Nel mese di Agosto, sul gruppo facebook: “Thriller Storici e dintorni” abbiamo letto in condivisa “Magellano” di Gianluca Barbera.
Trama:
Anno 1519. Da Siviglia salpano cinque caracche sotto il comando di Ferdinando Magellano. Il viaggio durerà tre anni. Magellano dovrà affrontare ammutinamenti, tempeste, il gelo polare, malattie e scontri con feroci tribù, alla ricerca di un passaggio che attraverso il Sudamerica lo conduca in Oriente, verso la meta finale: le favolose Isole delle Spezie. Ma gli eventi prenderanno una piega imprevista. Magellano e il racconto della prima circumnavigazione del globo, narrato dalla voce di Juan Sebastiàn del Cano, tra i pochi a fare ritorno in patria a bordo dell’unico veliero superstite, il quale si attribuirà il merito dell’impresa infangando la memoria di Magellano, rimasto ucciso nell’oscura isola di Mactan (nelle Filippine) in circostanze drammatiche. Un viaggio non solo fisico ma anche dell’anima, scritto in una lingua che sembra farsi più primitiva a mano a mano che la spedizione procede verso terre sempre più ignote e selvagge.
Alessandra Ottaviano In questo splendido romanzo storico e d’avventura, intrecciando i fatti storici con la sua fantasia di abile scrittore, Barbera ha sapientemente ricostruito la famosa spedizione che ha portato alla prima circumnavigazione della terra. Il sogno di un uomo ma, anche, una sfida al cielo, alla ragione e all’ordine delle cose. Magellano pretende di arrivare alle Indie seguendo la direzione opposta a quella già battuta, cercando una rotta alternativa a quelle note.
Quell’ammiraglio dalla personalità indomita, non solo non si ferma davanti al rifiuto del re del Portogallo rivolgendosi alla corona di Spagna per farsi armare una flotta composta da cinque possenti navi ma, soprattutto, mette in dubbio la teoria che la Terra sia piatta.
Niente e nessuno può frapporsi tra lui e la sua ambiziosa impresa: si appropria indebitamente delle carte geografiche appartenenti al Portogallo; sottovaluta il rischio insito nell’interfacciarsi con le tribù indigene che incontra. E, alla fine, tanto ardire si rivelerà per lui nefasto, finendo ucciso in uno scontro con indigeni delle Filippine, non riuscendo a portare a compimento il suo viaggio, ma il suo apporto alla storia della navigazione è incancellabile, basti pensare alla scoperta del passaggio che collega l’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico che tutt’oggi, porta il suo nome :“Stretto di Magellano”.
Ferdinando Magellano è stato un grande uomo: ha sfidato le tempeste, la fame, la sete, le congiure, gli ammutinamenti, le malattie e le superstizioni per realizzare il suo grande sogno.
Originale la scelta dell’autore di raccontare il grande portoghese attraverso le parole del nocchiero Juan Sebastian Elcano, uno dei pochi superstiti a far ritorno in patria. Elcano, roso dai sensi di colpa per aver tradito più volte Magellano decide di celebrarne il genio raccontando la verità su quel viaggio.
Con le sue parole, Barbera accompagna il lettore verso queste terre inesplorate; con dovizia di particolari, ci rende gli usi, i costumi delle popolazioni locali, la lussureggiante flora e la fauna dei luoghi.
Un romanzo incantevole che è un viaggio esso stesso, non solo verso un luogo sconosciuto ma, anche, verso l’animo di questi uomini grandiosi che, rischiando tutto, hanno fatto la storia!
