Henri III et sa cour (Enrico III e la sua corte), un dramma romantico, fu rappresentato alla Comédie-Française nel 1829 e, successivamente, Christine. Ebbero un discreto successo così abbandonai il lavoro di copista per dedicarmi alla scrittura.
La Regina Margot, I tre moschettieri e Il conte di Montecristo vennero pubblicate a puntate dal 1844, anno in cui acquistai Marly-le-roi con annesso il Castello d’If, e feci costruire il mio Castello di Montecristo (oggi è una casa museo).
Le Caucase, fu il resoconto di un viaggio intrapreso in Russia dal 1858 al 1859.
I garibaldini, pubblicato nel 1861, fu uno scritto che volli dedicare alla Battaglia di Calatafimi,di cui fui proprio testimone oculare.
Durante il mio soggiorno a Napoli ebbi modo di conoscere la città e gli abitanti che descrissi ne Il Corricolo e ne La San-Felice.
Siamo quasi alla fine… come abbandonò questo mondo?
Nel settembre del 1870 una malattia cardiovascolare mi lasciò semiparalizzato, mi trasferii quindi da Alexandre, mio figlio e a dicembre dello stesso anno lasciai questo mondo.
Stavo scrivendo un romanzo, Il cavaliere di Sainte-Hermine, che avrebbe chiuso il ciclo iniziato con La Regina Margot e I tre moschettieri.
Grazie Monsieur Dumas per averci concesso questa intervista!