Fabiola Màdaro Quando ho intrapreso questa lettura non conoscevo molto della storia di Magellano e quindi non sapevo cosa aspettarmi. Mi sono ritrovata ad affrontare il mare, la sua calma e la sua ira, a bordo di non una, ma ben cinque navi e con un equipaggio bello tosto. E’ stato un viaggio profondo, ho avuto fame, freddo, caldo, paura di non riuscire, paura di non tornare. Paura degli indigeni incontrati durante il viaggio. Ho vissuto ogni sorta di emozione. All’inizio, ad esser sincera, sono rimasta un po’ turbata dal modo in cui veniva “falsata” la Storia a favore dell’avventura, ma poi ho iniziato a capire perché Juan Sebastiàn Del Cano racconta la sua verità così tanto tempo dopo. Quando è tornato in Patria, dopo il suo lungo viaggio, era così preso da sé stesso, dal suo obiettivo di screditare Magellano, dal suo desiderio di rivalsa, che non aveva la giusta maturità per assumersi le sue responsabilità. I sensi di colpa per aver tradito Magellano più volte c’erano, ma ben nascosti. Quello che però ha fatto Magellano, la sua tenacia di non arrendersi di fronte agli ostacoli, prima burocratici, poi organizzativi e infine quelli incontrati durante l’intera missione, hanno cambiato la storia. Forse lui non lo sapeva, forse era solo per soldi che decise di imbarcarsi in questa avventura, o forse davvero cercava la gloria per aver cambiato o scoperto un pezzo di mondo, questo non lo sappiamo, ma in ogni caso non ha impedito a niente e nessun di interferire nei suoi piani. Sapeva ancor prima di partire da Tenerife, quindi da sempre, che avrebbero tentato un ammutinamento, ma niente lo ha fermato. Non ha avuto paura. O forse ha saputo testarla, dosarla e gestirla. Era così convinto di riuscire nella sua impresa, che niente lo avrebbe fermato…se non la morte.
Sara Valentino E’ la prima volta che leggo un romanzo su Magellano, ammetto anche di conoscere poco la sua storia e questo mi ha permesso di avvicinarmi alla lettura di queste pagine con una sorta di aspettativa verso un qualcosa di nuovo.
Nuovo, come ho trovato nuovo è innovativo il racconto visto attraverso gli occhi di Juan Sebastian Del Cano, che nel romanzo, per sua stessa ammissione, dice di aver tradito Magellano.
“Magellano” è un romanzo di avventura, con particolare attenzione alla storia dell’epoca e visto dagli occhi di chi c’era, di chi ha vissuto l’esperienza della prima circumnavigazione del globo.
L’autore si è preso alcune licenze dal punto di vista temporale sulla vita dei personaggi che realmente sono vissuti.
E’ stato per me un viaggio, un viaggio e una traversata alla scoperta di nuove terre, nuove usanze; ho immaginato come doveva essere stato esilarante posare gli occhi, per quegli uomini,su terre a loro sconosciute.
Ci sono stati momenti in cui ho vissuto l’inaudita crudeltà degli uomini verso i loro simili, attimi in cui non avrei voluto prendere parte ai banchetti di cibarie totalmente estranee al nostro immaginario culinario.
I personaggi, ho avuto il piacere di vederli in trasparenza tra le pagine, ho potuto analizzarne la psicologia, anche se per Magellano, criptico ma comunque un grande comandante, sono stata più volte presa in contropiede.
Apprezzato, per una mia particolare predilezione verso i segni premonitori e per l’”oltre”, il fantasma della madre di Del Cano.
Gli innumerevoli spunti di riflessione, che Barbera ha posto al lettore, introducendoli in ogni capitolo con parole profonde e stimolanti, hanno rappresentato per me una delle caratteristiche favorevoli del romanzo.
Ogni autore lascia indubbiamente un po’ di se stesso nei romanzi che scrive, induce il lettore a fare dei ragionamenti, porta in superficie quelle riflessioni sopite nei meandri oscuri della coscienza di ognuno di noi.
Saggezza, tradimento, istinto e ragione si fondono in un tutt’uno perchè forse sono parte di noi, ma lo specchio è in agguato e bisogna essere pronti a vedervi riflessa la propria anima.
Roberto Orsi Un bel romanzo sulle vicende della spedizione di Magellano: la circumnavigazione del globo terrestre. L’autore prende spunto dal diario di Pigafetta, facente parte della spedizione, e rielabora la storia affidando ad un anziano Del Cano, uno dei pochi superstiti tornato in patria, il racconto di questo viaggio incredibile. Si parte dalla Spagna con l’Ammiraglio Magellano, di origine portoghese, e la sua flotta, verso occidente, per trovare quel passaggio che dal continente Sudamericano porterà alle Indie. Un viaggio pieno di timori, speranze, avversità, tempeste dentro e fuori ogni partecipante alla spedizione. E’ un viaggio che permette di guardarsi dentro, alla ricerca introspettiva di un altro sè stesso, ciò che avviene a tutti i marinai della flotta. Molti non faranno mai ritorno in patria, ma comunque consapevoli di aver segnato la storia per sempre. Mi sono piaciute molto le descrizioni delle popolazioni indigene, dei territori conquistati, le tradizioni, le usanze, i riti. In alcuni passaggi, la velocità del racconto non mi ha convinto, risultando un elenco di luoghi e di transiti delle navi, senza “emozione”. Avrei forse puntato di più sui singoli episodi, tralasciando alcuni passaggi meno fondamentali della spedizione. Un bel libro che, nonostante le licenze poetiche che Gianluca Barbera si concede, accende la luce su un personaggio che probabilmente nel tempo è stato offuscato da altri navigatori più “conosciuti”, a partire da Cristoforo Colombo.
Anna Elena Un’esperienza per me nuova sia nella tipologia di lettura sia nell’argomento, conosciuto solo per puro nozionismo scolastico ma mai approfondito adeguatamente. Rivivere attraverso gli occhi e il cuore dei personaggi le avventure per mare provando con loro, pagina dopo pagina, la paura, la speranza, lo sconforto, la gioia, la delusione, la perseveranza -solo alcune delle forti emozioni che ho provato mentre leggevo- è stato un percorso non solo geografico storico ma anche e soprattutto interiore. Non ho impiegato molti giorni per concludere la lettura del libro in quanto è risultato abbastanza scorrevole. Le parti che mi hanno maggiormente incuriosito e affascinato sono state quelle inerenti gli usi e i costumi delle popolazioni autoctone incontrate nel corso delle varie soste. Pur con qualche licenza narrativa da parte dell’autore, quello che mi è rimasto maggiormente è stato l’impatto emotivo di alcuni passaggi, così mi piace concludere questa mia breve riflessione ricordando come sia vero purtroppo che “il presente è solito trattare il passato con la stessa negligenza con cui il futuro tratta il presente e l’eternità è tutta racchiusa nell’attimo”. In effetti per quanto poi potremo pentirci delle nostre azioni, come nel caso di Juan Sebastian verso Magellano, è solo nell’attimo che decidiamo anche con un semplice gesto, come determinare la nostra vita e spesso anche quella degli altri. Grazie ad ognuno di voi per avermi fatto rientrare da questo avventuroso viaggio verso terre lontane con una valigia stracolma di riflessioni e nuove conoscenze.
Alice Croce Ortega Una volta capito che non si tratta di un romanzo storico in senso stretto, il libro non mi è dispiaciuto, l’argomento mi ha subito incuriosito e la presentazione del personaggio principale è accattivante, con Magellano che gli si presenta subito con tutte le sue peculiarità; un incipit davvero brillante che mi ha fatto ben sperare per il prosieguo. Quello che non mi ha convinto del tutto in seguito è stata una certa disomogeneità, che per quanto possa essere voluta, mischia un po’ troppo le varie atmosfere senza dare una connotazione precisa dal punto di vista emotivo, e mi ha lasciata un po’ spiazzata. Una delle cose che ho preferito è stato il rapporto tra Elcano e Pigafetta, una coppia che fa spesso scintille e che per molti capitoli mi ha piacevolmente accompagnato.
Maria Marques Un racconto di ampio respiro per narrare un episodio a cui sinceramente non ho mai dato la giusta importanza relegandolo a semplice valore nozionistico. Narrato in prima persona dal nocchiero di Magellano,Juan Sebastian del Cano, uno dei pochi a fare ritorno in patria , la circumnavigazione del globo, diventa non solo la descrizione degli avvenimenti antecedenti la partenza delle navi,l’organizzazione ,le lotte politiche per l’egemonia sui mari e la spartizione dei territori appena scoperti,ma anche la cronaca di un avvicinarsi ai confini del mondo .Un viaggio compiuto da esperti uomini di mare, che con occhi stupiti e curiosi guardano a nuove terre a nuove genti e poi con occhi impauriti si avventurano nella Terra del Fuoco,una sorta di viaggio interiore nel profondo del proprio animo,delle proprie paure Le pagine dove viene descritta la ricerca dello stretto,quando senza saperlo è già stato imboccato, le ho trovate splendide. Nel piccolo mondo quale erano i vascelli utilizzati per l’impresa,i marinai provano tutto lo spettro dei sentimenti umani dallo sconforto sino alla paura ed infine la rassegnazione ,finchè non giunge il grido liberatorio che finalmente lo sbocco in un altro mare è stato trovato. Questo per me è stato l’apice della narrazione in cui la figura di Magellano, pur nella suo essere isolato,scostante diventa sinonimo di perseveranza nelle proprie idee sino al limite della “follia” ,follia di cui pagherà a caro prezzo le conseguenze in prima persona. La seconda parte del racconto pur essendo interessante per le descrizioni degli usi e dei costumi dei popoli che si incontrano nella navigazione verso le Molucche,l’ho trovata più affrettata,quasi un itinerario di viaggio scandito da luoghi e nomi di personaggi,perdendo quel senso di stupore che aveva caratterizzato gli stessi incontri nella prima parte. Sebbene l’autore si sia concesso delle licenze,comunque il romanzo è godibilissimo,un racconto per chi ama le storie di uomini che hanno osato sfidare gli elementi più pericolosi:il mare e se stessi.
Eliana Corrado Ho iniziato la lettura di questo libro con molto entusiasmo, poche o nulle sono le storie che raccontano di Magellano e della sua impresa. E inizialmente mi sono immersa nella lettura, apprezzando molto l’ironia e la sfrontatezza, ma anche la pesantezza del cuore dovuta al rimorso di un doppio tradimento, con cui l’autore ha vestito Del Cano, eletto a protagonista, nonché voce narrante del libro. Ma poi la lettura ha iniziato ad avere un moto ondoso altalenante: ora onde alte in cui immergersi e dalle quali farsi travolgere, per perdersi in riflessioni anche ardite e sensazioni forti di sentimenti contrastanti – l’obbedienza a Magellano che fa a cazzotti con la voglia di ribellarsi ai suoi ordini, apparentemente cattivi e/o privi di logica – e lunghi momenti di mare calmo, con lunghe narrazioni di usi e abitudini di tribù scoperte, di animali sconosciuti, che se da un lato donano al lettore lo stupore del nuovo, dell’ignoto, dall’altro sono prive di qualsiasi osservazione “personale” da parte di chi le ha vissute, come Del Cano, e pertanto rese quasi in forma diaristica-elencativa che poco hanno impattato su me lettrice.
Forse in questo ha pesato la scelta dell’autore di avvalersi della relazione che Pigafetta, compagno di viaggio di Del Cano, fece dell’impresa di Magellano, relazione della quale, nella finzione del romanzo Del Cano si è avvalso e della quale vengono riportati interi brani in “traduzione”.
E forse il pregio del libro è che ci consente di leggere due libri in uno: “Magellano” e il resoconto di Pigafetta, senza però che le due cose, le due parti siano ben amalgamate, perché troppo netto è il divario di stile tra le due.
Il romanzo scorre veloce, in fondo è piacevole da leggere, ma personalmente non ho gradito il non rispetto di alcuni dati storici, la manipolazione a proprio uso e consumo (e forse comodità) che l’autore ha scelto di fare. Diciamo che privilegiare il dato avventuroso, rispetto a quello storico non mi ha fatto amare appieno questo romanzo.
Stefania Scaramucci Per me è stata una bellissima lettura, un viaggio avventuroso attraverso luoghi pericolosi e inesplorati, ma anche all’interno di noi stessi, della nostra anima, esplorando le nostre paure e i nostri limiti umani. Ho trovato la lettura scorrevole e coinvolgente, proprio perché non si limita a narrare i fatti o a dargli una nota di avventura o epicita’, ma le vicende vengono narrate attraverso le emozioni provate da un uomo, che non è un eroe, ma un essere umano con le sue paure e debolezze ,e questo permette al lettore di sentirsi coinvolto pienamente in tutto ciò che accade. Ho apprezzato molto le riflessioni che aprono ogni capitolo, pensieri sulla vita e la natura umana, applicabili spesso anche alla vita dei nostri giorni . A mio parere quindi, un bel viaggio, che vale la pena intraprendere.
Cinzia Cogni Questa è la storia di un viaggio memorabile, compiuto dal navigatore Magellano, il primo uomo ad aver circumnavigato il globo. Fin dall’inizio è chiaro che non è un romanzo storico, non si attiene esattamente ai fatti, qui l’autore Gianluca Barbera ha amalgamato la storia con la fantasia ma il risultato è comunque un notevole romanzo ,avvicente ed avventuroso, che trasporta il lettore in un viaggio emozionante.
Ciò che mi ha colpito maggiormente è l’aver donato ad ogni personaggio un carattere, un anima, l’averci mostrato il suo lato umano ma anche quello oscuro, il suo momento di forza alternato a quello di debolezza e così, pian pianino, il viaggio non diventa solo la ricerca di nuovi continenti ma soprattutto un viaggio dentro se stessi, alla ricerca del nostro vero io. Le frasi filosofiche in apparenza messe lì per caso, proseguendo nella lettura, si rivelano preziose ed assumono un significato rilevante nel racconto.
Ben descritta la vita degli indigeni, le loro culture e tradizioni, ma emerge anche quel senso di superiorità degli uomini occidentali nei confronti di queste popolazioni e questa, purtroppo ,non è fantasia.
Nonostante amo il genere storico in senso classico, con questo libro mi sono ricreduta, una volta compresa la vera chiave di lettura, a viaggio concluso ho pensato:”questo viaggio mi ha cambiata nel corpo e nello spirito ” riprendendo così una citazione del libro che ho fatta mia, segno che questo non è solamente il racconto di un viaggio da ricordare.
Flora Vanin Conoscevo poco la figura di Magellano,e questo libro mi ha aiutato ad avvicinarmi alla sua storia.Cosa mi è piaciuto di più?Le brevi frasi contenenti i “pensieri guida” dell’autore, che mi hanno aiutato ad immergermi nel racconto e nello stato d’animo dei personaggi.
Sara Quiriconi Un’avventura, una delle poche per me in mare, a fianco di Juan Sebastian Del Cano ma soprattutto di Magellano. Non conoscevo molto la storia di questo stupendo Capitano e il libro mi ha sicuramente aiutato a scoprirlo. L’autore prende spunto dal diario di Pigafetta per raccontare il sogno di Magellano. Sogno che si realizza perché riesce, anche se lui non tornerà mai in patria, a circumnavigare il mondo dimostrando che la Terra non è piatta. Nessuno gli credeva e la sua patria, la Spagna, non gli concedeva i fondi e le navi per provare la sua teoria. Nel libro ho sentito le emozioni di Magellano durante tutto il viaggio. Dalla paura di aver torto e di avere la ciurma contro, alla fame, la solitudine. Emozioni e situazioni ben descritte anche durante gli sbarchi sulle terre che incontra durante il viaggio. Mi è piaciuto molto anche la narrazione fatta per le descrizioni degli usi degli indigeni, delle terre e dei popoli che hanno trovato durante il lungo viaggio. La scoperta delle loro usanze e la generosità dei particolari narrando dei banchetti. L’unica cosa che mi ha un po’ bloccata è la licenza presa dall’autore dal punto di vista temporale.
Eloisa Benin Il libro di Gianluca Barbera mi ha appassionato molto. Non mi accadeva da parecchio tempo. Al di là delle “imprecisioni” (più volute che altro, ha spiegato lo stesso Gianluca Barbera), l’autore è stato in grado di farmi sentire parte integrante dell’equipaggio di Magellano. Ho “vissuto” con lui e con i suoi uomini la medesima avventura. Di Gianluca Barbera ho apprezzato il linguaggio sobrio (dote tutt’altro che scontata oggi giorno) e la capacità di caratterizzare in maniera magistrale i vari personaggi, soprattutto quelli principali: Ferdinano
Magellano, Juaon Sebastian Del Cano e Antonio Pigafetta. A mio modo di vedere, il romanzo ha una sua anima che viene facilmente colta dal lettore (quantomeno quello più sensibile). La prima circumnavigazione del globo terrestre viene descritta come una sorta di Odissea, ma questa volta Ulisse non è tornato a casa, ad Itaca. Magellano è stato un sognatore che è riuscito a mantenere salda nonostante gli insuccessi e le difficoltà la fede nel proprio sogno. Aveva ragione lui perché l’obiettivo è stato raggiunto grazie alla sua tenacia anche se da altri che gli sono sopravvissuti (Del Cano in primis). “Sarà la storia a rendere giustizia ai suoi protagonisti. Almeno lo spero” fa dire Gianluca Barbera a Del Cano. Questo romanzo ha sicuramente il merito di evidenziare le contraddizioni di un personaggio enigmatico come Magellano, ma anche di valorizzarne il coraggio e la determinazione.
Grazie a tutti per aver partecipato al nostro viaggio!!!
Copertina flessibile: 237 pagine
Editore: Castelvecchi (17 maggio 2018)
Collana: Narrativa
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8832823462
ISBN-13: 978-8832823462
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